Il 5 agosto, a New York, si è spenta la prima donna afroamericana ad aver vinto il Premio Nobel per la letteratura, Toni Morrison.
La scrittrice aveva 88 anni. Il suo vero nome era Chloe Anthony Wofford e si aggiudicò il grande riconoscimento nel 1993 e fu già vincitrice nel 1987 del Pulizer con “Amatissima”. Giovanissima si appassiona alla lettura ed amava ascoltare le storie narrate dal padre, storie basate sulle tradizioni afro che poi, utilizzò successivamente nei suoi scritti per mantenere viva la fiamma delle sue origini. Ha lavorato come editor portando in auge la letteratura black, trasformando una professione in impegno politico lottando per i diritti civili.
La vocazione letteraria arrivò dopo i quarant’anni e la forza dei suoi romanzi è stata ampiamente evidenziata dalle sue dichiarazioni: “Ho passato la mia vita da scrittrice cercando di assicurarmi che lo sguardo dominante nei miei libri non fosse mai quello di un bianco“.
Nel 2010 fu insignita della Legion d’onore e nel 2012 della Medaglia presidenziale della libertà, rispettivamente le più alte onorificenze civili della repubblica francese e degli Stati Uniti.
Una donna che tramite i suoi libri ha dato voce a donne silenziose dotate di grande forza. Ha rafforzato da un lato i legami della comunità afroamericana opponendosi alla cultura dominante bianca ed al potere maschile e, dall’altro, l’amicizia tra donne, la sorellanza, il rapporto uomo-donna, la maternità, la crescita e l’autonomia personale.
Buon viaggio Toni e grazie di tutto.
Il canto di Salomone
Un romanzo di formazione, in bilico tra il reale e il fantastico, in cui storia, sogni, desideri, mito e folklore si fondono in una grandiosa vicenda corale. Il protagonista è un giovane di colore del Midwest che si reca nel Sud alla ricerca delle proprie origini e di un presunto tesoro di famiglia. Ma presto il suo viaggio si trasforma in un percorso nel labirinto dell’anima, per trovare la propria, perduta, identità. Lungo il cammino, attorno a lui si materializzano fantasmi e ricordi, in un gioco in cui convivono passato e presente.
Sula
Un romanzo straordinariamente intenso e vivo, in cui Toni Morrison racconta la storia di due ragazzine che diventano donne, due amiche che diventano nemiche. Nel e Sula vivono nella piccola cittadina di Medallion, in Ohio, nel cosiddetto Fondo, una sorta di mondo a parte, completamente separato da quello dei bianchi. Qui stringono un’amicizia indissolubile, un’amicizia che permetterà loro di sopportare il peso di un terribile segreto. Ma gli anni passano e, crescendo, Nel sceglie di condurre una vita normale, si sposa e ha dei bambini, mentre Sula accentua il proprio comportamento ribelle, diventando la paria della comunità. Finché un imperdonabile tradimento infrangerà la loro amicizia.
Amatissima
Un romanzo maestoso, di straordinaria intensità, che racconta la storia di Sethe, indomabile donna di colore che, negli anni precedenti alla Guerra Civile americana, si ribella al proprio destino e fugge al Nord, verso la libertà. Un percorso drammatico attraverso l’orrore della schiavitù, la forza dell’amore materno e il peso di un indicibile segreto. Intrecciando mito e storia, leggenda e realtà, Toni Morrison ci regala un indimenticabile capolavoro della letteratura americana, vincitore del Premio Pulitzer per la narrativa.
L’occhio più azzurro
Ohio, 1941. Pecola Breedlove, una ragazzina nera che i poverissimi e disgraziati genitori non sono più in grado di mantenere, viene affidata a una modesta ma dignitosa famiglia di colore e presto fa amicizia con le due bambine di casa, Frieda e Claudia, con le quali trascorre le sue giornate. Vittima continua di scherni e maltrattamenti, priva dell’affetto di chi dovrebbe crescerla, e invece abusa della sua innocenza, Pecola prega Dio perché le doni un paio di occhi azzurri. Un desiderio straziante, che l’accompagnerà fino a quando la sua giovane, povera esistenza volgerà alla svolta più drammatica, segnando irreversibilmente il suo destino.
Amore
Bill Cosey ha modificato in profondità la vita di cinque donne, Christine, Heed, May, Junior e L. Per ciascuna di esse è stato di volta in volta padre, marito, amico, amante, benefattore, custode, carceriere, con una presenza così forte da imporre il proprio fascino e il proprio volere persino dopo la morte. Ognuna delle cinque ne sarà così succube da modificare in base alla storia che ha avuto con Bill i rapporti che intrattiene con le altre. Christine e Heed da amiche del cuore si trasformeranno per decenni in acerrime nemiche, gelose l’una dell’altra; May vivrà sempre a ridosso della follia, in una sorta di tragica lucidità; Junior non uscirà mai dalla dolce trappola tesagli da Bill; mentre L. se la caverà in virtù della sua condizione “privilegiata” di donna di piacere. Nessuna potrà però evitare la catarsi finale.
A casa
Reduce della guerra di Corea, Frank Money si trova, a ventiquattro anni, sperduto e solo in una patria fredda e ostile. Dal fronte, Frank non ha riportato soltanto i segni fisici delle battaglie, ferite e immagini terribili: a segnarlo sono traumi ben più profondi, mentre il razzismo strisciante dell’America anni Cinquanta lo rende ancora più vulnerabile. La sua mente allora vacilla, la rabbia che si porta dentro rischia di spingerlo a compiere gesti irreparabili, e neanche l’assistenza dei premurosi medici che l’avevano curato nell’esercito sembra alleviare il dolore. Finché un giorno Frank riceve una richiesta d’aiuto dalla lontana Georgia, l’odiata terra d’origine, dove aveva giurato di non tornare mai più. A scrivergli è sua sorella, la piccola di casa, che lui ha sempre protetto e amato, da quando erano bambini. Quel richiamo lo scuote dall’apatia malata in cui si è trincerato e, vincendo i fantasmi del razzismo, dell’abbandono e della follia, Frank corre in soccorso della ragazza. Nella cittadina dove è cresciuto, Frank affronta i ricordi dell’infanzia e quelli della guerra, che ha svuotato di senso la sua esistenza, e riscopre tutto il coraggio dei suoi vent’anni, quello che pensava di aver perso per sempre. Un romanzo profondamente toccante, la storia di un uomo apparentemente sconfitto che ritrova la propria dignità – e la propria casa.