Una doccia gelata sulla strada verso il sogno: il Napoli di Conte viene raggiunto due volte dal Genoa, squadra senza velleità di classifica, e vede ridursi a un solo punto il vantaggio sull’Inter, vittoriosa a Torino, a due giornate dalla fine di un campionato sempre più drammatico e appassionante.
Quello che, calendario alla mano, sembrava l’impegno più agevole per gli azzurri, ha riservato brutte sorprese sin dall’inizio, con il prematuro forfait di Lobotka, reduce dall’infortunio di Lecce e costretto ad abbandonare il campo dopo meno di un quarto d’ora.
Nonostante questa tegola, il Napoli è riuscito a indirizzare il match sui binari giusti poco dopo, grazie alla premiata ditta McTominay-Lukaku: precisa la verticalizzazione dello scozzese, chirurgico il destro del belga, arrivato dopo la solita sportellata vincente con il difensore avversario.
Il vantaggio ha probabilmente fatto rilassare troppo presto Di Lorenzo e compagni, che non hanno cercato il raddoppio con la giusta cattiveria, finendo per essere imbrigliati dal pressing alto di un Genoa leggero nella testa pur se imbottito di ragazzini.
Un black-out di qualche minuto ha consentito ai rossoblù prima di colpire la traversa con Pinamonti e poi di pareggiare con uno di questi virgulti, tale Ahanor, lasciato libero di colpire, sempre di testa, sugli sviluppi di una punizione dubbia: sfortunatissimo nell’occasione Meret, che dopo aver respinto la conclusione a botta sicura sul palo si è trascinato il pallone in porta con il piede di richiamo.
Dopo aver accusato il colpo e aver faticato a rendersi pericoloso nel finale di tempo, il Napoli è partito alla carica nella ripresa, mettendo alle corde gli ospiti e sfiorando il nuovo vantaggio sempre con Lukaku.
E’ stato però ancora una volta Raspadori a trovare un gol prezioso, sfruttando al meglio il secondo assist di serata di McTominay e scaricando di sinistro il pallone alle spalle di Siegrist dopo un fantastico controllo orientato di destro.
L’ex attaccante del Sassuolo ha anche sfiorato il tris in un paio di occasioni, prima di essere sostituito in favore di Billing: un cambio, quello di Conte, che ha forse inconsciamente indotto i suoi a gestire il vantaggio più che a provare a chiudere l’incontro.
Un errore fatale, visto che a una manciata di minuti dal termine, il Genoa ha trovato il gol capace di ammutolire il “Maradona” con Vazquez, scaltro nello sfruttare l’indecisione di Billing e Olivera su cross dalla trequarti di Martin e a battere ancora di testa Meret.
L’incornata di Billing a pochi istanti dal termine, finita fuori di un soffio, ha sancito dunque un pareggio che costringe il Napoli a “giocarsi” il jolly che aveva a disposizione.
Gli azzurri sono ora costretti, quindi, a cercare di vincere gli ultimi due match da disputare, a partire dall’insidiosissima trasferta di stasera (ore 20:45) a Parma, contro i ducali dell’ex interista Chivu subentrato a Pecchia, ancora non aritmeticamente salvi.
L’emergenza per Conte è ormai un’abitudine, e alcune scelte discutibili del tecnico salentino, come quella di forzare i rientri di Buongiorno col Torino e di Lobotka col Genoa, non hanno certo aiutato a ridurla: in Emilia rivedremo dunque la formazione della scorsa settimana, con l’eccezione di Gilmour in campo al posto del regista slovacco.
Il Napoli è a caccia della decima vittoria in Serie A al Tardini, dove è stato sconfitto 7 volte nei 19 precedenti: l’ultimo incrocio risale al 20 Settembre 2020, quando alla prima giornata di campionato gli azzurri di Gattuso si imposero 2-0 grazie alle reti di Mertens e Insigne.
Pochi mesi prima, il 22 Luglio 2020, era stato il Parma a cogliere i tre punti con due rigori, uno di Caprari e uno di Kulusevski, intervallati dal pareggio di Insigne, sempre dal dischetto: si giocò a porte chiuse, nel pieno dell’emergenza legata alla pandemia da Covid.
Il pareggio manca esattamente da 10 anni: il 10 Maggio 2015 finì 2-2 con le reti di Palladino, Gabbiadini, Jorquera e Mertens, e un Parma già condannato alla B frenò la corsa del Napoli al terzo posto, all’epoca ultimo disponibile per la Champions.
Anche stavolta, visto il risultato col Genoa, un pari non basterebbe per raggiungere un obiettivo ancora più importante, che la squadra di Conte ha inseguito a lungo a fari spenti, con tenacia, meritandosi la possibilità di giocarselo fino in fondo.
Servono quindi calma, freddezza e soprattutto coraggio: un punto di vantaggio, a due giornate dalla fine, fa tutta la differenza del mondo, a patto di andare a Parma per vincere, senza incertezze e senza paure.