Da pochi giorni Ubisoft ha deciso di interrompere il supporto di Watch Dogs: Legion che non riceverà più aggiornamenti e contenuti dopo l’update 5.6, Ubisoft ha quindi deciso quindi la conclusione del supporto per il suo gioco, lanciato nell’ottobre 2020.
La saga, sin dal suo primo episodio, ha avuto una storia molto travagliata, con un hype molto alto che non sempre ha portato al successo di critica e di pubblico sperato. Questo discorso vale anche per l’ultimo capitolo Watch Dogs: Legion che non ha introdotto novità sufficienti per essere apprezzato dai più. I giochi open world sono ormai tantissimi e abbastanza “standardizzati”, il mercato è probabilmente saturo da questo genere di prodotti e l’ultimo capitolo della saga Ubisoft probabilmente ha “pagato” colpe non sue.
Ma la Londra distopica del gioco ben si presta come soggetto per un fumetto interessante e l’opera nata dalla penna di Sylvain Runberg (Cronache di Under York) e dalla matita di Gabriel Germain (Silencio) tra pregi e difetti, si pone come un ottimo prodotto che piacerà ai fan del franchise, ma anche a chi non conosce il gioco.
Come detto, il fumetto si svolge nello stesso contesto futuristico e distopico che caratterizza il videogioco Ubisoft: una Londra 2.0, in cui la polizia privata Albion pattuglia le strade, ma non sempre difende i cittadini, perché lascia agire indisturbato il clan Kelley.
Invece di preoccuparsi della criminalità dilagante, la polizia ha permesso alla criminalità organizzata di prendere il controllo di Londra, mentre il governo ha fatto convergere l’odio pubblico verso gli hacker di DedSec, in realtà gli unici che vogliono riportare l’ordine in città, nonostante vengano percepiti come dei terroristi. Lo sceneggiatore Sylvain Runberg riesce a dare vita ad un mondo orwelliano che si divide in tre differenti storyline, che nelle fasi conclusive si intrecciano, aprendo così la strada agli eventi del secondo volume.
Una storia all’apparenza semplice affronta una tematica forte e attuale, quasi a voler dire che il futuro non è poi tanto diverso dal presente: vengono mostrate, infatti, le condizioni in cui sono costretti a vivere i rifugiati nei campi, che a volte vengono sfruttati come forza lavoro.
Benché il fumetto di Watch Dogs: Legion abbia diversi validi elementi, la scrittura non è sempre convincente: il primo capitolo vuole essere una lunga introduzione al contesto e ai personaggi, ma questo comporta un racconto che si sviluppa lentamente e con pochi sussulti, che si concretizza solo nelle fasi conclusive, con un colpo di scena non particolarmente eclatante.
Eppure Sylvain Runberg è riuscito a creare una storia adatta sia ai giocatori, che si sentono a casa non solo per l’ambientazione ma anche per la presenza di un personaggio familiare, sia a chi non ha alcuna conoscenza del titolo Ubisoft, in quanto le vicende si distaccano da quelle principali.
Contemporaneamente la City di Watch Dogs: Legion prende vita grazie alla matita di Gabriel Germain: il tratto è squadrato, volutamente impreciso e probabilmente ad un primo approccio potrebbe lasciare insoddisfatti. Rimane però ricco di particolari, che rendono il character design interessante.
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