Splendida vittoria dei ragazzi di Ancelotti a Salisburgo, in quello che si poteva considerare il turno di andata di uno spareggio tra due squadre tanto diverse tra loro e che, per questo, hanno dato vita ad una gara bellissima e non solo per i gol (di splendida fattura quelli partenopei) ma anche per lo spirito battagliero messo in campo.
Gli austriaci sono squadra pericolosissima, praticamente imbattibile tra le mura amiche (70 gare senza sconfitte prima di ieri, con ben 60 successi), con un attaccante formidabile (Halland) e un pressing asfissiante messo sul terreno di gioco per tutti i novanta minuti. Il Napoli si adegua al clima di battaglia (solo calcistica sia ben chiaro) e benché priva della maggior parte dei propri difensori, mette in campo voglia, spirito di sacrificio ma anche conoscenza tattica, esperienza e qualità. Il forfait di Manolas lancia Luperto, all’esordio assoluto nella massima competizione europea. Sarà bravissimo il giovane difensore che, casi della vita, aveva già giocato titolare a Salisburgo lo scorso anno. Per il resto c’è da arrangiarsi: KK al centro e Malcuit e Di Lorenzo sugli esterni. I ballottaggi della vigilia sono vinti da Zielinski (su Insigne) e Lozano (sullo scalpitante Milik). Comincia bene il Napoli, senza paura e controllo buono della gara senza rischiare troppo. Il gol del vantaggio è una combinazione sul lato destro: da Malcuit a Callejon e da questi per Mertens, diagonale mortifero di Ciro il belga e Stoikovic è battuto. Gli austriaci reagiscono con veemenza e Meret è costretto agli straordinari per arginare l’ondata rossa fino a quando uno sciagurato intervento di Malcuit (benissimo in fase di spinta, poco a suo agio e ingenuo nei panni del difensore puro) regala il penalty ai padroni di casa, realizzato dal già citato Halland.
Nella ripresa partono forte i padroni di casa, ma ora il Napoli sa combattere e anche difendersi con ordine nella propria area: fiutano l’aria i ragazzi di Ancelotti e capiscono che alle spalle dell’arrembante Salisburgo c’è spazio: lo usa bene Malcuit che, servito da Allan, imbecca Mertens che riporta avanti i suoi e supera il più grande di tutti nella classifica dei goleador all time in maglia azzurra. Iniziano i cambi e si vede in campo Insigne (fuori un Lozano così così) ma un errore nel piazzamento di Koulibaly permette al solito Halland di colpire di testa indisturbato: il norvegese da lì è una sentenza e stavolta nemmeno Meret può nulla. Sperano nella vittoria gli austriaci, ma non hanno fatto i conti con Insigne che, un minuto dopo il pari, realizza il 2-3 splendidamente imbeccato dal solito, gigantesco Mertens. Esultanza con Ancelotti al centro del gruppone, molto bella e segno di una compattezza ritrovata (o mai persa?) dopo le polemiche dell’ultimo mese. Gli ultimi quindici minuti sono per uomini veri: padroni di casa all’arrembaggio, napoletani compatti e pronti a ripartire. Llorente ed Elmas partecipano con ottimi risultati alla difesa del prezioso vantaggio. Il Napoli, accompagnato da duemila tifosi instancabili, porta a casa una splendida vittoria che permette ai nostri beniamini di giocarsi il match point qualificazione al San Paolo ancora contro gli austriaci, evidentemente delusi per l’inaspettata sconfitta.