Secondo Google stare troppo tempo attaccati allo smartphone è sbagliato, e va ritrovata la ‘gioia di perdersi qualcosa’ invece di rincorrere ossessivamente le notifiche. Il colosso di Mountain View lo afferma attraverso un post sul suo blog in cui parla dei risultati di uno studio sulla dipendenza da cellulare insieme ad alcune misure consigliate per limitare il problema.
La ricerca è presentata in questi giorni ad una conferenza a Barcellona e si basa su dati raccolti attraverso interviste in diversi paesi del mondo:
“Sorprendentemente abbiamo trovato poche differenze tra le diverse culture, paesi, generi, età o tipo di dispositivo utilizzato – scrivono gli autori -. Gli smartphone riempiti di social media, email e app creano un costante senso di obbligo, e uno stress personale”.
Secondo lo studio a contribuire al problema sono due fattori:
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- la natura stessa delle app, progettate per coinvolgere il più possibile l’utente,
- Il senso di obbligo che impone ,ad esempio, di rispondere subito ai messaggi.
Il risultato finale è la ‘paura di perdersi qualcosa’ chiamata Fomo, acronimo per ‘fear of missing out’, che andrebbe invece trasformata in Jomo, ‘Joy of missing out’. Per contrastarla Google ha inserito nei suoi dispositivi Android una serie di applicazioni che monitorano l’utilizzo avvertendo l’utente quando esagera e permettendo ad esempio una disconnessione anche parziale.
“Le persone vogliono poter mettere da parte lo smartphone ogni tanto – conclude il post – senza preoccuparsi di perdere qualcosa di urgente e sentendosi comunque in controllo del dispositivo. Abbiamo la responsabilità di renderlo più facile”.