Con la sfida in programma oggi pomeriggio a San Siro tra i Campioni d’Italia del Milan e l’Udinese, scatta la nuova Serie A: un torneo anomalo, partito in netto anticipo rispetto al solito, che vivrà una lunga pausa invernale per lasciare spazio ai Mondiali in Quatar.
Il Napoli arriva ai nastri di partenza tra lo scetticismo generale, a causa degli addii estivi di tanti big: Insigne, Mertens, Koulibaly ed Ospina hanno salutato la compagnia, e nonostante gli acquisti messi a segno siano decisamente promettenti, quello azzurro è ancora un cantiere aperto.
Con la questione Meret ancora da risolvere, Fabiàn promesso sposo del PSG e gli acquisti (ottimi) di Simeone e Raspadori non ancora definiti, gli uomini di Spalletti si preparano ad un esordio non semplice al “Bentegodi” di Verona, campo storicamente ostile ai partenopei.
La vigilia del match è stata intristita dalla notizia della morte di un amatissimo “doppio ex” di azzurri e scaligeri, quel Claudio Garella capace di vincere due storici scudetti prima a Verona e poi a Napoli.
Il portierone piemontese, celebre per le sue parate con i piedi e per il suo stile tanto sgraziato quanto efficace, era il simbolo di un calcio ormai lontano, in cui le qualità umane, la competenza dei dirigenti e lo spirito di squadra rendevano possibili “miracoli” come quello di strappare, in due piazze a digiuno di vittorie, due scudetti in 3 anni allo storico asse Milano-Torino.
Garella era in campo, con la maglia del Napoli, il 24 Aprile 1988, giorno a cui risale l’ultimo pareggio al Bentegodi tra le due squadre: al vantaggio di Maradona rispose Galia, riducendo ad un solo punto il vantaggio di uno stanco Napoli sul Milan di Sacchi, che avrebbe messo la freccia la settimana dopo vincendo lo scontro diretto al San Paolo.
L’equilibrio regna sovrano nei precedenti tra le due squadre a Verona in Serie A, con 11 vittorie a testa in 29 sfide; l’ultimo successo azzurro risale allo scorso 13 Marzo, quando Osimhen con una doppietta mise il sigillo sul 2-1 finale.
L’anno prima era stato il Verona a conquistare i 3 punti con un netto 3-1: il 24 Gennaio 2021 Dimarco, Barak e Zaccagni resero vano il gol-lampo di Lozano, facendo toccare al Napoli il punto più basso della gestione Gattuso.
Non è la prima volta che il Napoli inizia il suo campionato al Bentegodi: il 16 Settembre 1984 i gialloblù di…Garella, futuri Campioni, “battezzarono” l’esordio in Serie A di Diego Armando Maradona rifilando agli azzurri un perentorio 3-1, grazie alle reti di Briegel, Galderisi e Di Gennaro.
Più recente l’altro esordio in campionato del Napoli a Verona: il 19 Agosto 2017 finì nuovamente 3-1, ma stavolta per i partenopei di Maurizio Sarri, che si imposero con l’autogol di Souprayen e le reti di Milik e Ghoulam.
In attesa degli ultimi acquisti, è probabile che Spalletti si affidi a ciò che resta della vecchia guardia, in primis a Giovanni Di Lorenzo, meritatamente promosso Capitano dai suoi compagni per la sua serietà, il suo stile e la sua leadership silenziosa.
Di Lorenzo dovrebbe guidare una difesa tutto sommato collaudata, con Meret (portiere con la valigia in mano), Rrahmani, Mario Rui ed uno tra Juan Jesus e Kim, erede designato di Koulibaly, a completare il reparto.
Anche a centrocampo nessuna novità, con Fabiàn che, in attesa di trasferirsi a Parigi, dovrebbe scendere in campo insieme a Lobotka ed Anguissa.
In avanti spazio a Kvaratskhelia, unico nuovo acquisto certo di giocare, con Osimhen al centro dell’attacco e Lozano sul versante opposto, mentre Politano dovrebbe restare ai box per via del problema muscolare rimediato a Castel Di Sangro.
Gli altri volti nuovi, ovvero Sirigu, Ostigard ed Olivera, dovrebbero partire dalla panchina, anche se con i 5 cambi ci sarà bisogno di tutti a partita in corso.
In attesa degli ultimi colpi, per il Napoli sarebbe fondamentale espugnare Verona, per partire con il piede giusto e squarciare il velo di pessimismo che circonda la squadra.