Grazie alla collaborazione tra LaReppublica e Becco Giallo, arriva in Edicola Primo Levi. La graphic novel di Matteo Mastragostino e Alessandro Ranghiaschi, ricostruisce la realtà dei lager nazisti, attraverso i ricordi e le pagine di uno dei più illustri testimoni italiani dell’immane tragedia. Nato a Torino il 31 luglio 2019, e morto nella sua casa casa l’11 aprile del 1987, Primo Levi fu chimico, partigiano e scrittore. Internato nel campo di concentramento di Auschwitz dal 1944 l 1945, venne liberato il 27 gennaio di quell’anno dall’arrivo delle truppe sovietiche. Grazie ai suoi libri (tra gli altri, La tregua, Se questo è un uomo, Il sistema periodico, I sommersi e i salvati) testimoniò la propria esperienza di deportato, restituendo a chi non c’era, e soprattutto alle generazioni future, l’incredibile orrore di quella verità, nella speranza che non si ripetesse.
In occasione del centenario della nascita, viene riproposto questo romanzo grafico in cui, narrando la propria vita, l’autore tramanda alle future generazioni una delle pagine più tristi della Storia Europea. Le matite aspre e nervose di Ranghiaschi introducono il lettore in un vagabondaggio crudo e difficile attraverso il ricordi del protagonista. Mastragostino decide di percorrere questo tragitto, per così dire, all’ indietro, facendolo raccontare ancora una volta allo stesso Levi. Tutto comincia una tranquilla mattina d’autunno, pochi mesi prima della sua morte, in un’aula della scuola Felice Rignon. La stessa da lui frequentata a suo tempo. Qui lo scrittore racconta la propria esperienza, di fronte ad un classe di giovani studenti. Attraverso quelle parole prendono vita le tappe fondamentali di una discesa all’inferno personale e collettiva: i bombardamenti, la difficile vita da partigiano, l’orribile notte dell’arresto. E poi l’arrivo al campo, i giorni di prigionia, le dolorose perdite (come quella dell’amica Vanda Maestro), ma anche i rarissimi momenti di umanità (come l’incontro con Lorenzo Perrone). Da un istante all’ altro, i ricordi di Levi si sovrappongono ai suoi stati d’animo, ai dubbi, al senso irreparabile di perdita. Il racconto non trascura neppure gli strascichi più oscuri di quell’esperienza: l’impossibile domanda sul motivo della propria sopravvivenza, che perseguitò gli ultimi anni di Levi, resta sospesa fra le pagine, accennata in pezzi di dialogo. “Ho solo avuto fortuna”, risponde Levi al ragazzo che indelicatamente gli chiede come abbia fatto a sopravvivere; sintesi perfetta e disarmante l’assurdità di una condizione senza più coordinate giuridiche, morali, logiche, umane.
Eppure “se comprendere è impossibile, conoscere è necessario”, come scrive lo stesso Levi in Se questo è un Uomo, “perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre”. L’ovvia ingenuità dei bambini viene passo dopo passo sostiuita da una dolorosa consapevolezza, che trova il proprio climax in una scena quasi catartica. Se cambiare il passato è impossibile, correggere il futuro è necessario: “Guerra non è finita. Guerra è sempre”.
Primo Levi
Autori: Matteo Mastragostino, Alessandro Ranghiasci
Casa editrice: LaRepubblica, BeccoGiallo
Prezzo: 9, 90 €