Anticipo di lusso della quindicesima giornata: al San Paolo è di scena l’Inter del neoallenatore Pioli, lo spauracchio nerazzurro faceva paura alla vigilia del match soprattutto per la qualità in fase offensiva e per il momento non brillantissimo dei partenopei orfani di Milik e, per l’occasione, del miglior giocatore finora, Dries Mertens, squalificato. Per l’occasione Sarri mette in campo la “meglio gioventù” con Diawara e Zielinski in mezzo al campo insieme all’intoccabile Hamsik, difesa titolarissima (recuperato in extremis Hjsay) e in attacco scelte obbligate con tridente Insigne, Gabbiadini, Callejon.
La partenza dei padroni di casa è di quelle forti, nei primi minuti gli azzurri si abbattono come un ciclone sulla povera Inter: l’ha preparata bene Sarri, il centrocampo nerazzurro con Brozovic e Banega a far compagnia all’impresentabile Kondogbia sembra avere tre marce in meno e dopo poco più di un minuto azione tutta di prima del Napoli da Insigne a Gabbiadini e poi al capitano, taglio per Callejon che apparecchia per Zielinski, il tiro del polacco è preciso e batte Handanovic vanamente proteso in tuffo. Ma per i nerazzurri i guai sono appena iniziati: altri cinque minuti e altra azione fantastica degli azzurri: Insigne protegge palla e la dà a Zielinski, lancio millimetrico per Hamsik che si lancia nello spazio, il controllo orientato dello slovacco è la ciliegina sulla torta, diagonale vincente e il portiere nerazzurro capitola ancora.
Non c’è partita in mezzo al campo, Diawara tiene d’occhio Banega e lo cancella dal campo, Zielinski (il migliore in campo) e Hamsik tagliano il centrocampo della Beneamata con facilità e banchettano negli spazi lasciati a disposizione alla loro facilità di corsa (sempre di qualità), regalando una serata da emicranie al povero Brozovic che cerca di cucire gioco in evidente inferiorità, numerica, fisica e atletica. Fioccano le occasioni nel primo tempo, va detto che anche l’Inter ha due ottime occasioni con Icardi ottimamente stoppato da un Pepe Reina finalmente decisivo, sull’altra sponda non si contano i contrattacchi azzurri (un paio di volte nati da rinvii con le mani di Reina!!) in superiorità numerica vanificati a volte da precipitazione e altre da Handanovic che salva due volte su Gabbiadini e una su Hamsik. Da lodare anche la prestazione di Manolo Gabbiadini che gioca da vero centravanti, non disdegnando la battaglia e le sportellate con Ranocchia e Miranda.
Nella ripresa Pioli mette Eder per Banega e nei primissimi minuti l’Inter potrebbe riaprire la gara con Perisic il cui tiro dall’interno dell’area finisce fuori di millimetri a Reina battuto. Ma nel momento migliore dell’Inter arriva il terzo gol del Napoli con Lorenzo Insigne che batte Handanovic su azione susseguente ad angolo. E’ il sesto minuto della ripresa e, di fatto, la gara è già finita. Hamsik sfiora il quarto gol (para a terra Handanovic), dopo di che rallenta il ritmo il Napoli, anche alla luce dell’avvicinarsi dell’impegno decisivo Martedì sera in Champions, non ha la forza l’Inter che comunque ci prova con Candreva (ottimo ancora Reina) e Perisic (fuori di nulla il suo colpo di testa).
Entrano Giaccherini (così così) per Insigne e il sempreverde Maggio per l’acciaccato Hjsay. Da parte nerazzurra va fuori Kondogbia (per la gioia, supponiamo, dei supporters meneghini) ed entra Joao Mario. Si vede in campo, finalmente, anche Rog che raccoglie l’eredità di Hamsik che si gode la meritata standing ovation. Ottima l’impressione che suscita il croato, finora oggetto un po’ misterioso della campagna acquisti estiva.
Tre a zero, dunque: un risultato netto e meritato per il Napoli che sembra (facciamo tutti gli scongiuri del caso) aver superato il momento difficile e si prepara alla gara del da Luz contro lo Sporting Lisbona. L’intensità vista ieri, l’unità di intenti di tutti i giocatori mostrata contro l’Inter deve essere la chiave di volta per riuscire nell’impresa.