Albo numero 25: con L’angelo del focolare inizia il terzo anno di vita editoriale per Samuel Stern, dopo i fuochi d’artificio che hanno in parte cambiato le carte in tavola nel miniciclo degli dal 21 al 24 ma soprattutto nella saga di Abisko.
Rientriamo, con questa storia scritta da Antonella Liverano Moscoviti e disegnata da Lisa Salsi, nell’alveo di avventure più “ordinarie”, seppure il termine non sia del tutto appropriato nel descrivere i racconti che coinvolgono il demonologo di Edimburgo, e ce ne accorgiamo perché pur non smuovendo la continuity orizzontale del personaggio, questa trama ci aiuta a conoscere ancora più a fondo la sua amica Penny Campbell dopo l’interessante biografia introduttiva e la breve storia incluse nel Samuel Stern Extra 2021.
L’esordio alla sceneggiatura di Liverano Moscoviti sulla serie regolare ci porta una storia che, come spesso accade, tocca dei temi profondi, in questo caso connessi agli affetti ed ai legami familiari, in un racconto che sa essere dolce ma allo stesso tempo spiazzante e inquietante e che getta nuova luce sulla personalità di Penny, le cui fragilità non erano fino ad ora emerse così apertamente.
Il racconto si snoda attraverso atmosfere paranormali, in special modo riferite alla casa in cui si nasconde un misterioso “angelo del focolare” che dà il titolo all’albo, ma anche con il confronto tra le esperienze per certi versi simili di Penny e Abby, accomunate dall’assistenza ad un fratello e ad una sorella disabili entrambi a causa di un incidente del quale traspare il senso di responsabilità che le due ragazze si portano addosso.
A complicare il tutto ci si mette però una casa che nasconde dei segreti, che ha assorbito dolore e sofferenza e che esercita un malefico influsso sulle occupanti, in special modo sulla più giovane e debole Ellie, ed è a questo punto che entra in gioco Samuel. Inizialmente scettico sulle sensazioni e sulla testimonianza di Penny, all’arrivo nella casa percepisce che qualcosa non gira per il meglio. Non c’è una possessione demoniaca come quelle che siamo abituati a vedergli affrontare, quanto un’ombra domestica, un’entità maligna nata e fomentata da una disastrata situazione familiare.
L’intimità e l’introspezione dei personaggi, curatissime dalla sceneggiatrice, vengono enfatizzate dal tratto nitido, pulito e molto versatile di Lisa Salsi. Già autrice di una storia come L’abisso (Samuel Stern N° 11) la disegnatrice torna sul terreno di una avventura triste ed angosciante nella quale c’è un passato turbolento che esige il suo tributo, e lo fa donando alle protagoniste un marcato senso di espressività e un velo di tristezza che le pervade sia nei flashback che nella narrazione al presente. Si rivela indovinatissima la scelta grafica di incorniciare molte tavole chiave ambientate nella nefasta abitazione con del nero sporcato e “graffiato”, un espediente che simboleggia il marciume visibile ad occhio nudo sulle pareti e reso così ancor più percepibile per i lettori.
Il ritmo, per quanto sia lento e raggiunga solo nelle tavole conclusive un andamento più incalzante, è quello di un episodio capace di indagare sulle paure e sulle maggiori debolezze dei nostri giorni, spingendo verso riflessioni anche amare ma regalando per una volta, nel finale, una piccola luce di speranza.
La copertina del mese spicca per il ritorno del trio Di Vincenzo-Piccioni-Tanzillo alle loro inquadrature dall’angolazione insolita e capace di disorientare, ed in questo caso ci suggerisce come Samuel e Penny circondati dal fradicio putridume delle pareti di questa sorta di casa infestata siano osservati dalla stessa entità che ne ha preso il possesso.
uscita: 30/11/2021
Formato: 16×21 cm, b/n
Pagine: 96
Soggetto e sceneggiatura: Antonella Liverano Moscoviti
Disegni: Lisa Salsi
Copertina: Valerio Piccioni, Maurizio di Vincenzo e Emiliano Tanzillo