San Domenico Maggiore, la Basilica aragonese per eccellenza, è il tipico esempio di architettura gotico-angioina, assieme al suo adiacente convento, costituisce uno dei più importanti complessi religiosi della città, sia sotto il profilo storico che artistico e culturale. Conserva al suo interno la macchina delle 40 ore Il pregevole manufatto di legno, rivestito di oro zecchino (secolo XIX) e riccamente decorato, è una delle poche “macchine delle Quarantore”, ancora oggi, ammirabili in Città
Scopriamo insieme di cosa si tratta: Una macchina barocca per l’Adorazione dell’Eucarestia.
Lucerne a olio e candele illuminano la chiesa immersa nell’oscurità per 40 ore a partire dal Giovedì Santo
Perché 40 ore chiederete ?
Sono le ore trascorse da Gesù nel sepolcro prima di risorgere.
Questa macchina è al centro di una devozione, forse oggi un po’ in disuso, e
consistente nell’adorazione per quaranta ore continuative, del Santissimo Sacramento presente nell’Ostensorio contenente l’Ostia Consacrata, esposto solennemente sull’altare nel Triduo pasquale ma anche in occasioni particolari come la Domenica delle Palme, il lunedì e il martedì santo.
La “macchina” era corredata da un baldacchino in stoffa pregiata e illuminata da numerose candele. Durante l’esposizione, la chiesa doveva restare al buio.
L’uso di questa Macchina, fu concesso alla Congrega, dal Cardinale Luigi Ruffo nel 1821.