Il ritorno dei Campioni: il Napoli annichilisce l’Udinese con una prestazione sontuosa, mettendosi alle spalle una vigilia ad altissima tensione e rilanciandosi all’inseguimento delle milanesi capolista.
La squadra di Garcia ha saputo farsi scivolare addosso tutte le polemiche successive al pari di Bologna, con protagonista Victor Osimhen, che dopo la censurabile reazione al cambio del Dall’Ara ha replicato in modo altrettanto stizzito alla pubblicazione (francamente poco opportuna), sul profilo Tik Tok del Napoli, di un video che ironizzava sul suo errore dal dischetto.
La reprimenda pubblica a mezzo social del suo procuratore con annesse minacce di azioni legali, e soprattutto la decisione di “Air Victor” di cancellare da Instagram tutte le sue foto in maglia azzurra, hanno deluso i tifosi e avvelenato ulteriormente un clima già elettrico per via della classifica deficitaria e dei dubbi sul futuro di Garcia.
Il tecnico francese, nonostante tutto, ha schierato Osimhen titolare, ottenendo in cambio la solita prova generosa, culminata nel gol del 2-0 giunto sul finire di un primo tempo in cui il Napoli non solo ha fornito una prestazione di grande qualità, ma è finalmente riuscito a indirizzare rapidamente le sorti del match, come mai capitato finora quest’anno.
Il rigore lasciato da Osi a Zielinski e trasformato dal polacco ha messo in discesa una gara aggredita subito dai partenopei, che sull’onda di una condizione fisica in netto miglioramento hanno impresso alla partita un ritmo insostenibile per l’Udinese.
Lobotka, Anguissa, lo stesso Zielinski e uno sfavillante Kvaratskhelia hanno trascinato gli azzurri, che nella ripresa hanno finito per dilagare, anche grazie alla qualità dei cambi a disposizione di Garcia.
Lindstrom e Cajuste, oltre a Raspadori, sono entrati benissimo in partita, ma a fare la differenza è stato il fuoriclasse georgiano, che nonostante i due clamorosi pali colti in pochi minuti non si è arreso, trovando il gol dopo 6 mesi grazie a una delle sue magie: palla recuperata, scavetto delizioso a eludere l’uscita di Silvestri, tocco a porta vuota e corsa verso la curva, a festeggiare la fine del sortilegio e, forse, del periodo nero di Kvicha e del Napoli.
La splendida rete di Samardzic, che col Napoli fa solo gol bellissimi, e il poker firmato da Simeone su altro delizioso assist di Kvara, hanno suggellato il 4-1 finale, che consente ai partenopei di avvicinare la testa della classifica, dove l’Inter sconfitta in casa dal Sassuolo è stata riagguantata dal Milan vittorioso a Cagliari.
L’impressione è che la ritrovata condizione fisica, unita a un probabile chiarimento tra squadra e tecnico, possano dare finalmente inizio al “vero” campionato del Napoli, che però è chiamato a confermare questi progressi già oggi pomeriggio (ore 15) al “Via del Mare” di Lecce contro la sorprendente squadra di D’Aversa, che nonostante la sconfitta di Torino occupa la quinta posizione proprio in condominio con gli azzurri.
Garcia, dopo aver fatto riposare alcuni big nell’ultima mezz’ora contro l’Udinese, potrebbe proporre un significativo turnover in vista della sfida di Martedì contro il Real: sicuramente però, viste le perduranti assenze di Rrahmani e Juan Jesus, verrà riproposta la coppia centrale composta da Ostigaard e Natan, entrambi autori di una prova convincente contro i friulani.
Potrebbero trovare quindi spazio Elmas, Raspadori, e soprattutto Cajuste e Lindstrom, che stanno dimostrando di essere calciatori di ottimo livello e di poter fornire un contributo importante durante il corso della stagione.
Il Napoli è in lieve vantaggio nel computo dei 12 precedenti giocati in Serie A, con 4 successi contro le 3 vittorie giallorosse: gli azzurri si sono imposti anche nell’ultima sfida giocata a Lecce lo scorso 7 Aprile, grazie alla clamorosa autorete di Gallo dopo i gol di Di Lorenzo e Di Francesco.
L’ultimo successo salentino risale a 12 anni fa: l’8 Maggio 2011 fu Chevanton a decidere l’incontro, dopo che Mascara aveva pareggiato il primo vantaggio leccese siglato da Corvia.
E’ quindi il pareggio il risultato che manca da più tempo: il 10 Maggio 2009 il Napoli di Donadoni, subentrato a Reja, passò in vantaggio con Pià ma fu raggiunto dal Lecce grazie al rigore di Zanchetta.
La prova di grande qualità offerta dai Campioni d’Italia contro l’Udinese ha restituito serenità e anche un minimo di entusiasmo all’ambiente, ma contro il Lecce serviranno altri tre punti e un’altra prestazione di livello, per dimostrare che il peggio è davvero passato.