Il Paradiso può attendere…altri 4 giorni: il Napoli si fa raggiungere nel finale dalla Salernitana e deve rimandare la festa scudetto, pur guadagnando un punto sulla Lazio seconda, battuta a San Siro dall’Inter un paio d’ore prima.
Tutto sembrava essersi compiuto, con la città, ormai totalmente colorata di azzurro, pronta a scendere in piazza per celebrare l’aritmetica certezza del tricolore: la paura più grande, ovvero la vittoria della Lazio a San Siro, era stata spazzata via negli ultimi 20′ dalle tre reti nerazzurre, accolte con un boato dal “Maradona”, già stracolmo e pieno di bandiere al vento in un’atmosfera indimenticabile.
A quel punto al Napoli sarebbe bastato vincere il derby con i granata per essere certo del titolo, e gli azzurri ci hanno provato sin dall’avvio, con Osimhen a sfiorare il gol di testa su cross di Lozano dopo 66″ dal fischio d’inizio.
Seppur a ritmi blandi, la squadra di Spalletti ha continuato a dominare il gioco al cospetto di una Salernitana chiusa a riccio e mai pericolosa, sfiorando il vantaggio con Osimhen e Anguissa (bravissimo Ochoa) e trovandolo all’ora di gioco con Olivera, bravissimo nel pescare l’angolino basso alla sinistra del portiere colombiano con una precisa incornata su corner di Raspadori.
Il ruggito del “Maradona” alla rete dell’uruguagio era sembrato l’antipasto al trionfo finale, e il Napoli del resto aveva cercato con insistenza anche il raddoppio, sfiorandolo prima con Elmas con una splendida serpentina e poi con Kvara su perfetto contropiede orchestrato da Osimhen e Raspadori, ma in entrambi i casi la conclusione di sinistro sfiorava il palo.
A 7′ dalla fine, quando i titoli di coda erano quasi iniziati, Dia ha sfruttato una distrazione di Osimhen e soprattutto del neo entrato Juan Jesus, lento nella chiusura, e con un sinistro imparabile ha battuto Meret, facendo calare il gelo su Fuorigrotta e su tutta la città.
I partenopei hanno provato a segnare il gol scudetto fino alla fine, ma l’ultima grande parata di Ochoa su Simeone in pieno recupero ha blindato il pareggio, costringendo i tifosi azzurri a posticipare la festa.
La sconfitta della Lazio e il pareggio della Juventus a Bologna (che mette i bianconeri fuori dai giochi con o senza penalizzazione) hanno avvicinato comunque il Napoli allo scudetto, ora distante un solo punto.
Con i biancocelesti vittoriosi ieri sul Sassuolo, e lontani 15 lunghezze con 5 partite a loro disposizione, infatti, resta solo la teorica possibilità di uno spareggio a separare gli azzurri dall’aritmetica certezza del titolo.
Di Lorenzo e compagni hanno quindi sulla racchetta un nuovo matchpoint stasera (ore 21), alla Dacia Arena, contro l’Udinese di Sottil, che veleggia tranquilla a metà classifica e che con un pareggio sarebbe, tra l’altro, aritmeticamente salva.
Spalletti non recupera Politano, che resta dunque ai box insieme a Mario Rui, con Olivera ancora titolare sull’out sinistro; per il resto dovrebbe essere confermata la formazione di domenica scorsa, con Zielinski titolare a centrocampo e Osimhen a guidare l’attacco insieme a Kvaratskhelia.
L’Udinese è in vantaggio nel computo dei 40 precedenti giocati in Serie A in Friuli, con 13 vittorie a fronte dei 9 blitz azzurri, ma è proprio il successo dei padroni di casa il risultato che manca da più tempo.
Il 3 Aprile 2016 il Napoli di Sarri disse addio ai sogni di scudetto perdendo 3-1 contro gli uomini di De Canio, con protagonista, nel bene e nel male, Gonzalo Higuain.
Il centravanti argentino prima pareggiò la rete di Bruno Fernandes e poi si fece espellere per una reazione scomposta nei confronti dell’arbitro Irrati, e i bianconeri dilagarono con un altro gol del portoghese ora allo United e con il sigillo di Thereau.
Il pareggio è assente dal 7 Dicembre 2019, quando gli uomini di Ancelotti furono bloccati sull’1-1: fu l’ex friulano Zielinski a vanificare il gol di Lasagna, ma il pareggio lasciò sulla graticola l’allenatore emiliano, che fu esonerato 3 giorni dopo, al termine della vittoria con il Genk che aveva regalato agli azzurri il pass per gli ottavi di Champions.
Il Napoli ha vinto le ultime due sfide giocate in Friuli: il 10 Gennaio 2021 fu un’incornata di Bakayoko allo scadere a regalare il successo agli uomini di Gattuso dopo il rigore di Insigne e il pareggio del solito Lasagna, mentre il 20 Settembre dello stesso anno i ragazzi di Spalletti calarono il poker, grazie alle reti di Osimhen, Rrahmani, Koulibaly e Lozano.
Il destino ha voluto che il terzo scudetto arrivasse a Maggio, così come il primo, e domenica prossima, manco a farlo apposta, a Fuorigrotta arriverà la Fiorentina: la speranza, però, è che si possa gioire definitivamente già stasera, e che il match con i viola serva solo a prolungare la festa.