Quella di ieri è stata una serata che in pochi dimenticheranno; tanti artisti, tanto spessore e tanta energia sul palco.
Ad iniziare è toccato alla “Leonessa” (come amano chiamarla i suoi fan) Noemi. Esaltata e spumeggiante sin dall’entrata in palco nonostante la precedentemente annunciata febbre; in conferenza aveva affermato di amare la città di Napoli ed i suoi cittadini e sul palco lo ha ampiamente dimostrato. Si potrebbe dire che ha speso più energie per incitare ed elogiare il pubblico, che nel cantare…cosa che gli è riuscita alla grande. Unico neo, forse, è stato un impianto non del tutto pulito, che a momenti copriva col suono la voce della cantante; poco danno, Noemi c’è e si sente. Inizia partendo da un passato di gloria con “Vuoto a perdere” scritta per lei da Vasco Rossi, e così di seguito arrivano: “Autunno“, “Porcellana“, “Non smettere mai di cercarmi“, “I miei rimedi“. La chiusura, ovviamente, è dedicata al pezzo suo forse più famoso (e ci si potrebbe discutere parecchio su quest’affermazione) “Sono solo parole“. Lei è grintosa, è forte e una cantante giovane tra i giovani; con questo concerto di sicuro ha aumentato l’attesa dei fan per una sua data in Campania.
Pochi attimi ed ecco succedere alla bella romana un altro grande artista; attenzione, artista nel senso più ampio del termine escludendo quello musicale, perché stasera di musica non se n’è sentita da parte sua; vi parlo di Cristiano Malgioglio. Indubbiamente un grandissimo autore di testi; suoi sono pezzi che hanno fatto la storia della musica italiana ma quelli che ha portato stasera a Napoli sicuramente no. Due pezzi soltanto per lui; “Mi sono innamorato di tuo marito” e “Danzando” con la partecipazione di Fernando Croce. Mi dilungo un attimo sull’argomento per far chiarezza, anche col titolo di questo articolo. Cristiano è innegabile abbia un gran passato nella musica; come dicevo, ha scritto tantissimi testi divenuti poi famosissimi con l’interpretazione di altri cantanti, e qui a Napoli ha fatto muovere e ballare davvero tutti ma qualcosa non va. Intorno a me, mentre lui si esibiva, non sentivo parole di stima, semplicemente sfottò vari sul pezzo. Il personaggio è sicuramente ben costruito ma non ho sentito nulla in merito alla canzone. Purtroppo è come affermare che l’ignoranza a Napoli sia apprezzata. Ballavano e si divertivano non per il pezzo in se, ma perché la tematica era “la rivelazione di questo amore verso un altro uomo”. La canzone, le movenze, i doppi sensi nel pensiero, ed ecco che il lungomare Caracciolo è esploso in balli e canti. Comunque, procedendo; è vicino il momento di Gigi Finizio ma non prima di aver dato spazio ad una lodevole iniziativa culturale…quella degli Afro Napoli United. Un’Associazione Sportiva Dilettantistica nata con l’intento di adoperare il principio secondo il quale lo sport può e deve essere, oltre una semplice disciplina per allenare il fisico, anche un veicolo per l’insegnamento di valori sociali ed etici ed un metodo per abbattere i tabù razziali. Gli atleti provengono da Senegal, Costa D’Avorio, Nigeria, Capo Verde, Niger, Tunisia e abitano nei quartieri più popolari del centro storico: Materdei, Stella, Sanità, Arenaccia. La maggior parte di loro, però, arriva dalla zona della Ferrovia. Un piccolo spazio se lo ritagliano anche i Guajira Projet; gruppo dalle sonorita Latin- Jazz che, a dir la verità, erano del tutto fuori contesto. Non s’è apprezzato nulla della tanta tecnica e della bellezza di un progetto che sicuramente merita più spazio.
Finalmente è tutto pronto, la gente freme, non resiste, inizia ad urlare il suo nome e in un battito di ciglia ecco stagliarsi sul palco la figura di Gigi Finizio. La scaletta e tra le più classiche, ed a dire il vero Gigi canta davvero poco; non serve tant’è forte la voce degli oltre 34000 spettatori all’evento. Si diletta allora al piano, strumento in cui è davvero bravissimo…e i più attenti ascoltatori di sicuro non hanno disdegnato i passaggi più tecnici sulla tastiera. Ecco i pezzi proposti: “Più che posso“, “Amore amaro“, “Lo specchio dei pensieri“, “A modo mio“, “Fammi riprovare“. Lo show è finito ma la gente non si accontenta, ne vuole ancora di più; detto fatto. Siparietto comico per Simioli e “O surdat nnammurat” a chiudere questa grande serata del Napoli Pizza Village.
Peccato solo per il duo comico degli Ultimo Stadio; intervenuti alla serata ma senza nessun particolare effetto. Nessuna battuta e, causa impianto inadeguato, nemmeno l’unico video di presentazione che avevano è stato possibile trasmettere.