Fino al 2 Maggio, il Madre ospita “Rethinking Nature”. La mostra collettiva riunisce 40 artisti e collettivi provenienti da 22 paesi per raccontare il rapporto dell’uomo contemporaneo con la natura. Al terzo piano del Museo, oltre 50 opere, di cui 15 nuove produzioni di artisti italiani e internazionali testimoniano una concezione della natura come luogo di conquista per fini lucrativi e speculativi. Il percorso espositivo si configura dunque come un’indagine sulle ragioni di un capitalismo cieco rispetto alle esigenze del cosmo che affonda le proprie radici nello sfruttamento imperialista dei popoli. La mostra offre quindi l’occasione di riflettere sull’attualità, sulla storia e sul nostro rapporto con ciò che inerme, garantisce ogni giorno l’esistenza umana.
“L’accelerazione del riscaldamento globale, l’innalzamento dei mari, l’estinzione in massa di numerose specie, recenti anomalie meteorologiche, gli incontrollabili flussi e infiltrazioni di tossicità: questa situazione in divenire – dichiara Kathryn Weir, Direttrice artistica del Museo Madre e curatrice della mostra insieme a Ilaria Conti – non può essere separata dal moderno paradigma europeo che concepisce la natura come un serbatoio di risorse da sfruttare liberamente per il profitto”. Partendo da questi presupposti, la collettiva esprime non solo la necessità di cambiare le nostre pratiche per salvaguardare il pianeta ma anche di cambiare il nostro rapporto concettuale con esso, di non concepirlo più come una risorsa ma come un organismo da rispettare nella sua bellezza e nella sua essenzialità per la vita umana. La mostra esprime così il contributo che l’arte può dare a tematiche politiche e filosofiche fondamentali per il nostro tempo. È un inno alla sostenibilità e alla speranza di un futuro più rispettoso dell’ambiente.
Si tratta, dichiara Angela Tecce, Presidente della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee di “una mostra necessaria in un momento storico come quello che viviamo in cui l’emergenza sanitaria ha sottolineato l’urgenza di affrontare tematiche troppo spesso trascurate come la relazione con l’ambiente e l’influenza della politica e dei sistemi economici sullo sviluppo globale. Non va mai dimenticato che l’arte contemporanea ha un ruolo primario non solo per la rilettura dell’attualità e dei meccanismi che ci circondano, ma anche perché contribuisce ad aprire nuovi spazi di dibattito e confronto, a creare pratiche che possono influenzare concretamente il presente, e a sensibilizzare pubblici differenti attraverso gli strumenti e i media più attuali”.
Tra gli artisti che partecipano alla mostra e ai programmi troviamo : Maria Thereza Alves , Giorgio Andreotta Calò, Alfredo & Isabel Aquilizan , Adrián Balseca, Gianfranco Baruchello, Adriana Bustos, Sebastián Calfuqueo Aliste, Cao Minghao & Chen Jianjun, Jimmie Durham, Denise Ferreira da Silva & Arjuna Neuman, Fernando García-Dory & INLAND, Ximena Garrido-Lecca, Gidree Bawlee – Kamruzzaman Shadhin – Salma Jamal Moushum , Edgar Heap of Birds, Karrabing Film Collective & Elizabeth Povinelli, Sam Keogh, Francois Knoetze, Elena Mazzi, Ana Mendieta, Marzia Migliora, Jota Mombaça & Iki Yos Piña Narváez, Sandra Monterroso, Niccolò Moronato, Tabita Rezaire & Amakaba, Zina Saro-Wiwa, Karan Shrestha, Buhlebezwe Siwani, Yasmin Smith, Ivano Troisi, Tricky Walsh, Zheng Bo.