Procida, la piccola isola adorata e descritta dalla letteratura già da tempi antichi, nonché scelta come set cinematografico ideale per un grande numero di film – primo fra tutti, “Il postino” di Massimo Troisi – e che, come sappiamo, è stata recentemente nominata come Capitale della Cultura nel 2022, nelle ultime ore, si è distinta pure per essere diventata la prima isola italiana ad aver completato la vaccinazione di tutta la popolazione residente. Agli isolani, infatti, nella sede del Comune, riconvertita in hub per l’occasione, sono state somministrate circa 6.900 dosi di vaccino, permettendo di avere una copertura vaccinale del 92% della popolazione arruolabile, che ammonta a 7500 persone. Come rivelato dall’Asl Napoli 2 Nord, l’altissima adesione che si è registrata alla campagna vaccinale rende dunque assai probabile la drastica riduzione del rischio di contagio, facendo sì che Procida possa divenire presto area “Covid free”.
Di certo, però, non sono manate polemiche su questa decisione assunta dal presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, e sostenuta dal ministro del Turismo, Gravaglia. Il piano vaccinale del Governo, difatti – come ribadito da un’ordinanza firmata dal generale Figliuolo che aveva inizialmente bloccato le vaccinazioni di massa sull’isola -, prevede che la priorità sia ancora da dare ad anziani, fragili, caregiver e personale sanitario, senza alcuna corsia preferenziale. Dopo le varie discussioni, infine, si è pertanto deciso, per Procida, di procedere per fasce d’età decrescenti: dopo gli over 80, 70 e 60, mercoledì scorso è quindi toccato agli over 50; giovedì ai cittadini di età tra i 40 e i 49 anni; venerdì ai 30-39 e sabato ai giovani tra i 18 e i 29 anni. Le operazioni sono andate avanti anche domenica 2 maggio, con la somministrazione dei vaccini agli over 16, a coloro i quali spettava la seconda dose e a chi, nei giorni precedenti, aveva saltato l’appuntamento per la prima.
Per via delle reazioni di disaccordo che, come dicevamo, si sono avute, sulla vicenda è intervenuto anche il sindaco dell’isola, Dino Ambrosino, il quale ha dichiarato: “I nostri territori, prima che per ragioni turistiche, hanno bisogno di aiuto perché territori fragili dal punto di vista sanitario perché l’assistenza è più limitata, con il covid ancora di più. Basti pensare che ogni volta che c’è da fare un soccorso più complesso deve arrivare sull’isola l’idroambulanza, nel caso del covid la barella di biocontenimento, e con mezzi limitati questi processi sono più complessi. I cittadini di Procida corrono più rischi di chi è sulla terraferma”.
Come abbiamo appreso, a breve, anche Capri, con i suoi due comuni, raggiungerà lo stesso obiettivo di Procida e, nel prossimo periodo, almeno entro la fine di maggio, toccherà pure a Ischia, che è molto più grande. Per quest’ultima, attualmente sono state già somministrate diciottomila dosi di vaccino ai residenti nei sei Comuni, tra cui circa undicimila destinate ai pazienti più fragili, agli over 70 e agli over 80.