Tra i tanti dolci campani tipicamente natalizi vi sono i famosi mustacciuoli e susamielli. In origine, il mostacciolo veniva offerto ai convitati al momento della partenza come ultimo segno di attenzione all’ospite prima di congedarsi. La parola deriva dal latino “mustaceum” che indicava una focaccia dolce composta, fra i diversi ingredienti, dal mosto d’uva cotto su foglie di lauro. Nel corso dei secoli la preparazione di questi dolcetti ha subito delle varianti con l’aggiunta di numerose componenti. Si ritiene che quelli più vicini alla tradizione antica siano abruzzesi, a base di farina, miele e mosto cotto. E’ possibile trovare la ricetta di questo gustosissimo dolce fra le nostre pagine nella sezione “I consigli di Luciana”.
I susamielli, invece, sono un dolce conventuale preparato dalle monache dell’antichissimo convento di Donna Regina. Quando le suore furono espulse dal convento il 20 ottobre 1864, vennero ospitate nel monastero di Santa Chiara. Secondo l’umanista e filologo Antonio Altamura, il quale con la pubblicazione del suo Dizionario Dialettale Napoletano (1957) pose fine alle mediocre considerazioni attribuite al dialetto napoletano come lingua minore, ci informa che il dolce fu realizzato a forma di “S” in onore di Luigi Settembrini, scrittore e patriota napoletano vissuto nella prima metà dell’Ottocento, e che “in tempi remoti era fatto con grani di sesamo e di miele”. Ancora oggi questo dolciume si prepara rispettandone la forma originaria.
Qui di seguito la ricetta.
INGREDIENTI (per 24 pezzi)
Farina gr. 200
Miele gr. 200
Zucchero gr. 80
Pisto (spezie varie in polvere) poco
PROCEDIMENTO
Dopo aver riscaldato il miele con lo zucchero, unite il tutto alla farina.
Spolverizzate il tavolo e con la pasta formate un cordoncino. Tagliatelo in 24 pezzi dandogli la forma della “S“.
Sistemateli sulla placca da forno appena unta e lasciate cuocere a 160° per circa trenta minuti.