Il dibattito tra dieta onnivora o quelle a regime prive di carne e/o derivati, forse non avrà mai fine. In alcune occasioni, sia tra amici e parenti, ma anche in spettacoli televisivi, si accendono discussioni degne dei peggiori confronti politici e talvolta paragonabili a tifoserie da stadio. Analizziamo quali siano i vantaggi e gli svantaggi di ognuno dei regimi alimentari sopracitato, lasciando ad ogni individuo il diritto di scegliere anche se quella scelta può risultare sbagliata.
Partiamo dal presupposto di come dovrebbe essere una corretta dieta alimentare; una dieta equilibrata deve essere costituita dal 10-12%di calorie sotto forma di proteine (animali e vegetale), il 25-30%sotto forma di grassied il 55-65%sotto forma di glucidi. Cerchiamo di comprendere se le diete vegetariane possano coprire tutto lo spettro calorico richiesto.
Descriviamo in breve i principali e più diffusi regimi dietetici privi di carne e/o i suoi derivati:
- Latto-ovo-vegetariano: in questo caso si evitano l’assunzione di carne (inclusi pesci, molluschi e crostacei), ma è consentito il consumo di latte, formaggi, uova nonché tutti i vegetali
- Latto-vegetariani:come si comprende dal nome,èdel tutto simile al regime dietetico sopramenzionato ad esclusione dell’assunzione di uova.
- Vegano:è un tipo di dieta non bilanciato in quanto esclude l’assunzione dei qualsiasi alimento di derivazione animale quindi anche latte ed uova.
- Altre: esistono inoltre altri regimi dietetici molto estremi (fruttismo, crudismo, macrobiota) che però non sono in grado di garantire una corretta alimentazione dell’individuo.
Illustriamo prima quali potrebbero essere gli svantaggi di una dieta vegetariana. Ovviamente il problema che si pone è sul corretto apporto di elementi nutrizionali. I primi due regimi dietetici (latto-ovo-vegetariano e Latto-vegetariano), possono coprire i fabbisogni nutrizionali richiesti, ma vi deve essere un corretto apporto di proteine vegetali e la dieta deve essere varia. Si tenga presente però, che la varietà dietetica deve essere una buona norma anche per la dieta onnivora.
Nel caso di dieta vegana, invece le cose si complicano un po’, potrebbe non essere sufficiente a coprire tutti i fabbisogni nutrizionali. Uno dei principali rischi nei quali si può incorrere è il deficit di vitamina B12, elemento fondamentale per lo sviluppo dei globuli rossi. Tale deficit può portare ad una forma di anemia detta anemia perniciosa. Quindi è importante per chi segua un regime di alimentazione vegetariano ed in particolare vegano che tenga sotto controllo i valori di vitamina B12 con eventuale integrazione in caso di un suo deficit.
In conclusione una dieta vegetariana/vegana potrebbe presentare dei rischi riguardo alla riduzione dei nutrienti necessari, per tale ragione è necessaria la valutazione di uno specialista (nutrizionista) per non incorrere in tali problematiche.
Prendiamo in esame l’altra faccia della medaglia e valutiamo i benefici di una dieta vegetariana. Infatti i cibi di origine animale contengono molte altre sostanze tra cui i grassi saturi che in dosi eccessive essi possono causare un aumento dei valori di colesterolo, nonché dei livelli di insulina nel sangue presentando un maggior rischio di sviluppo di patologie cardio-vascolari e diabete. L’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC), ha coordinato uno dei più importanti studi epidemiologici sulle relazioni tra dieta e salute: il progetto EPIC(European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition). I risultati del progetto evidenzierebbero che vi è una riduzione di malattie cardio-vascolarinei soggetti che seguivano dieta vegetariana/vegana rispetto a chi assumeva carne. Inoltre il rischio di sviluppo di carcinoma del colonsembrerebbe superiore nella popolazione che assumeva carne anche se tale rischio sembrerebbe associato in particolar modo ad un’eccessiva assunzione di carne lavorata(insaccati, carne in scatola), mentre non sembrerebbe sussistere una relazione diretta tra quantità di carne, uova o latticini consumati e rischio di sviluppare un cancro del seno.
È quindi buona norma seguire una dieta che possa garantire un corretto apporto di tutti gli elementi nutrizionali fondamentali. Una dieta di tipo vegetariano non esclude tale apporto se correttamente seguita da uno specialista ed applicate integrazioni al bisogno. Il consumo di carne in modo moderato (2-3 volte a settimane) non è associato a maggiore sviluppo di cancro, ma un eccessivo consumo può aumentare il rischio cardiovascolare e lo sviluppo di diabete.