È tempo di festeggiamenti in casa Bugs Comics, con l’arrivo nelle edicole dell’albo numero 12 di Samuel Stern che segna il primo anno di vita editoriale del fumetto ideato da Gianmarco Fumasoli e Massimiliano Filadoro.
Questi ultimi sono autori, insieme a Marco Savegnago, di soggetto e sceneggiatura per La casa delle farfalle, ricomponendo un team che già bene aveva funzionato per gli albi numero 7 e 11 della serie (qui e qui le nostre recensioni) per realizzare una storia molto attesa, nella quale seppure in dosi minime ci vengono offerti sprazzi del passato di Samuel.
Se ne sentiva l’esigenza, e molto c’è ancora da conoscere su chi fosse “il rosso” prima del momento in cui lo abbiamo conosciuto nelle vesti di libraio e demonologo; le piccole dosi con le quali queste informazioni vengono centellinate supportano la continuity orizzontale sella serie e mantengono alta la soglia della curiosità.
Convocato presso l’orfanotrofio Mother Mary che ospita la figlia Lily, Samuel viene coinvolto quasi per caso in una indagine di stampo simil-poliziesco ed in solitaria, senza l’appoggio del sodale padre Duncan. Le informazioni raccolte lo spingono a recarsi in trasferta a Stirling, a 50 km dalla sua Edimburgo, dove a distanza di quasi 30 anno sono ricominciate delle misteriose sparizioni di bambini affidati a un orfanotrofio. Tutta la vicenda, con le annesse implicazioni drammatiche scaturite dal coinvolgimento di piccoli innocenti, ruota attorno a un folle progetto che punta a generare demoni, inserendosi in un filone già visto in La fine della coscienza (Samuel Stern N°5) che viene anche esplicitamente citato.
I toni cupi e claustrofobici rendono questa storia solida e convincente, dimostrando che è possibile restare in tema demoniaco pur distaccandosi da esorcismi e possessioni; la mattanza che Samuel fronteggia non è altro che la manifestazione della crudeltà umana e della sua capacità di competere con quella dei demoni stessi.
A mantenere ancor più vivo l’interesse, mentre si attraversano le pagine dell’albo immergendosi in un incubo via via più oscuro, contribuiscono anche i flashback enfatizzati da vignette interamente incorniciate di nero attraverso i quali assistiamo a momenti della giovinezza di Samuel. Egli stesso sembra non avere memoria di alcuni eventi, e questo aggiunge ulteriore curiosità su quanto vedremo nei prossimi albi!
Viene infine descritto, seppur in maniera generica, come il suo distacco dalla figlia Lily sia un non meglio precisato desiderio di proteggerla.
La piccola sembra avere una sensibilità molto viva, è serena eppure tradisce momenti di inquietudine e di ostinazione: tutto lascia presupporre che ci sia un diretto collegamento con le capacità paterne, ma saranno il perché e il come ad offrirci un quadro più chiaro del loro rapporto.
Ai disegni per La casa delle farfalle troviamo un altro esordiente sulla serie, Salvo Coniglione, che con il suo segno realistico e dettagliato ha reso al meglio l’atmosfera tormentata e drammatica dell’intero albo. La rappresentazione degli scenari è suggestiva in alcuni passaggi nei quali era d’obbligo trasmettere sensazioni di soffocamento e di claustrofobia, raggiunte anche con un lavoro di chiaroscuri quasi distorti, mentre i volti dei personaggi offrono una minuziosa carica espressiva e recitativa.
Siamo abituati per le copertine alle prospettive fortemente angolate, e questo albo non fa eccezione: Piccioni-Di Vincenzo-Tanzillo ci immergono, è il caso di dirlo, nel momento cardine dell’avventura del mese, anche se questa volta virano da una palette generalmente più fosca verso una luce diversa, ma ugualmente efficace.
Il primo anno di Samuel Stern va così in archivio con una storia all’altezza delle aspettative, che lavora su quanto visto di buono e promettente fino ad ora e apre nuovi scenari per gli sviluppi futuri.
uscita: 29/10/2020
Formato: 16×21 cm, b/n
Pagine: 96
Soggetto e sceneggiatura: Gianmarco Fumasoli, Massimiliano Filadoro, Marco Savegnago
Disegni: Salvo Coniglione
Copertina: Valerio Piccioni, Maurizio di Vincenzo e Emiliano Tanzillo