Modo minore di Enzo Moscato
Con la direzione artistica di Pasquale Scialò,
il nuovo cd del drammaturgo napoletano per un’immersione nelle canzoni della sua adolescenza nei Quartieri Spagnoli
Una delle figure più carismatiche del teatro partenopeo, Enzo Moscato, maestro riconosciuto di intere generazioni, in Modo minore, edito da Squilibri, rivisita con il suo “recitar cantando” la colonna sonora della sua adolescenza ai Quartieri Spagnoli di Napoli. Da brani dimenticati della canzone napoletana fino a Giorgio Gaber e alcune hit internazionali, è la forma canzone, nelle sue multiformi fisionomie e derivazioni, a costituire l’elemento germinativo della composizione scenica: canzoni eseguite per esteso o a brandelli, spesso alternate o sovrapposte a materiali di diversa provenienza come per Nun t’aggia perdere, portato al successo da Pino Mauro ma introdotto ora da frammenti del Köln concert di Keith Jarrett.
Grazie al progetto musicale e alle elaborazioni di Pasquale Scialò – che conferma il suo lungo sodalizio artistico con Moscato -, parola, musica, canto e gesto si fondono così in una drammaturgia sonora integrale dove l’espressione si tinge del colore dell’esperienza quotidiana, ripercorrendo gli aspetti meno conosciuti, a volte marginali, della storia musicale e sociale di metà Novecento. Alternate a brani originali di Moscato e Scialò, si ripropongono canzoni note o cadute nell’oblio, legate ai Festival della canzone napoletana (Serenata arraggiata, ’O giubox ’e Carmela, Mandolino d’’o Texas), si riprendono canzoni successive come ’O bar ’e ll’università, e si introducono a sprazzi temi musicali del night club come L’ammore mio è…frangese e Accarezzame.
Un raffinato e coinvolgente progetto di teatro musicale affidato a un interprete che con la sua grana vocale trasforma in canto scenico gli umori, i suoni, le atmosfere di un intenso periodo storico, senza soluzione di continuità tra ambienti diversi: la voce del vicolo – con i suoi nullafacenti (’O sfaticato d’’o quartiere) e le avvenenti “russulelle” cantate da Mario Merola – dialoga infatti con le voci e i volti della televisione in cui una giovane Dalida canta Guaglione tradotta in francese e diffusa anche nel mondo arabo da Lili Boniche. Con un ensemble di straordinari musicisti, Modo minore è uno spettacolo di conturbante bellezza dove si attraversa, secondo un percorso a sbalzi nello spazio e nel tempo, una parte della produzione musicale compresa tra gli anni ’50 e ’70 del secolo scorso.
Io non canto per mettere in luce un (improbabile, del resto) talento vocale, ma bensì per dare alla mia anima un’ulteriore ‘chance’ di esprimersi, a teatro e nella vita, con ‘altro’ e non solo con le parole, con le note, appunto. Che io penso siano parole con le ali, farfalle sonore, ‘sciusciateci’ da dio Enzo Moscato
Il 20 marzo concerto di presentazione all’Auditorium Parco della Musica di Roma