Sarà anche appassionante e in bilico fino all’ultima giornata questo campionato, ma dopo le assurde recriminazioni che giungono da Milano per l’arbitraggio, eccellente, dell’arbitro Chiffi, davvero non se ne può più. Le lacrime napulitane, che quest’anno non sono mai state versate (se non dopo il grottesco rigore fischiato all’Inter nello scontro diretto dell’andata), nemmeno dopo l’assurda revoca del calcio di rigore disposta dal sig. Doveri (si, proprio lui, quello beccato con lo zainetto dell’Inter all’aeroporto), sono ormai lacrime meneghine.
Che Napoli e Inter stiano continuando a riempire il campionato di colpi di scena, più per le rispettive mancanze e occasioni perse che per le imprese in campo, è fuori di dubbio.
E’ il racconto che ci stanno facendo che annoia.
Le persone che hanno una mente critica sanno analizzare i fatti, senza accodarsi a fake video sui social e giornalisti più o meno originali che, ancora, popolano le tv private, anche napoletane, in cerca di visibilità e cachet.
Noi tifosi siamo stanchi, stanchissimi: che lo sappia Conte che nelle ultime settimane ha davvero stufato con questa storia del miracolo, dei tifosi cattivi, della rosa ridotta all’osso…basta!!!! Ormai le voci sul suo imminente addio si sprecano: ma pensate davvero che ci strapperemo i capelli? Il Napoli ha 100 anni di storia, fenomeni veri (e presunti) in campo e in panchina ne sono passati, quindi se il mister salentino vorrà restare noi saremo felici (indubbio il suo valore e la sua capacità di riallineare un gruppo squadra che era sfaldato), se, invece, vorrà andar via lo saluteremo e lo applaudiremo quando saremo avversari.
La strada verso lo scudetto è irta, sporca e costellata da rumori molesti più che mai.
Le polemiche per la data hanno tenuto banco. Tutelare l’Inter per la finale Champions (giustissimo), ma anche dare il giusto riposo alle contendenti.
Ma ormai siamo al rettilineo finale.
Da Cagliari arrivano venti di sfida, che ben vengano, speriamo lo stesso accada a Como: siamo sicuri che sarà così.
Venerdi sera si decide, finalmente, il campionato con la quota scudetto più bassa che si ricordi.
Il Maradona sarà una bolgia infernale.
Certe partite vanno vinte nel sottopassaggio.
Se non la vinci, non meriti.
Da lunedì parte, di fatto una storia nuova, con tanti protagonisti che forse saluteranno, nuove facce arriveranno.
E’ il bello del calcio.