E’ noto, che la zona dei Camaldoli prende la sua denominazione dall’eremo e il convento che portano questo nome. Ma il convento da dove prende il suo appellativo? Camaldoli è una località dell’Appennino, dove San Romualdo, nel lontano XI secolo fondò un ordine monastico benedettino. I Camaldolesi si stabilirono a Napoli nel 1585 su un appezzamento di terreno donato da Giovanni D’Avalos, figlio di Alfonso d’Aragona. All’epoca era un luogo impervio e completamente boscoso, ma i frati vi edificarono il monastero e una chiesa intitolata al SS. Salvatore. Fino a pochi decenni fa l’aspetto intorno al convento era unicamente campagnolo e non tantissimi anni addietro vi erano alcune zone che ancora non erano raggiunte dai trasporti pubblici e senza luce. La denominazione Camaldolilli era appunto un’abbreviazione dei Camaldoli derivato dall’esistenza di un convento in miniatura adibito a infermeria, costruito nel 1670 che nasce per una precisa esigenza: erano ricoverati i frati che si ammalavano per l’esalazione della canapa che macerava nel sottostante lago di Agnano, ora prosciugato.
L’attuale piana di Agnano, nel punto in cui è ora presente l’Ippodromo, era in realtà lo spazio occupato da un lago già noto in epoca romana. Questo lago che paesagisticamente era piuttosto imponente, in realtà creava molti problemi ambientali, tali problemi portarono nel 1870 alla sua totale bonifica.