È tornata, o meglio non è mai andata via. Singolo dopo singolo Romina Falconi ci ha finalmente dato un nuovo disco tutto da ascoltare. Dopo i successi La suora e Lupo Mannaro arriva Rottincuore, l’album.
Pezzi veloci, ballad e l’immancabile duetto con il suo corrispettivo al maschile Immanuel Casto in Zona Cesarina; ecco la trackilst: Ho già i problemi mie Disturbo ossessivo Incendio doloroso (featuring Roberto Casalino) Maria Gasolina La solitudine di una regina Zona Cesarina (starring Immanuel Casto) Ti maledico Io ti includo Lupo mannaro La suora Nessun ti ama Sono felice Magari vivi Magari muori.
Nostra signora dei bassi istinti, senza peli sulla lingua torna ad esplorare la psiche umana meglio di Freud, a suon di canzoni ipnotiche. Cervello e cuore, euforia e battito accelerato, amore o infarto? Canzoni per accettare l’abbandono, le 5 fasi del dolore le conosce bene, terapia musicale sotto forma di canzoni boomerang, celebra la morte sotto il benestare di sua maestà Taffo, ma anche la vita, la vita che ci “include” a sangue quando meno ce lo aspettiamo. L’immaginario dell’umana specie di Romina è costellato da gente reale, magari fragile, con le occhiaie e su di giri per dimenticare un dolore, e lei coglie l’essenza di ognuno dei rottincuore, dei delusi, degli innamorati dello stronzo sbagliato, di chi viene abbandonato e si perde in se stesso.
Romina Falconi fa un elenco dei mali d’amore, l’amore finito, dove dopo l’arcobaleno e i baci sulla panchina arrivano le ombre, il “senza te non sono me” il cielo nero e lo xanax. Ma li esorcizza, li riempie di effetti collaterali calmanti, ironizza sulle coppie classiche, canzoni per tutt*,ma davvero tutt* tutt*, una regina queer bionda fatale de noialtri.
La capacità di questa artista è essere elegante anche se lievemente sboccata (una cazzo di signora, come direbbe lei!), più sincera e diretta di tanti altri, a suo modo religiosa e rispettosa del credo cattolico ma non subordinata ad esso, e forse per questo tremendamente vera e credibile. Un disco che farà storcere le orecchie ai fedigrafi, e non hai puritani. Un lavoro discografico che sotto forma di canzoni all’apparenza leggere e ballabili nasconde delle grandi verità. Da assorbire canzone dopo canzone, come le pillole di cardioaspirina, in cuffia o strillando in auto come un vero rottincuore saprebbe fare, liberatorio, collettivo.
Quante sfaccettature ha un cuore innamorato? E in quanti pezzi si può distruggere? Almeno nel numero delle canzoni del disco.
Romina continua il suo percorso e grazie a Dio,anche in questo lavoro, che sembra il giusto continuo di Biondologia (disco precedente n.d.r.) non si omologa alle regole discografiche di cuoricini e canzonette. Rottincuore da ampia dimostrazione di come un genere musicale di nicchia, che in Italia ha vissuto soprattutto in passato la propria stagione d’oro (vedi Immanuel Casto), possa confermarsi nel presente e proiettarsi nel futuro con energia rinnovata, e che grazie ad artisti come lei può ancora ricoprire un ruolo di prim’ordine.
E diciamocelo: a chi non hanno rotto il cuore almeno una volta? Chi non ha mai immaginato di punire il partner scopandosi tutta la palazzina? Chi non vorrebbe finire in “bocca” al lupo? Cercate negli anfratti delle vostre menti e nei cunicoli delle vostri cuori rotti e troverete lei sorridente ad aspettarvi.