“Se vogliamo, possiamo”: Antonio Conte si traveste da Obama e iscrive ufficialmente il suo Napoli alla lotta scudetto, dopo il pareggio raggiunto nel finale dello scontro diretto con l’Inter, che tiene gli azzurri a una sola lunghezza di distanza dalla capolista.
Il risultato, seppur ottenuto in modo sofferto, non rende giustizia ai partenopei, che passati in svantaggio grazie al capolavoro su punizione di Dimarco, non si sono arresi, giocando un match ammirevole per intensità e coraggio.
Nel primo tempo la squadra di Inzaghi, pur rischiando di venire raggiunta dall’ex Lukaku prima con un sinistro al volo finito a lato su lancio di Gilmour e poi con una conclusione ravvicinata su cui si è immolato Bastoni, è riuscita di tanto in tanto ad alleggerire la pressione con qualche veloce ripartenza, ma nella ripresa quello azzurro è stato un assedio più che un monologo.
Il Napoli ha infatti cercato con caparbietà il pareggio, costringendo l’Inter a rintanarsi nella propria area e a rifugiarsi spesso in corner, senza mai arrivare a impensierire un inoperoso Meret.
Al di là del siluro di McTominay respinto da Martinez, però, gli azzurri hanno faticato a rendersi realmente pericolosi, fino all’87’, quando una percussione di Lobotka si è conclusa con l’assist per il subentrato Billing, bravo a ribattere in rete la respinta del portiere nerazzurro sul suo primo tentativo di sinistro.
In pieno recupero, su bella iniziativa di un Okafor apparso in netto progresso atletico, prima McTominay e poi Ngonge hanno sfiorato la rete di un successo che i ragazzi di Conte avrebbero, per quanto visto in campo, ampiamente meritato.
Con la vetta rimasta ad un solo punto, l’Atalanta bloccata sul pari dal Venezia, 11 partite da giocare e un calendario privo di scontri con le concorrenti alla Champions, il Napoli può legittimamente ambire al titolo, a patto però di tornare a vincere già a partire da oggi pomeriggio (ore 15:00) quando al “Maradona” arriverà la Fiorentina di Palladino.
Recuperati definitivamente Spinazzola ed Olivera, Conte dovrà comunque fare ancora a meno di Anguissa, Mazzocchi e Neres, ma le risposte confortanti ricevute da Gilmour, Billing e Okafor rendono possibili diverse alternative anche dal punto di vista tattico.
Il tecnico salentino potrà infatti optare sia per la conferma del 3-5-2 che per il ritorno al 4-3-3, con il terzino Campione d’Europa o l’attaccante ex Milan nel ruolo di esterno alto a sinistra.
Il Napoli punta a doppiare la Fiorentina nel bilancio dei precedenti giocati in casa in Serie A, avendo vinto 35 volte a fronte di 18 successi dei viola, che si sono però imposti in 3 delle ultime 5 sfide.
Il più recente blitz gigliato è datato 8 Ottobre 2023, quando la squadra di Italiano vinse 3-1 su quella di Garcia con le reti di Brekalo, Bonaventura e Nico Gonzales, che vanificarono il momentaneo pareggio di Osimhen su rigore.
Pochi mesi prima un penalty del nigeriano aveva consentito ai freschissimi Campioni d’Italia di festeggiare contro la Fiorentina la conquista del terzo scudetto della storia del club: era il 7 Maggio 2023.
L’ultimo dei 21 pareggi risale addirittura al 10 Dicembre 2017, quando i toscani, guidati da Stefano Pioli, imposero il risultato a reti bianche al lanciatissimo Napoli di Sarri, che si sarebbe giocato lo scudetto fino…alla partita di ritorno, persa “in albergo” secondo l’allenatore partenopeo dopo il celebre arbitraggio di Orsato in Inter-Juve.
La Fiorentina rovinò la corsa al titolo anche durante il primo anno di Spalletti sulla panchina partenopea, superando per 3-2 il 10 Aprile 2022 gli azzurri reduci da una grande vittoria a Bergamo.
Memore di queste brucianti battute d’arresto, il Napoli quindi non deve assolutamente abbassare la guardia e pensare che, superato lo scoglio dello scontro al vertice, il cammino sia tutto in discesa.
Del resto, dopo 5 partite senza vittorie e solo 4 punti racimolati, è tempo di tornare al successo: servono a tutti i costi i 3 punti, per scattare al meglio in questa lunghissima ed entusiasmante volata finale.