Ci sono serie TV che si amano dall’inizio alla fine. Altre che si seguono con passione fino all’ultimo episodio… e poi lasciano l’amaro in bocca. Ma alcune, poche e selezionate, ci regalano un finale talmente potente, ben scritto o emotivamente devastante da restarci incollato nella memoria per anni, come una cicatrice sul cuore da nerd.
In questa classifica da intenditori (e da binge watcher seriali), ti porto nel tempio dei finali: quelli scritti bene, quelli sorprendenti, quelli che dividono, quelli che mettono il punto perfetto. Cominciamo dal numero 10… e arriviamo all’Olimpo.
10. Dexter – “Remember the Monsters?” / “New Blood”
Chiariamoci subito: il finale originale del 2013 fu una delle più grandi delusioni seriali del decennio. Un boscaiolo? Davvero? Ma poi è arrivato “Dexter: New Blood” nel 2021, un revival/redenzione che ha finalmente dato un senso e una chiusura degna all’antieroe preferito d’America. Non perfetto, ma necessario. Lo mettiamo in decima posizione come premio alla redenzione tardiva.
9. Mad Men – “Person to Person”
Il finale di Mad Men è elegante, filosofico, perfettamente in linea con il personaggio di Don Draper. La pubblicità della Coca-Cola diventa un simbolo di riconciliazione tra il cinismo e la speranza, e quel sorriso beatifico finale è ancora oggi oggetto di interpretazioni. Ti lascia sospeso, come un buon whisky d’annata: denso, ambiguo, iconico.
8. BoJack Horseman – “Nice While It Lasted”
La serie animata più deprimente e brillante degli ultimi tempi chiude con un episodio malinconico, silenzioso, riflessivo. Nessuna esplosione, nessun twist. Solo una conversazione sul tetto, guardando le stelle. È la definitiva accettazione di sé stessi, dei propri limiti e del fatto che… alcune cose non si risolvono, semplicemente si accettano. Un finale che ti lascia svuotato e grato.
7. The Leftovers – “The Book of Nora”
Uno dei finali più sottovalutati e insieme più poetici della TV. The Leftovers è una serie che ha osato affrontare il dolore dell’assenza e il senso della fede, e lo ha fatto con un’ultima puntata intima, incredibilmente toccante. L’interpretazione di Carrie Coon è magistrale. È il finale che non ti dà tutte le risposte, ma ti fa capire che non servono.
6. The Americans – “START”
Un capolavoro di tensione e tragedia fredda. The Americans chiude con un episodio magistrale, senza scene madri roboanti ma con un confronto devastante tra i protagonisti e i loro figli. La scena sul treno? Gelida come la Guerra Fredda. Nessuna esplosione, solo la cruda resa dei conti: a volte vincere significa perdere tutto. Spionaggio e cuore in pezzi.
5. Breaking Bad – “Felina”
Una delle conclusioni più iconiche della storia della TV. Vince Gilligan costruisce il perfetto epilogo per Walter White: catartico, crudele, definitivo. Una chiusura netta, senza sbavature. Sì, è forse un po’ troppo “ordinata”, ma dopo cinque stagioni di caos chimico e morale, era esattamente ciò che serviva. Un finale da manuale. Da laboratorio.
4. The Sopranos – “Made in America”
Il finale che ha fatto urlare mezza America. Lo schermo nero, il silenzio improvviso, “Don’t Stop Believin’” che si interrompe… e poi? Nulla. Geniale. Perché David Chase non ti dà una risposta, ti dà una domanda. Tony muore? Non importa. Quella pausa è diventata leggenda. Coraggio e innovazione pura. La TV non fu più la stessa dopo quei secondi di buio.
3. Blackadder Goes Forth – “Goodbyeee”
Sì, sto inserendo una serie comica inglese. Ma Blackadder Goes Forth, ultima stagione dell’antologica Blackadder, è uno dei più straordinari esempi di come un finale possa cambiare tono e diventare tragedia. Dopo quattro stagioni di ironia tagliente, l’ultimo episodio si chiude con la Prima Guerra Mondiale e i protagonisti che escono dalla trincea. Silenzio. Fiori nei campi. Brividi. Un pugno nello stomaco che non dimentichi.
2. The Good Place – “Whenever You’re Ready” (NBC)
Una serie che parla della vita… dopo la vita. Il finale è gentile, struggente, filosofico. I personaggi non “muoiono”, si dissolvono nel Tutto, quando sono pronti. È un addio graduale, sereno, che ti fa piangere e sorridere contemporaneamente. Raro esempio di show che cresce col tempo, fino a diventare un inno alla gentilezza e all’evoluzione personale. Uno dei finali più “umani” mai scritti.
1. Six Feet Under – “Everyone’s Waiting” (HBO)
Il finale dei finali. La puntata conclusiva di Six Feet Under è la vetta assoluta della narrazione seriale. Un montaggio finale che mostra la morte di ogni personaggio, nel tempo, nella loro vecchiaia o improvvisamente. Accompagnato da “Breathe Me” di Sia, è un’esperienza emotiva che ti squarcia e ti ricuce. Non è solo un addio, è una meditazione sulla vita stessa. Dopo questo episodio, ogni altro finale sembra solo una scena extra.
Menzione d’onore
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Fringe (per i coraggiosi twist temporali)
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Scrubs (stagione 8, ovviamente. La 9 non esiste, come Voldemort)
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The Office US (dolcezza pura)
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Better Call Saul (potrebbe diventare top 3 nei prossimi anni…)
I finali sono difficili. Chiudere una storia con coerenza, emozione e significato è una delle sfide più ardue nella scrittura televisiva. Ma quando ci riescono… restano per sempre. Un buon finale può far diventare una buona serie un capolavoro. Un brutto finale può affondare anche un gigante (vero, Game of Thrones?).
E tu? Qual è il finale che ti ha fatto venire la pelle d’oca o lanciato il telecomando contro il muro?