Con una festa si presenta la programmazione variegata dove spiccano Gassmann, Mastandrea e Servillo. Tra le altre novità la compagnia degli allievi della Bellini Teatro Factory
Il pubblico ha voglia di spettacoli teatrali soprattutto ha voglia di spazi che non danno l’idea di essere formali, impostati tenendo le platee vuote. Il Teatro Bellini ha capito da un pezzo che il segreto dovesse essere una nuova formula, creando un luogo che accogliesse gli spettatori tutto l’anno presentando un’offerta che abbracciasse tutti i gusti e soprattutto varie età, non a caso è tra i pochi teatri ad avere un target di pubblico anche giovane. Da tempo la presentazione della nuova stagione è abbinata a degli happening e a dei live musicali, riuscendo ad abbracciare una programmazione tra sala grande e Piccolo Bellini che mixa classico, drammaturgia contemporanea, sperimentazione coinvolgendo artisti nazionali e internazionali, volti popolari che alternano cinema, tv al palcoscenico, dando al contempo risalto alle compagnie più giovani e all’avanguardia conosciuti principalmente dai puristi del teatro.
Anche per la stagione 2025-2026 il Teatro Bellini ha organizzato una festa annunciando gli spettacoli, le nuove produzioni e soprattutto le novità.
Gli spettacoli
È tra i primi teatri ad aprire la stagione teatrale e tra gli ultimi a chiuderla e proseguirà questa scia. Merito dal riscontro che ha avuto soprattutto quest’anno dal pubblico con cui Roberta, Gabriele e Daniele Russo insieme al loro team hanno in modo diretto attraverso gli incontri che organizzano al latere degli spettacoli.
Si inizierà a metà settembre con lo stesso spettacolo con cui si è brillantemente conclusa l’annata: Morte accidentale di un anarchico di Dario Fo e Franca Rame diretto da Antonio Latella con Daniele Russo. Da qui si susseguiranno 50 titoli in cui ci saranno i drammaturghi e gli scrittori di oggi e gli autori immortali. Su questa scia spiccano Stefano Massini con due spettacoli Donald (ovviamente incentrato su Donald Tump) e Stato contro Nolan diretto da Alessandro Gassmann sempre con Daniele Russo che chiuderà la stagione. Nel mezzo spiccano Valerio Mastandrea con Il Migliore del compianto Mattia Torre; Odissea con Stefano Accorsi; l’applaudito Filippo Timi che dopo i successi delle serie Dostoevskij e I Delitti del Bar Lume torna a dicembre al Bellini con AMLETO² dove ritorna a dividere la scena con la sua compagna di set del Bar Lume Lucia Mascino (la quale sarà anche tra i nomi di punta del Piccolo Bellini); l’odore del ragù unito alle incomprensioni familiari di Eduardo con Sabato Domenica e Lunedì saranno in scena al Bellini con Teresa Saponangelo attualmente protagonista di Sara su Netflix; c’è poi la brutalità della cronaca nera con LA CITTÀ DEI VIVI liberamente tratto dal romanzo di Nicola Lagioia con la regia e l’adattamento di Ivonne Capece.
Ci sono poi le performance di danza, i concerti e lo spazio Kids che tengono ormai vivo ogni ora del Bellini insieme al The belliner cafe, il bar aperto all’interno del foyer nel 2024.
È solo un assaggio di ciò che sarà la proposta 2025-2026 che ha come claim il corpo e le sue vibrazioni.
La compagnia del Bellini Teatro Factory
Tra le novità che spiccano agli occhi del 2025 c’è il consolidamento del Bellini Teatro Factory: non solo un luogo di formazione per attori, ma anche uno spazio aperto a drammaturghi e registi. La Factory ha ridotto il numero di allievi attori per accogliere nuove professionalità, con l’obiettivo di formare gruppi creativi capaci di generare progetti completi: dalla scrittura, alla regia, alla messa in scena. Questo approccio si è rivelato fertile: sono nati autori, testi, collettivi artistici.
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L’obiettivo è duplice: offrire una possibilità unica di lavoro a giovani artisti formati e, al tempo stesso, creare una nuova compagnia fluida, la Compagnia Bellini Teatro Factory, aperta anche ad altri talenti provenienti da altre accademie e scuole, in un processo dinamico e in continuo ascolto delle urgenze delle nuove generazioni.
L’inclusione con ALL YOU CAN BE
Il Teatro Bellini si lancerà in un progetto pionieristico per l’accessibilità delle persone con disabilità sensoriali e intellettive. Un’iniziativa unica nel Centro-Sud Italia che mira ad abbattere le barriere invisibili, rendendo lo spettacolo dal vivo finalmente fruibile da tutti.
I destinatari principali del progetto sono ipoacusici, ipovedenti e persone con disabilità
intellettive. Per loro, il Bellini si doterà di tecnologie assistive all’avanguardia: impianti a induzione magnetica per apparecchi acustici, cuffie a infrarossi e smart glass per la visione in tempo reale dei soprattitoli in 14 lingue.
Il pubblico ipovedente potrà accedere a un tour tattile pre-spettacolo, toccando scenografie, costumi e oggetti di scena, per una comprensione multisensoriale dell’opera. Per ipoacusici e ipovedenti saranno disponibili anche contenuti in app con descrizioni dettagliate dell’azione scenica, dei costumi e delle ambientazioni. Chi ha disabilità intellettive sarà accompagnato da audioguide immersive, pensate per preparare e guidare alla visione, con anticipazioni, suggerimenti spaziali e contenuti culturali semplificati.
Previsti anche posti riservati in sala per garantire visibilità ottimale, maggiore libertà di movimento e sicurezza, in base alle diverse necessità.
Il progetto comporta la formazione del personale del teatro in base alle linee del DET (Disability Equality Training), coinvolgendo professionisti del settore.
“Il teatro, per noi, non è solo rappresentazione. È ricerca. È rischio. È rivelazione. La stagione 2025 nasce da questa tensione creativa” spiega Russo “Abbiamo costruito una programmazione che sfida le convenzioni, che intreccia classico e contemporaneo, che mette in dialogo voci diverse per raccontare il nostro tempo con intensità e verità. Questa stagione è un viaggio dentro le crepe del mondo. E dentro le sue meraviglie. A questa domanda rispondiamo con il lavoro. Con il rischio. Con la scelta di esserci davvero. Siamo un teatro vivo perché siamo un teatro di produzione. Prima ancora che luogo di ospitalità, il Bellini è un’officina di creazione.”