Se tutto andrà bene, il 14 settembre 2020 le scuole riapriranno in tutta Italia; l’ha confermato la ministra dell’istruzione Lucia Azzolina, il 28 luglio in un’informativa urgente alla Camera. Ci sono, però, ancora tanti dubbi ed incertezze sulla ripresa in sicurezza. Le linee guida tengono conto delle indicazioni del comitato tecnico scientifico ma, allo stesso tempo, lasciano spazio all’autonomia decisionale delle singole scuole. Il problema principale è stabilire misure di sicurezza generali, ma allo stesso tempo tenere conto delle diverse età degli alunni. Per evitare assembramenti e cercare di ridurre le possibilità di contagio, i dirigenti scolastici dovranno fare i conti con la riorganizzazione di orari, spazi, lezioni e personale. Azzolina ha assicurato che per la ripartenza di Settembre sono stati previsti 2,9 miliardi di euro ed ha parlato anche di un ulteriore stanziamento di 236 milioni per dare libri scolastici, zaini e dispositivi digitali gratuitamente, agli alunni delle secondarie di primo e secondo grado meno abbienti. È probabile che le classi vengano “sdoppiate” e che le lezioni si tengano in strutture extrascolastiche, come teatri, cinema, palazzetti ed altri edifici. La necessità di uno spazio interno ad uso esclusivo per ogni gruppo di bambini, con i suoi rispettivi giochi ed arredi opportunamente igienizzati, comporterà la necessaria eventuale riconversione di tutti gli spazi disponibili. Di conseguenza, serviranno più docenti e più personale; per questo Azzolina ha assicurato che sono stati banditi 78mila posti per assumere nuovi insegnanti. “Li espleteremo al più presto per riattivare una macchina concorsuale ferma da troppo tempo, con grave danno per la scuola, che senza concorsi non ha tutti gli insegnanti di cui ha bisogno” ha aggiunto.
Andranno riorganizzate anche le aule, perché la distanza tra gli studenti dovrà essere di almeno un metro e quindi le scuole dovranno essere attrezzate con banchi monoposto. La ministra ha assicurato che si sta lavorando per la riduzione del numero di alunni per classe. Quando sono seduti ai banchi, gli alunni non dovranno tenere la mascherina; le mascherine saranno obbligatorie, invece, quando ci si alza, ad esempio per andare in bagno. Cambierà inevitabilmente anche il momento della ricreazione: in alcune scuole con spazi più ampi gli alunni potranno uscire dalle aule, sempre con le mascherine e a turni; in altre, invece, probabilmente saranno costretti a rimanere in classe e a mangiare la merenda seduti al banco. Inoltre in molti istituti, spazi come cortili e palestre saranno utilizzati per la didattica e quindi non saranno più disponibili per l’intervallo. Per quanto riguarda il pranzo, si opterà per il consumo del pasto nelle aule, sempre con monoporzioni, posate monouso e nessuna condivisione di oggetti. Sono previsti, ovviamente, dispenser di gel disinfettante da mettere nei bagni e nei corridoi, per permettere a tutti di igienizzarsi le mani frequentemente. Ovunque dovranno essere esposti dei cartelloni con scritte le regole anti-coronavirus. Per l’entrata e l’uscita da scuola, le linee guida prevedono una frequenza scolastica in turni differenziati; le entrate e le uscite saranno, quindi, scaglionate. Questo permetterà non solo di evitare assembramenti dentro e fuori gli istituti scolastici, ma si limiterà l’affollamento degli studenti anche sui mezzi pubblici nelle ore di punta. Probabilmente in alcune scuole ci saranno i doppi turni, divisi tra mattina e pomeriggio, mentre per gli studenti più grandi ci potrebbe essere una didattica mista: in presenza e a distanza.
Per quanto riguarda i più piccoli, invece, Azzolina ha assicurato che le linee guida per i nidi saranno pronte a breve. Sicuramente, sia agli studenti che al personale sarà sempre misurata la temperatura prima dell’ingresso a scuola; tutto il personale scolastico sarà sottoposto anche ai test sierologici prima della riapertura ufficiale delle scuole, prevista per il 14 Settembre. I sindacati chiedono anche la presenza di psicologi a disposizione di studenti e professori, per rassicurarli da eventuali timori per il rischio di contagio, oltre all’individuazione in tutte le scuole del medico competente che effettui il servizio di sorveglianza sanitaria. Intanto, il presidente della Regione Campania si dice molto in ansia per il prossimo anno scolastico. Vincenzo De Luca è preoccupato perché “tutte le valutazioni scientifiche ci confermano che, diversamente da quanto si pensava, la fascia giovanile non è esclusa dal rischio di contagio ma anzi, la carica virale che hanno i giovani anche asintomatici è fortissima”. Per questo motivo, il governatore campano grida con forza la necessità, in primis, dello screening obbligatorio per tutto il personale scolastico. Secondo De Luca, quindi, i test sul personale non dovrebbero essere su base volontaria, come annunciato dalla ministra Azzolina e come è stato, ad esempio, per i trascorsi esami di maturità. “Ci viene annunciato un programma di screening di massa su base volontaria, ma io penso che dovrebbe essere obbligatorio almeno per i docenti e per il personale scolastico. Noi ci stiamo preparando come Regione a fare questo lavoro anche in piena autonomia perché vorremmo dare serenità a famiglie, docenti e studenti” ha dichiarato De Luca.