Brutta settimana quella appena trascorsa dal Napoli: il doppio big match contro la Lazio ha un unico vincitore e sono i capitolini di Baroni che si impongono in entrambe le sfide e lasciano al Napoli e ai napoletani domande a cui ancora non è stata data risposta.
Le giustificazioni di Conte sullo sciagurato ed inopportuno turnover in Coppa Italia, che ha portato all’unica conseguenza possibile, ovvero sconfitta netta ed eliminazione, non hanno convinto il popolo napoletano che, comunque, sperava in una gara di tutt’altro tipo domenica sera.
Niente da fare, purtroppo.
La Lazio si impone al Maradona con un gol di Isaksen nel finale, decapitando il Napoli dalla vetta della classifica, al termine di una gara comunque combattuta ed equilibrata.
Il problema grosso ed evidente del Napoli è l’attacco: lo ha ammesso anche Conte nel dopo gara, senza comunque fornire spiegazioni circa le modalità con le quali intende risolvere la questione.
Fa onestamente sorridere chi vuole addossare tutta la responsabilità addosso a Lukaku: il gigante belga è certamente poco incisivo in molte, troppe, gare, ma va anche detto che l’azione di avvicinamento all’area di rigore avversaria del Napoli è spesso bel lontana dal concludersi con azioni pericolose.
L’unico vero tiro in porta su azione è quello di McTominay dopo pochi minuti: per il resto si contano una punizione di Kvara e un palo spellato da Anguissa, su azione da corner. Nel mezzo crosso sbagliati, ultimi passaggi ritardati o imprecisi.
La posizione di classifica del Napoli resta ottima, ci mancherebbe, lungi da noi lamentarsi di questo, ma una squadra che ha una sola competizione da fare (23 gare in tutto) e ha in squadra, oltre ai titolari Kvara, Lukaku e Politano (ci sarebbe anche da disquisire sulla inamovibilità dei tre, ma questo è un altro aspetto), gente del calibro di Nogonge, Raspadori, Simeone e, ovviamente, Neres, sempre confinato all’ultimo quarto di gara, quando va bene, dovrebbe creare di più.
Non convince Kvara, non sappiamo se per problematiche contrattuali, tattiche o se il giocatore, che resta fortissimo, non è il crac che si pensava.
Male Lukaku, sponda immobile, capace di toccare 15 palloni in tutta la gara.
Anche Politano, nel suo saliscendi sulla fascia, sembra perdere forza e incisività, perchè se è comprensibile che l’esterno scuola Roma debba essere attento su Nuno Tavares, non si capisce per quale motivo debba farlo anche quando si incontrano squadre e calciatori di caratura inferiore. Insomma il calcio è un gioco semplice, i terzini difendono e gli attaccanti attaccano….ma tant’è.
Massima fiducia in Conte e prossime tre gare non impossibili che potrebbero ulteriormente rafforzare la posizione del Napoli, in attesa del mercato di gennaio che potrebbe, e dovrebbe, portare qualche rinforzo in difesa visto il valore davvero modesto dei ricambi al centro difesa (Jesus e Rafa Marin).