Sonia Aggio con “Magnificat” (Fazi), Ritanna Armeni con “Il secondo piano” (Ponte alle Grazie), Luigi Contu con “I libri si sentono soli” (La Nave di Teseo) e Gabriele Romagnoli con “Sogno bianco” (Rizzoli) sono i finalisti dell’edizione 2023 del Premio Viadana, nato nel 1996 per iniziativa dello scrittore e regista Pier Carpi.
Oltre alla giuria popolare, torna anche in quest’edizione la giuria giovani, composta da studenti delle Scuole secondarie di secondo grado, che contribuirà alla scelta del vincitore.
Quattro le serate di presentazione, una per finalista: si inizia il 3 settembre con Sonia Aggio, si prosegue il 15 settembre con Luigi Contu, il 22 con Ritanna Armeni, per chiudere il 24 settembre con Gabriele Romagnoli. Alla fine degli incontri, le votazioni delle due giurie. Il premio consiste nell’acquisto di copie del libro vincitore da inviare alle biblioteche pubbliche, scolastiche, di ospedali, carceri, orfanotrofi e comunità.
Magnificat di Sonia Aggio
È il 1951. In un piccolo casolare nella campagna del Polesine, dove i temporali ingoiano all’improvviso i cieli luminosi e il granturco cresce alto e impenetrabile, vivono Norma e Nilde, due cugine cresciute come se fossero sorelle dopo che un bombardamento durante la guerra ha ucciso le loro madri.
Nilde è una ragazza riservata e timorosa di tutto e la sua ansia aumenta quando Norma inizia a comportarsi in maniera strana. Da quando è caduta dalla bicicletta mentre raccoglieva le ciliegie, sua cugina non sembra più la stessa: scompare senza motivo ogni volta che scoppia un temporale, è scontrosa, non le parla, impedendole persino di avvicinarsi. Nilde prova a seguirla nei campi, ascolta le voci che circolano in paese, ma non riesce a capire perché la sua Norma, il suo punto di riferimento nella vita, bella come la Madonna del Magnificat che le loro madri tanto veneravano, le stia facendo questo.
Cosa spinge Norma ad allontanarsi da Nilde e a fuggire come una bestia selvatica al primo rombo di tuono? Cos’è successo quel pomeriggio lungo l’argine del fiume? Perché tra di loro quell’abisso improvviso di silenzi e bugie?
Il legame indissolubile che lega le due protagoniste verrà messo a dura prova da inquietanti apparizioni e inspiegabili fughe in una storia perturbante fatta di assenze e di mistero. Sullo sfondo, una terra magnetica, insidiosa come il fiume che la attraversa: quel Po che la rende fertile ma che talvolta la travolge per riprendersi tutto.
Un libro intenso e visionario in grado di scandagliare i segreti della natura e dell’animo umano. L’esordio straordinario di una giovanissima autrice.
In un convento francescano di periferia, tra i profumi del giardino e un nuovo quartiere in costruzione, suor Ignazia e le sue sorelle si trovano nella surreale situazione di ospitare al piano terra un’infermeria tedesca e al secondo alcune famiglie sfuggite per miracolo al rastrellamento del Ghetto. A separarli, solo una scala e l’audacia mite di chi non esita a mettersi in gioco fino in fondo. Roma, nell’ultimo anno di guerra, non è «città aperta». I tedeschi, a un passo dalla sconfitta, la stringono in una morsa sempre più spietata, gli alleati stentano ad arrivare, i romani combattono pagando con il sangue ogni atto di ribellione. In una città distrutta dalla fame, dalle bombe, dal terrore, gli ebrei vengono perseguitati, deportati, uccisi, come il più pericoloso e truce dei nemici. E la Chiesa? Mentre in Vaticano si tratta in segreto la resa nazista e il pontefice sceglie, più o meno apertamente, la via della cautela, i luoghi sacri si aprono ad accogliere – sfidando le regole e perfino alcuni comandamenti – chi ne ha bisogno.
I libri si sentono soli di Luigi Contu
“I libri vivono una vita propria che si incrocia con la nostra. Se li lasci abbandonati sugli scaffali per troppo tempo si intristiscono. Non basta comprarli e leggerli. Vanno vissuti, curati, consumati, soprattutto quelli che ti sono piaciuti di più o che ti hanno colpito, emozionato, magari turbato. Devi continuare a viverli anche dopo che hai finito di leggerli. I libri si sentono soli Luigi, come noi”. Le parole di un padre al figlio passano il testimone di una biblioteca di famiglia e di tutte le storie che quei libri, raccolti per tre generazioni, hanno l’impazienza di raccontare. Luigi Contu le insegue con l’intuito del cronista e la grazia dello scrittore, in un’indagine che parte da un appunto perduto per dare vita a un appassionante viaggio che attraverso i libri conduce nella storia di una famiglia, intrecciata con le vicende italiane, dai primi del Novecento ad oggi. Tra epiche imprese di banditi sardi, pagine di diari in trincea, testi futuristi e una poesia ritrovata di Ungaretti, “I libri si sentono soli” è un romanzo di avventure letterarie, per chi ama i libri e i segreti che nascondono.
Hai sognato, ne sei certo, ma non riesci a ricordare nulla. È il sogno bianco. Andrea Darman conosce quella sensazione fin da bambina. Ora che – dopo anni di reclusione per le sue attività ribelli – torna sulle montagne dove è nata, tutto le sembra destinato all’oblio. Non troverà nessuno ad attenderla, e della neve e del ghiaccio che le parevano eterni non resta che una striscia. Su per quei sentieri, Andrea rivive un rito antico. Non sa com’è iniziato, oltre un secolo prima, quando la storia della sua famiglia si è intrecciata a quella del più importante ghiacciaio italiano. È il 1917: il primo Andrea sale, insieme a centinaia di giovani, sul fronte innevato dove il vero nemico è il ghiacciaio. Con la sua Maria nel cuore, chiuso in una roccaforte costruita nella pancia del monte, fa i conti con il terribile prezzo della guerra. Alla fine degli anni Ottanta l’assedio turistico ha cambiato faccia alla montagna: gli impianti, la faraonica funivia, famiglie e comitive che invadono le piste. Andrea – il nipote del soldato – è un maestro di sci solitario, inna-morato della donna sbagliata, che prova a mandare giù il mito del progresso e i suoi effetti. Quelli che vive sulla propria pelle l’ultima Andrea, alla fine di tutto.In questo romanzo unico nel panorama italiano Romagnoli inventa una nuova epica umana e ambientale, e ci porta al cuore del nostro rapporto con la natura che cambia. Un libro che illumina, in un presente scosso da mutamenti spaventosi, ciò che nel passato non abbiamo saputo vedere e quello che nel presente possiamo ancora salvare.