Starcomics continua la pubblicazione di STARVING ANONYMOUS, il terrificante manga di Kengo Mizutani, Yuu Kuraushi e Kazu Inabe. Come avevamo raccontato nel primo articolo in un Giappone travolto da un’anomala ondata di calore gli studenti delle superiori Ie e Kazu si trovano, loro malgrado, coinvolti in un girone dantesco dove gli esseri umani vengono trasformati in cibo in usa sorta di terrificante luogo che non è solo un mattatoio.
Il luogo dove sono stati rinchiusi si rivela essere un impianto per la trasformazione degli esseri umani in cibo. Durante le loro peripezie i due ragazzi incontrano l’eccentrico Yamabiki e Natsune, un tipo forte, serio ed impassibile, che nel corso della storia dimostrerà una certa umanità. I ragazzi riescono a salvarsi mentre una persona dopo l’altra finisce in pasto a delle creature mostruosee arrivano in un settore dove le donne vengono trattate come animali da riproduzione e vengono forzate ad accoppiarsi con uomini eccitati artificialmente.
La vita dei ragazzi è sempre appesa ad un filo ed il lettore non sa cosa aspettarsi dalla pagina successiva. Al primo impatto gli autori fanno credere che l’opera è una metafora creepy degli allevamenti intensivi degli animali, ma l’inserimento dell’ elemento fantastico da qualcosa in più ad una storia già appassionate complicando la situazione, rendondola più interessante e sollevano molte domande che avranno una risposta nel corso della storia. Lo scopo è quello di far porre delle domande al lettore: Questo allevamento è dovuto alla follia legata al caldo anomalo o alla paura di non poter sopravvivere? Da chi scatta questo assurdo cannibalismo ?
Anche nel secondo numero, Starving Anonymous si conferma una serie “tosta”, non è adatta a tutti dato che la storia e sopratutto i disegni sono forti e crudi, non nascondendo nulla agli occhi del lettore mettendogli difronte lo squallore e la bassezza del genere umano. Le ottime premesse del primo numero spingono a proseguire la lettura della serie e scoprire tutti i misteri che nasconde.