Gentili lettori, buon giovedì
Torno ora da una splendida vacanza nella caldissima Thailandia ma con un argomento ed un articoletto “freschi freschi”.
I ladyboy. Con questo termine si usa definire i transessuali thailandesi, definiti in patria: kathoey.
La Thailandia è considerata la patria dei transessuali, ce ne sono migliaia, la città di Bangkok ne è letteralmente invasa. Avevo sentito dire di questa cosa e mi sono spesso domandato perché in Thailandia “nascono” cosi tanti gay, ad oggi non ne so il motivo.
Comunque i lady boy sono dei ragazzini che diventano ragazzine, già dall’età di dodici anni hanno le idee chiare in merito, non voglio essere uomini , sono solo nati in un corpo maschile e non vedono l’ora di liberarsene. Iniziano prestissimo ad assumere ormoni femminili, spesso senza un vero monitoraggio medico ed alterano il loro sviluppo deviandolo verso l’universo femminile. Non fanno spuntare peli e barba ma curve da teen ager e visi lisci, borsa nell’incavo del braccio e passo svelto e frettoloso nonostante il caldo torrido. Il risultato sono una mandria di ragazzine con un piccolo segreto a volte molto più belle delle ragazze vere, molte modelle e ragazze copertina in Thailandia sono kathoey. Già, i ladyboy sono bellissimi, curati ed alla moda tante Paris Hilton con gli occhietti civettuoli a mandorla, la chirurgia ha fatto il suo lavoro, tra l’altro i prezzi per un intervento di riassegnazione dell’identità sono abbordabili, ma la natura “orientale” li ha già avvantaggiati regalandogli lineamenti gentili , magrezza e un corpo glabro. Si confondono perfettamente tra la folla, li trovi ovunque, sono impiegati nei negozi, nelle banche, ovunque, cittadini di serie A, forse è per questo che fin da ragazzini hanno le idee chiare e si sentono liberi di essere se stessi. Sono appoggiati e riconosciuti, qui in Italia transessuali vengono visti ancora con timore e li si associa alla prostituzione. Questi thailandesi sono giovani felici che studiano e lavorano, la trasformazione tocca solo la loro sfera intima e non pregiudica il rapporto con la società che li accoglie a braccia aperte.
Una sera a Bangkok sono andato a vedere uno spettacolo di cabaret in un teatro bellissimo. Il Calypso cabaret, trenta ballerine dai fisici perfetti ballavano ed imitavano le grandi dive, tutti uomini, la leggiadria e la consapevolezza delle danzatrici, gli applausi e la ressa per le foto dopo mi hanno lasciato di stucco e pensieroso su quanto noi abbiamo da imparare da un paese che consideriamo arretrato rispetto all’occidente, quando invece umanamente è mille passi di più avanti di noi.
Benvenuto terzo sesso.