Questo Napoli non ha tabù: gli azzurri di Spalletti passano in scioltezza anche al “Castellani” di Empoli, su cui avevano vinto una sola volta in Serie A, e allungano ancora sull’Inter, battuta a Bologna e agganciata dal Milan al secondo posto.
Quasi imbarazzante la superiorità mostrata dai partenopei al cospetto di un avversario che, durante il campionato, si era sempre distinto per un gioco offensivo e coraggioso, capace di mettere in difficoltà molte big.
Il Napoli ha preso il controllo del match fin dalle prime battute, riversandosi in massa nella metà campo di un Empoli incapace di imbastire un’azione con più di tre passaggi di fila, e trovando in meno di mezz’ora i gol che hanno fissato il punteggio sul 2-0 finale.
Molto simili tra loro le due reti, nate da respinta della difesa su corner di Zielinski: nella prima occasione Kvaratskhelia, sempre appostato al limite dell’area, ha pescato con una delle sue consuete carezze al pallone lo stesso Zielinski, e sul cross al volo del polacco è stato Ismajli, terrorizzato dalla presenza di Osimhen nei dintorni, a segnare il più classico degli autogol.
La seconda volta, sul tiro del georgiano respinto da Vicario, “Air Victor” si è fatto trovare pronto al tap-in vincente, segnando per l’ottava partita di fila in campionato ed eguagliando CR7 e Muzzi in questa speciale graduatoria.
Il Napoli ha continuato a premere per chiudere la partita, sbagliando a più riprese l’occasione del 3-0, e non si è scomposto nemmeno quando, a una ventina di minuti dal termine, lo stupido e inutile fallo di reazione di Mario Rui ha lasciato gli azzurri in 10.
Le mosse di Spalletti, con l’inserimento di Elmas alle spalle di Osimhen in un centrocampo a rombo, hanno praticamente annullato l’inferiorità numerica, e anzi i partenopei hanno mantenuto il possesso palla, dando l’impressione di essere in campo con un uomo in più anziché uno in meno.
Ottava vittoria di fila in campionato, dunque, con 21 gol fatti e sole 3 reti subite nel 2023, e quattro “clean sheet” consecutivi: numeri che testimoniano un dominio certificato dalle 18 lunghezze di vantaggio sulle seconde, a conferma del fatto che a Gennaio è davvero cominciato un altro campionato, ma in senso diametralmente opposto a quanto auspicato dai media nazionali, speranzosi di un crollo del Napoli e di un sorpasso delle strisciate.
Gli azzurri devono però tenere la testa bassa e le mani ben salde sul manubrio, in vista di un doppio impegno casalingo per nulla agevole, a partire da stasera, quando (ore 20:45) al “Maradona” arriverà la Lazio dell’ex “Comandante” Maurizio Sarri.
Spalletti dovrà rinunciare allo squalificato Mario Rui, oltre che a Raspadori, il cui recupero non sembra dietro l’angolo: in difesa spazio dunque a Olivera, mentre per il resto sembra difficile che il tecnico di Certaldo rinunci a chi sta facendo così bene, anche perché il ritorno di Champions contro l’Eintracht è ancora lontano.
Il Napoli ha vinto 34 volte contro la Lazio in casa in Serie A, più della metà delle 64 sfide totali, mentre i biancocelesti hanno battuto gli azzurri a domicilio solo in 10 occasioni.
Il più recente blitz capitolino fu un boccone amarissimo da digerire per i ragazzi di Rafa Benitez, al passo d’addio sulla panchina azzurra: il 31 Maggio 2015, nella giornata conclusiva del campionato, la squadra di Pioli vinse per 4-2 staccando l’ultimo biglietto utile per la qualificazione alla Champions League proprio ai danni del Napoli.
Fu una partita dall’andamento drammatico, con gli azzurri che riuscirono nella rimonta da 0-2 grazie a Higuain, ma furono poi traditi (per la prima volta) dal Pipita, che mandò alle stelle il rigore del vantaggio, prima delle reti di Onazi e Klose.
Sarri era l’allenatore del Napoli in occasione dell’ultimo pareggio tra le due squadre, l’1-1 del 5 Novembre 2016: fu un “botta e risposta”, con le reti di Hamsik e Keita arrivate nello spazio di un paio di minuti.
Gli azzurri sono in una “striscia” aperta di 5 successi consecutivi, e l’ultimo è davvero indimenticabile: il 28 Novembre 2021, nella serata in cui la statua di Maradona fu esposta allo stadio a un anno dalla sua scomparsa, i partenopei onorarono al meglio “D10S”, regalando spettacolo e travolgendo 4-0 la Lazio con le reti di Zielinski, Fabiàn e la doppietta di Mertens.
Il vantaggio così ampio, a questo punto del campionato, potrebbe rappresentare un’arma a doppio taglio per il Napoli, che rischia di rilassarsi proprio alla vigilia di partite insidiose come quella di stasera, o determinanti come quella in Champions.
Fa bene Spalletti a insistere sulla necessità di guardare “all’uovo oggi più che alla gallina domani”: un’altra vittoria sarebbe fondamentale, per fare un altro passo verso uno scudetto sempre più vicino, ma ancora tutto da conquistare.