“A quiet place – Un posto tranquillo” è un film horror molto particolare. E’ in programmazione nelle sale italiane proprio in questo periodo e sta riscuotendo un ottimo successo sia qui che all’estero. La sua particolarità sta nel fatto che per terrorizzare usa il silenzio invece delle urla: la trama vede protagonista una famiglia che per sopravvivere non deve fare alcun rumore altrimenti i mostri dall’udito finissimo che hanno invaso la Terra la individueranno e sarà la fine. Ma con un nuovo figlio in arrivo, per la coppia Jon Krasinski – Emily Blunt mantenere il silenzio non sarà più tanto facile! L’ottima intuizione di Krasinski, attore ma anche regista e sceneggiatore della pellicola, sta dando i suoi frutti tanto che il film è stato osannato da pubblico e critica e da alcuni è già stato definito come “uno degli horror migliori degli ultimi tempi”!
Ecco perché questa settimana ho pensato di proporvi una top 5 dei film che secondo me sono alcuni fra i migliori horror degli ultimi anni!
5. The Babadook
Al quinto posto troviamo la favola dark della regista australiana Jennifer Kent. Alla sua uscita nelle sale nell’anno 2014 il film è stato acclamato dalla critica internazionale e ha ricevuto gli elogi del maestro del brivido Stephen King che lo ha definito “agghiacciante”!
Samuel ha sei anni, è cresciuto senza padre, con una madre in gravi difficoltà economiche e con problemi di stress. La donna arriva quasi ad odiare il piccolo a causa del suo temperamento esagitato: Samuel soffre di insonnia, spaventa i compagni di scuola ed è violento… La situazione si complica quando la donna trova un libro di favole molto tetro e spaventoso che narra di un misterioso uomo nero chiamato Mr. Babadook, che piano piano si materializzerà intrappolando i due nella loro stessa casa.
La presenza di Babadook si fa sempre più invadente nella vita e nella relazione tra madre e figlio, in un contesto che si incupisce in un crescendo di tensione a mano a mano che i minuti avanzano. La pellicola della Kent può non terrorizzare chi cerca nel cinema di genere sangue a profusione o quegli spaventi facili che fanno sobbalzare dalla poltrona, sa ammaliare soprattutto chi comprende che l’orrore proviene da dentro di noi e non dall’esterno, chi comprende che l’orrore è soprattutto una questione psicologica! Le nostre paure esistono e se non riusciamo ad affrontarle divengono esseri invincibili che prendono il sopravvento sulla nostra anima e sono capaci di trasformarci in veri e propri mostri! Questo è il senso di Babadook. Da non perdere!
4. Sinister
Al quarto posto invece c’è Sinister, un film del 2012 scritto e diretto da Scott Derrick, già regista di “L’esorcismo di Emily Rose”. La pellicola ha riscosso un buon successo, infatti è stato realizzato anche un sequel che però non ha ricevuto gli stessi consensi.
Il protagonista, interpretato da Ethan Hawke, è uno scrittore dimenticato che si è appena trasferito insieme alla moglie e ai due figli in una casa isolata in una zona boscosa. Né la moglie né i due ragazzini però sono a conoscenza del fatto che in quella casa è avvenuto un agghiacciante delitto: un’intera famiglia è stata trovata misteriosamente impiccata in giardino e, forse, solo la figlia minore che è scomparsa si è salvata. E’ proprio su questo delitto che l’uomo vuole incentrare il suo nuovo libro, ma quando in soffitta troverà dei filmini familiari in super8 si pentirà della sua scelta…
La pellicola parte come un thriller e scivola nell’horror con naturalezza. Proprio come vuole il genere gli espedienti per generare tensione sono rumori, suoni, ombre, ambientazioni sinistre eccetera. Ma ciò che realmente inquieta sono i film snuff da cui il protagonista non riesce a distogliere lo sguardo e, purtroppo, noi con lui…! Il ritmo è compassato, ma in questo modo il regista riesce a far crescere la storia e a catturare poco alla volta lo spettatore nella sua macabra atmosfera. Interessante è la figura del protagonista che, nonostante la consapevolezza di mettere in pericolo i propri cari, insiste nel cercare una verità pericolosa per il desiderio di rinnovare il suo successo. Ma ce la farà a proteggere la sua famiglia da Bughul, il demone divoratore di bambini? Un horror per nulla scontato capace di scuotere gli animi.
3. The conjuring – L’evocazione
Al terzo posto c’è The conjuring – L’evocazione, un film del 2013 di James Wann, già regista delle saghe di Saw e di Insidious. Il film è basato su fatti realmente accaduti riportati dalla coppia Ed e Lorrain Warren, ricercatori del paranormale. La pellicola ha ottenuto un grande successo al botteghino ed è stata largamente acclamata dalla critica. Sono già stati realizzati un sequel e uno spin-off.
Nella nuova casa in cui si trasferisce la numerosa famiglia Perron si verificano rumori inquietanti fino a vere e proprie manifestazioni paranormali. Quando la situazione diventa insostenibile vengono chiamati Ed e Lorrain Warren, interpretati da Patrick Wilson e Vera Farmiga, i quali rivelano numerose presenze e soprattutto scoprono che in passato la casa era appartenuta a una presunta strega, Batsheba Sherman, la quale si era suicidata impiccandosi all’albero antistante l’abitazione.
Il regista ha una grande consapevolezza dei meccanismi del terrore grazie ai quali crea un crescendo di tensione e sfrutta tutti i trucchi del genere in maniera accorta ed efficace. La sua è una regia sapiente e mai precipitosa che ci accompagna negli angoli più bui della casa e ci rende davvero partecipi degli eventi e delle paure della famiglia perseguitata. The Conjuring è un “horror classico”, ma presenta degli elementi che lo discostano dalla maggioranza dei moderni horror che trattano del paranormale: in primo luogo la scelta di ambientare la vicenda negli anni 70, con una messa in scena che diventa evidente per costumi, scenografia e colori; in secondo luogo il confronto tra le due famiglie della storia, quella dei Perron, spaventata e inerme, e quella dei Warren, consapevole e senza paura tanto da custodire nella propria casa oggetti infestati dal maligno recuperati da precedenti casi. Un film molto ben confezionato che, proprio per questo motivo, mi sento di consigliare anche a chi non è un grande amante del genere.
2. Drag me to hell
Al secondo posto troviamo Drag me to hell, un film del 2009 scritto e diretto dal genio indiscusso Sam Raimi, già autore del cult horror degli anni ’80 “La casa”.
La protagonista, interpretata dalla brava Alison Lohman, è una giovane donna in attesa di un’importante promozione nella banca in cui lavora. Per mostrare al suo capo quanto sa essere dura un giorno nega ad una vecchia zingara la proroga di un prestito che le consentirebbe di mantenere la propria casa. La zingara, per vendicarsi dell’umiliazione subita, le lancia una maledizione e da quel momento la protagonista inizierà ad avere delle orrende visioni e ad essere perseguitata dalla Lamia, un demone che allo scadere di tre giorni la trascinerà all’inferno.
Drag me to hell è una horror comedy veramente originale! E’ brillante in ogni sua trovata, la trama è ricca di spunti interessanti e il finale è sorprendente pur nella sua prevedibilità! Più che terrorizzare Drag me to hell vuole divertire, ma nonostante Raimi ci trasporti nel tunnel dell’orrore di un parco divertimenti non mancano personaggi e atmosfere realmente inquietanti! Come ben sanno gli amanti del genere spesso l’horror punta a una morale finale e così è anche per questa pellicola: la protagonista ha fatto del male a qualcuno trovando delle giustificazioni comprensibili ma non sufficienti…basta questo per condannarla alla dannazione eterna?
1. The Witch
Per concludere al primo posto abbiamo The Witch, un horror storico del 2015, opera prima del talentuoso Robert Eggers. La pellicola ha ottenuto il plauso dalla critica ed è stata premiata al Sundance Film Festival per la miglior regia.
Siamo nel New Engalnd nel 1630. Un religioso predicatore viene esiliato dalla comunità puritana in cui vive a causa del suo estremismo nell’interpretare la parola di Dio. Insieme alla moglie e ai cinque figli si trasferisce nei pressi di un bosco praticando agricoltura e allevamento, ma un giorno il bambino più piccolo scompare senza lasciare traccia e non viene più ritrovato. La scomparsa potrebbe essere causa del rapimento da parte di una strega… Questa tragedia innescherà in modo progressivo l’odio tra i membri della famiglia che si incolperanno a vicenda.
The Witch è un piccolo miracolo del cinema horror! Punta più sulla suspence e sul non visto, ma la vera forza sta nel fatto che il regista riesce ad affermare la presenza di qualcosa di sovrannaturale in ogni inquadratura e in ogni elemento della storia facendolo per negazione: ogni personaggio, ogni situazione, sembrano permeare qualcosa di trascendentale, ma sarà davvero così? Il caprone è davvero il diavolo? I bambini sono posseduti o fingono di esserlo? Il regista insinua nello spettatore questo dubbio ma lo insinua anche e soprattutto nella famiglia protagonista il cui odio, frutto della paura, è terreno fertile in cui fiorisce l’opera della strega. Il film è ricco di simbolismi ed è derivato direttamente da giornali, diari e resoconti del tempo (il XVI secolo), infatti il linguaggio è arcaico e la ricostruzione dei costumi, delle ambientazioni e delle usanze dell’epoca è precisa sin nei minimi dettagli. Un prodotto folgorante e raffinato. Un must-see sia per i fan dell’horror che per i detrattori del genere!