Tra i quartieri Pendino e San Lorenzo, a ridosso di via Duomo e tra Spaccanapoli e Corso Umberto I, si trova Forcella, uno dei quartieri più antichi e famosi di Napoli, e il significato del suo nome deriva proprio dalla caratteristica biforcazione con cui termina una delle antiche plateaie greche della città (i famosi decumani), quella che oggi è conosciuta in tutto il mondo come Spaccanapoli.
E’ una strada antichissima, ricca di storia e cultura, oggi è tappa obbligatoria per i turisti che vogliono conoscere a fondo la città. La fama di questa via è anche legata alla storia centenaria del famoso Teatro Trianon inaugurato nel 1911 dagli Scarpetta con la famosa commedia “Miseria e Nobiltà”, e che ha visto, nel corso degli anni, avvicendarsi sul palcoscenico i più importanti attori teatrali napoletani (De Filippo, Viviani, Taranto, il grande Totò e tanti altri.
Ma perchè i napoletani, quando vogliono indicare qualcosa di molto vecchio, utilizzano l’espressione “S’arricorda ‘o cippo a Furcella”?
Il Cippo a Forcella, così come viene chiamato dai napoletanè un gruppo di pietre (erroneamente chiamato “cippo“) facenti parte, un tempo, della cinta muraria di epoca greca dell’antica Neapolis molto probabilmente erano proprio le pietre che delimitavano una delle porte dell’antica Neapolis, la porta Herculanensis (in seguito detta porta Furcilla o Furcillensis per la particolare forma del bivio stradale che conduceva alla porta.
Per questo motivo molti napoletani per indicare qualcosa di vecchio, datato e obsoleto usano queste parole.