Chi non ricorda Rosalia Porcaro, agli esordi della sua fortunata e ricca carriera, con il personaggio di Veronica a TeleGaribaldi?
E poi, protagonista di programmi televisivi Rai come Convenscion, Superconvenscion e L’Ottavo Nano, in cui interpreta il personaggio di Natascha?
Insomma, Rosalia Porcaro è una delle attrici brillanti più interessanti del panorama artistico degli ultimi vent’anni e in questi anni ha creato e dato voce e vita a diversi altri personaggi, tra cui ricordiamo Assundham, donna afgana del Sud che parla della sua vita con il velo e quello della suocera, madre di Genni, sedicente donna di cultura («je teng’ e libbr’ pe’tutt’part’») che vive nell’orgoglio esagerato per i figli laureati in legge e nel disprezzo per il marito disoccupato.
Incontriamo Rosalia, a Napoli, durante una kermesse sul lungomare.
Rosalia, come si riesce a entrare ma soprattutto a “sopravvivere” in un mondo maschilista come quello della comicità?
Sicuramente il mondo della comicità, in realtà il mondo in generale, è più maschile che femminile , ma questo potrebbe essere un punto a favore, perché potrebbe concedere alle donne di offrire una nuova chiave di lettura, diversa dalla solita. E’ più facile dar credito al fatto che dietro a uno che scrive o a un regista ci sia un uomo anziché una donna.
La bellezza in un uomo è sempre un punto in più, un punto a favore, in una donna invece la bellezza è associata spesso all’idea che il successo sia frutto di una “raccomandazione” . Da donna cosa le suscita tutto questo?
Io penso che anche in un uomo la bellezza sia associata a queste circostanze. A volte alcune donne approfittano della bellezza, si dice che le attrici lavorino molto di più se sono belle.
Tanti personaggi nel corso di una lunga carriera, Veronica , Assundham e Natasha, la suocera, ci si affeziona a tutte allo stesso modo o c’è ne una che è entrata nel cuore maggiormente?
C’è qualche personaggio che è un po’ più autentico e vero e ciò viene percepito dal pubblico. Mi affeziono ai miei personaggi ma non troppo altrimenti a furia di ripeterli potrei annoiare il grande pubblico e dunque finisco per affezionarmi a quelli che faccio di meno.
Di solito quanto tempo richiede la costruzione di un personaggio e da dove si trae spunto e ispirazione?
C’è sicuramente qualcosa di Rosalia nei miei personaggi. A volte, quando crei un personaggio, ti trovi a parlare nel modo in cui parlerebbe quel personaggio e ti fermi a riflettere pensando che, in realtà, quello è un tono tuo che però viene evidenziato dal personaggio che stai creando. Di certo ci vuole del tempo per farli nascere.
In tutti questi anni di carriera, come è cambiata la comicità rispetto ai tuoi inizi?
E’ cambiato un po’ tutto con il web, siccome ci sono altri mezzi. E’ cambiata la televisione ma non i suoi programmi, vediamo ancora programmi come Furore e Rischiatutto, quello che è cambiato è il modo di vedere la tv grazie al web che ha portato a nuove possibilità di fruire dell’offerta televisiva.