Ammetto la mia ignoranza; non conoscevo un gruppo veramente fondamentale nello scenario della musica campana: Tony Borlotti e i suoi Flauers. Originari di Salerno fanno musica dal 1995 e si affermano sin da subito come punto di riferimento del neo beat italiano, partecipando a numerosi festival in Italia e all’estero. Hanno all’attivo ben sette album e da poco è uscito il loro ultimo lavoro: Belinda contro i Mangiadischi, titolo tratto da un fumetto di Crepax del 1967. Il disco comprende dodici brani più una introduzione recitata in versi di Alberto Cavaliere, poeta, umorista e giornalista. Una sola cover presente Quella della Radio dei Powerillusi, per celebrare il loro trentennale. Degli undici brani restanti, nove sono inediti, mentre due brani (Ciak e La Giostra) sono già presenti nell’album precedente, Battuti e Beati.
Suoni psichedelici che spaziano rispetto al classico beat, un gruppo solido che sa quello che vuole trasmettere e sa come farci arrivare il messaggio. Riescono ad unire il beat italiano al rock progressivo britannico, ma anche statunitense.
Parlando con Tony ho personalmente scoperto qualcosa di più:
Devo ammettere la mia ignoranza: non vi conoscevo. Ma non poteva esserci sorpresa più gradita dell’ascoltarvi. Cosa vi ha ispirato a riproporre un genere beat anni ’60?
Personalmente sin da fanciullo sono stato attratto dalla musica rock e dallo stile vivace colorato ed artistico dei sixties . Durante gli ’80 ho condotto programmi musicali in radio libere della mia città e scritto su Fanzines ( Freak Out) leggevo tante riviste ed andavo a tanti concerti nel medesimo periodo del ” Garage revival” in cui tantissime band si rifacevano alle band garage dei 60 . Anche in Italia arrivò questo fermento underground che portò a riscoprire la grande tradizione del beat Italiano che , aldilà dei soliti più celebri nomi come i Rokes, Equipe 84, Nomadi ecc , conteneva miriadi di grandissime band che magari avevano inciso solo pochi introvabili e formidabili singoli. I complessi fondamentali della riscoperta Italiana furono gli Avvoltoi e i Barbieri , mi piacevano tantissimo e a loro mi sono ispirato quando 10 anni più tardi , insieme al bassista Jonnhy Dago decidiamo di fondare una nuova band ( precedentemente suonavamo dei “Fuorni” . Il complesso di Tony Borlotti e i suoi Flauers ha necessitato di un anno intero per trovare una stabilità di formazione dato che nessuno dalle nostre parti stava particolarmente aspettando di suonare in una band di neobeat e Italiano per giunta!
Da oltre vent’anni fate musica: quali collaborazioni vi hanno più entusiasmato?
Ti cito le ultime presenti nel nostro nuovo disco ” Belinda contro i Mangiadischi” Con Michele Landi storico vocalist dei Barbieri , che canta nel brano ” Noi siamo qui” ( di cui ha scritto il testo) e poi con i Powerillusi , band Torinese di rock demenziale che in occasione del disco del loro trentennale ci hanno invitato ad interpretare un loro brano ” Quella della Radio” , presente anche nel nostro disco.
Dove nascono i vostri testi? Quali sono gli spunti di ispirazione?
Letture beat , le rivendicazioni giovanili , ma anche suggestioni attuali , osservazioni quotidiane, trattate con una certo mix di incanto ed ironia
Dateci un po’ di date dei vostri live (non vedo l’ora di ascoltarvi dal vivo) e dove possiamo acquistare il vostro ultimo lavoro “Belinda contro i Mangiadischi”?
Le date potete vederle sul nostro sito oppure sulla pagina FB ( mipiaciatela please) il 30 Agosto siamo vicino Caserta e precisamente al Mr Rollys di Vitulazio. Potete acquistare il disco direttamente sul sito di Area Pirata ( AREA PIRATA——————-//————- ) oppure ai nostri live , magari con una dedica personalizzata .