Qual è il nesso tra il cinema e l’inventore della lampadina? Sono giorni che indago a tal proposito. Il prezioso biglietto dorato è custodito gelosamente sempre nello stesso cassetto e non ho alcuna intenzione di utilizzarlo. Ho la persuasione che un incontro diretto con il Signor Edison mi porterebbe solo più lontano dalla verità. Un geniale affarista come lui sicuramente sarebbe capace di convincere chiunque di qualsiasi cosa. Meglio stargli alla larga oggi. Il recente film di Alfonso Gomez-Rejon in futuro mi fornirà una comoda via per l’incontro, ma come detto, non oggi.
Méliès ha affermato di aver subito il furto della sua più grande opera – Le Voyage dans la lune – da parte di alcuni agenti inviati dall’inventore statunitense. Gli agenti si sarebbero recati a Londra ed avrebbero corrotto il proprietario di un teatro in cui la pellicola era in proiezione. Ritornati in patria e consegnata la refurtiva al mandante, questi ne fece fare centinaia di copie che poi distribuì per tutta New York. Il legittimo proprietario nulla potè fare se non stare a guardare (muto come i film dell’epoca) alla pari di uno spettatore di un film.
Non ho ragioni per dubitare delle parole di Méliès, gliele ho sentite pronunciare in prima persona, guardandolo dritto negli occhi. Era sincero, ne sono sicuro. Ma perché il facoltoso Edison, fece una cosa del genere? Quali interessi poteva mai nutrire?
È cosa nota che sabato 14 aprile 1894, con più di un anno di anticipo rispetto ai Lumière, Edison mostrò al mondo per la prima volta il suo kinetoscopio. O meglio, ne fece una dimostrazione al fine di intrattenere le persone che stavano ascoltando la musica del suo fonografo (sì, inventò anche il fonografo). È cosa altrettanto nota che la competizione con il celeberrimo cinématographe europeo fu molto aspra e vide il susseguirsi di centinaia e centinaia di cause legali nel tentativo di arginare i concorrenti. Ma ancora nulla lascia intravedere le ragioni del furto. Quando e perché si è valicato il confine della legalità?
Rammento improvvisamente che da qualche parte, in un ripiano alto della libreria, è conservato avvolto nella polvere un vecchio libro sulla storia del cinema. Occorre una sedia piuttosto alta per raggiungerlo, ma infine in punta di piedi lo afferro. Non credo di averlo mai aperto. Ricordo adesso di averlo comprato in un mercatino dei libri usati a Roma, non meno di dieci anni fa. È diviso in tre volumi, molto sostanzioso. Non posso che sperare di trovare qui le risposte che cerco.
Le risposte non tardano ad arrivare! Rimango sbigottito. Un mondo tutto nuovo si dischiude sulla vita di un uomo che i più – me compreso – associano alla corrente elettrica. La risposta che da giorni cerco è “Motion Picture Patents Company”, nota anche come Edison Trust. Negli anni Edison aveva fondato una serie di società atte a sfruttare economicamente il neonato cinema. Il culmine di questo impeto imprenditoriale fu la costituzione nel 1908 della MPPC, “un cartello il cui scopo era il controllo della produzione, della distribuzione e dell’esercizio dei film, ossia dell’intera industria cinematografica dell’epoca”, cito testualmente! Accaparrati tutti i brevetti legati alle cineprese, riuniti tutti i grandi produttori e associato il principale distributore non rimaneva che convincere il più maggiore produttore di pellicole dell’epoca, la Eastman Kodak Company. Edison con il suo trust possedeva quindi il monopolio completo del cinema in tutti gli Stati Uniti. Un genio imprenditoriale con una dose di spudoratezza rara.
Una copia del più celebre film di fantascienza, nelle sue mani, valeva quindi più di un biglietto vincente della lotteria.
Le pagine dell’enciclopedia hanno ancora molto da raccontare, ma le risposte che ho tanto cercato finalmente iniziano a prendere forma. Adesso è il momento di dare risposta al secondo interrogativo: come ha potuto Méliès ritrovare la meritata celebrità dopo che la guerra e la miseria gli strapparono via ogni sogno di immortalità?
Un nuovo nome fa capolino in questa lunga catena: Lèon Druhot, un giornalista francese, grande appassionato di cinema. Il solo a ricordare i film del grande regista, quando tutto il mondo non voleva che dimenticare il passato.