Dopo l’esordio in edicola, avvenuto a maggio, erano cospicue le attese per il secondo numero di Odessa intitolato “Eroe a metà”, perché se il primo numero ha fatto da introduzione necessaria a questo nuovo mondo che mescola la fantascienza pura con il fantasy, non ha potuto però soffermarsi su tutti i vasti ed eterogenei temi che lo compongono.
Ora l’universo narrativo può essere analizzato, albo dopo albo, per esplorare i molteplici aspetti di un autentico contenitore di mondi quale è diventata la città ucraina di Odessa dopo la sua fusione con l’astronave Serraglio 457, che dopo l’impatto ha liberato il suo carico di schiavi appartenenti ad oltre 200 diverse specie da tutto il cosmo. L’amalgama con la cittadinanza terrestre non è stata facile, con una forzata convivenza di culture e civiltà non solo eterogenee ma anche posizionate su diversi gradi di evoluzione tecnologica.
Yakiv Yurakin è emblema di tale fusione: non è più umano, non è ancora alieno, è in contatto telepatico con Mazok, il ribelle che ha scatenato l’evento imprevisto. Scopriamo di più, in questo secondo albo, sul delicato rapporto psichico che lega Yakiv all’alieno, ma soprattutto sulla difficoltà del giovane terrestre nell’accettare la sua nuova forma ed il suo ruolo di eroe per forza: nella sua mente sono infatti presenti gli schemi necessari a costruire l’unico mezzo di difesa contro il ritorno degli Ignoti, i quali sono al di fuori della bolla temporale nella quale Odessa è cristallizzata per un tempo stimato ancora in circa 23 mesi.
Questo secondo albo di Odessa è dunque molto denso perché in esso vengono affrontati aspetti sia legati al passato, quelli immediatamente successivi alla fusione con l’organismo alieno subita da Yakiv, sia legati alla missione a tempo che il suo gruppo ha da compiere: costruire, in base alle istruzioni fornite telepaticamente dall’alieno, l’unica arma in grado di contrastare gli Ignoti.
Due vicende di azione parallele compongono la trama, la prima vede Yakiv protagonista e messo di fronte a circostanze che gli ricordano l’amata sorellina, rimasta al di fuori della bolla; la seconda coinvolge i co-protagonisti Goraz e Zhiras in una missione di salvataggio che li porta a sventare una tratta di schiavi.
In questo albo Davide Rigamonti è riuscito, con una sceneggiatura ben orchestrata, ad appassionare il lettore mescolando l’azione con i momenti più introspettivi, che ci portano quasi a fare un parallelo con un altro personaggio targato Bonelli dall’animo tormentato e dai trascorsi tribolati dai sensi di colpa come Nathan Never.
Ben studiato è anche l’espediente narrativo che costringe questa sorta di “resistenza” terrestre a procurarsi i materiali per assemblare l’arma di difesa seguendo canoni diplomatici ed accorti e non azioni di rappresaglia a causare tensioni, il che ci ha di fatto richiamato alla memoria le dinamiche costruite da Asimov nei suoi intrecci basati per l’appunto su diplomazia ed attente, sottili trattative.
Aspetto grafico: Bonelli e Rigamonti hanno dimostrato estremo coraggio nel lanciare sul secondo albo della serie un debuttante come Simone Ragazzoni, al quale sono stati affidati sia i disegni che la loro colorazione con dei risultati eccellenti. Sfida ampiamente vinta quindi, con tavole lucide e molto suggestive che proseguono nell’impaginazione meno canonica del solito già vista con le tavole di Mariano De Biase del numero 1, e che in più colpiscono al cuore con l’uso della scala di grigi quando vengono mostrati i dolorosi flashback sul rapporto tra Yakiv e la sorellina Pavla. Sono brevi e toccanti sprazzi inseriti in un vivido ed equilibrato caleidoscopio di colori, tutti dosati egregiamente.
Abbiamo così avuto la conferma che Odessa è una serie dalle grandi potenzialità, molte ancora da esprimere, ma il rodaggio ci sembra procedere sulla strada più corretta: attendiamo la terza puntata per sapere se abbiamo visto giusto!
uscita: 26/06/2019
Formato: 16×21 cm, colore
Pagine: 96
Soggetto: Davide Rigamonti
Sceneggiatura: Davide Rigamonti
Disegni: Simone Ragazzoni
Copertina: Mariano De Biase
Colori: Simone Ragazzoni