Il 2020 porta via anche Pierr Cardin , grande stilista , nato nel 1922 a Venezia , ma cresciuto a Parigi . Una grande passione per la moda lo spinge a 14 anni ad imparare il mestiere di sarto e nel 1939 inizia la sua carriera nella moda , con precisione nella cittadina di Vichy . Dopo la seconda guerra mondiale si trasferisce a Parigi e inizia a lavorare per i più grandi , Dior , Balmain , Schiaparelli . Nel 1951 presenta la sua prima collezione , composta principalmente da cappotti e tailleur . Fu un successo , perchè presentò uno stile diverso rispetto a ciò che stavano presentando i grandi nomi dell’epoca. Uno stile più moderno , fresco nell’immagine. Nel 1953 aprì il suo primo Atelier .
Possiamo considerare Pierr Cardin uno degli stilisti più innovativi e visionari , è stato il primo couturier ad occuparsi per così dire di “strategie di marketing “ , in quanto fu il primo a stabilire contratti commerciali con Cina e Giappone e fu il primo a capire l’importanza sociale di disegnare abiti per i grandi magazzini , cosa che gli causò l’espulsione dalla Chambre Syndacale de la Couture , perchè all’epoca aver realizzato una collezione “democratica” per i grandi magazzini francesi Printemps non rispettava le norme e l’eleganza della moda. Periodo in cui presentò anche la sua prima collezione di Prèt -à porter , questo termina all’epoca non era nemmeno conosciuto in Francia , fu coniato dopo quando i francesi si resero conto che l’avanzata di una moda più veloce nella confezione , più economica e facile da vendere , detta anche ready -to-wear americana , era un ottima invenzione per guadagnare soldi .
Nel 1958 creò la prima linea di abbigliamento unisex , che associava un unico abbigliamento per uomini e donne rendendoli simili anche nello stile.
Negli anni ’60 Cardin era ai suoi massimi splendori artistici e insieme a Courrèges fu alla guida dell’avanguardia nella moda . Le sue creazioni sono tutt’ora di una modernità eccellente .
(Photo: Courtesy of Archives Pierre Cardin. © Archives Pierre Cardin)