Alaska T. in Italia sarebbe relegata a fare il giurato in qualche reality o l’opinionista. La sua arte non sarebbe sfruttata come dovrebbe perché qui il fenomeno Drag Queen è relegato ad una nicchia piccola e polverosa di amatori rinchiusi in qualche localino d’essai o a limite sulle assordanti pedane di qualche discoteca gay.
Justin Andrew Honard, il nome di battesimo di Alaska, ha avuto la fortuna di nascere in America e di poter far sbocciare in terra natia il suo talento. Studia teatro all’Università di Pittsburgh, dopo una giusta gavetta accede al Ru Paul’s Drag Race nella seconda stagione che ha vinto e diventa ciò che è considerata oggi, una delle personalità drag più influenti del 2019.
Artista completo, balla, recita e canta divinamente.
Thunderfuck che in alcuni casi è censurato in Thunderfunk, è trasgressiva e divertente, eccessiva e rassicurante, ciò ne ha fatto un personaggio fortissimo amato da tutti.
La sua carriera di cantante va a gonfie vele è recentemente è stato pubblicato il suo terzo cd in studio dal titolo inequivocabile: VAGINA. L’album è stato pubblicato a sorpresa e contiene 12 tracce che spaziano dalla dance al pop. Alaska con la sua voce baritonale ci incanta e ci fa ballare. Il primo singolo è proprio la title track dell’album. Il testo è umoristico ma lancia un messaggio ben chiaro, lei canta: non mi importa se sei una ragazza che prima era un ragazzo, io sto bene con te… mi piace la tua Vagina.
Da Alaska, icona dei Pride e del movimento LGBT c’era da aspettarsela tanta originalità. D’altronde chi conosce i suoi lavori precedenti sa perfettamente che spesso cita parti del corpo per poi costruirci sopra una canzone, alcuni titoli: Anus, hair, nails, beard e cellulite. Parti del corpo che sono tabù e le persone hanno problemi anche solo a nominare, lei ci fa musica, sdoganandole.
Il disco, a tre anni dal lavoro precedente Poundcake, procede con altre canzoni dove prevale una forte impronta elettronica, “Everybody wants to fuck me”, è pura dance elettronica, uso smodato del vocoder per modificare la voce, “Pride”, inno all’orgoglio in cui cita Stonewall ….“Happy pride, at Stonewall no one died”. “Leopard print”, su come ogni cosa dovrebbe essere leopardata per essere favolosa.
Il disco, come opera di intrattenimento e contenitore di messaggi positivi, contiene un nutrito numero di parolacce e doppi sensi sessuali, tipici di questo genere di produzioni. Prima di tutto bisogna divertirsi, quindi una buona dose di ironia e “nonsense” sono d’obbligo, gridolini e virtuosismi gutturali inclusi nel pacchetto.
Alaska è spesso in tour per il mondo con il suo show, è stata anche in Italia recentemente e per chi se la sia persa è stato davvero un peccato. Consiglio di andare a vedere un suo show e di ascoltare questo suo nuovo disco.
Curiosità, è fidanzata con un’altra superstar del Drag Race, Sharon Needles. Il suo nome deriva a Alaskan, un estratto della pianta della cannabis.
Il suo mito è Divine.