Sabato, abbiamo avuto l’opportunità di partecipare a un evento che ha risvegliato una profonda riflessione sul significato della felicità. La seduta di counseling si è tenuta da Paolo Palopoli, musicista e counselor certificato, e la serata è stata guidata con la supervisione di Bruno Morra, un formatore esperto dell’Istituto Gestalt Counseling e Mediazione Artistica.
L’atmosfera era frizzante e accogliente, nel pieno centro di Napoli. Circa dieci partecipanti, uniti dalla volontà di esplorare le proprie emozioni, si sono riuniti per una serata dedicata al tema: “Ritrova le coordinate della Felicità”. Fin dal primo momento, si è percepito che questo sarebbe stato un viaggio all’interno di noi stessi.
Uno degli aspetti fondamentali del counseling è la consapevolezza. Sotto la guida esperta di Paolo, abbiamo iniziato a esplorare le diverse parti di noi, utilizzando come spunto un libro che ha ispirato il nostro incontro: “Le Coordinate della Felicità” di Gianluca Gotto. Questo scrittore, noto per il suo amore per l’Oriente e la filosofia buddista zen, ci ha offerto un punto di partenza per riflettere su ciò che accende in noi quella piccola fiammella di felicità.
Durante la serata, ci è stato chiesto di parlare non di lavoro o famiglia, ma delle nostre passioni. Abbiamo scoperto che condividere ciò che ci rende felici crea un legame immediato tra le persone. Ognuno di noi ha portato la propria storia, i propri ricordi, creando un clima di apertura e autenticità.
Un momento cruciale è stato il movimento nella stanza, accompagnato da musica. All’apparenza semplice, questo gesto è in realtà un principio cardine della Gestalt. Muoversi spontaneamente ha liberato le nostre energie e, nel contatto con il corpo, si può sentire una connessione profonda con le proprie emozioni.
Successivamente, ci siamo lasciati guidare in una meditazione, un attimo di pausa per riflettere su quando ci siamo sentiti veramente felici. Questo esercizio di introspezione ha aperto la porta a condivisioni autentiche, ognuno ha portato a galla ricordi e sensazioni che, forse, erano rimasti sepolti da tempo.
La cena, che è seguita, ha offerto un’opportunità per continuare le conversazioni in un contesto più informale. Ma non si è trattato solo di mangiare; un’altra attività creativa ci aspettava: il disegno. Questa fase finale ha permesso a ciascuno di esprimere visivamente le emozioni emerse durante la serata, seguita da un momento di restituzione in cui abbiamo condiviso feedback e riflessioni.
Anche se difficilmente si può spiegare l’esperienza di una seduta di counseling, viverla è fondamentale. L’energia del gruppo, unita a quella dei conduttori, crea un contesto unico di consapevolezza e crescita personale. È un processo che si porta a casa, un seme piantato che può germogliare nei giorni o addirittura negli anni successivi.
La serata si è conclusa con un delizioso brownie al cioccolato offerto dal padrone di casa. Un dolce finale che ha messo il sigillo su un’esperienza ricca e significativa. Tornando a casa, mi sono sentito più leggero, con una rinnovata consapevolezza della mia ricerca della felicità e di quanto sia importante connettersi con le parti di noi stessi che spesso trascuriamo.