Troppo ampio il divario tra il Napoli e la Spal di Gigi Di Biagio, ben oltre il 3-1 finale con il quale si è conclusa la gara di ieri al San Paolo. Gattuso rivolta la squadra come un calzino, anche il vista delle prossime due, probabilmente decisive, gare contro Atalanta e Roma: quindi spazio a Meret, avanti a lui Hysaj, Maksimovic, Koulibaly e Mario Rui, in mezzo al campo c’è Lobotka con Elmas e Fabian ai lati, il tridente è quello dei piccoletti. Pronti via e Mertens porta gli azzurri avanti con un delizioso tocco sotto, servito da Fabian con una giocata tanto semplice quanto geniale. Due minuti dopo è Elmas a sfiorare il raddoppio dopo una splendida combinazione con Insigne. Domina in lungo ed in largo la squadra di casa, la manovra è ariosa, l’intelaiatura ottima, i giocatori si divertono e si trovano. Sembra non mancare nulla per una goleada ma, a metà tempo, improvviso giunge il pari della Spal con Petagna, futuro azzurro non esultante. Le speranze della Spal di uscire con un risultato positivo durano il tempo di qualche giro di orologio: Elmas imbecca Callejon che fa centro dalla sua mattonella. Insigne fa tris sul finire di tempo ma l’inflessibile Pairetto annulla per un fuorigioco di Mertens di un centimetro. Non sarà altrettanto fiscale con Valoti in versione macellaio nella ripresa, ma la gara non sembra poter regalare comunque grosse sorprese.
Troppo forte la squadra partenopea per i ferraresi che sembrano ormai destinati ad una triste retrocessione nella serie cadetta.
La vera novità è l’utilizzo della panchina in modo intelligente, c’è ampia qualità e Gattuso ne attinge a piene mani.
Tant’è che il terzo gol lo realizza Younes, oggetto più che misterioso con la precedente gestione. Tutti i subentrati mostrano voglia e determinazione, da Milik (quasi un ex ad ascoltare radio-mercato) a Ghoulam, da Lozano (che sembra rivitalizzato) a Manolas (bentornato). Al di là dei miglioramenti evidenti sul piano del gioco e della compattezza, quest’ultimo sembra essere la vera novità in casa Napoli.
La corsa al quarto posto è difficilissima, drogata dalla gara di andata tra Napoli e Atalanta al termine della quale i partenopei si trovarono con due punti in meno (e i bergamaschi con uno in più) a causa della scelleratezza dell’arbitro Giacomelli. Dodici punti dalla squadra di Gasperini sono tanti, forse irrecuperabili, ma uno squillo in quel di Bergamo giovedì sera potrebbe dare nuova linfa alle speranze e alla voglia di continuare a scalare la classifica.
Classifica guidata dalla Juve di Sarri, inseguita dalla Lazio (sempre piuttosto favorita da diverse discutibili interpretazioni arbitrali…ma sto Var?) e dall’Inter, brutta e vincente a Parma.