Pomeriggio da Luna Park allo Stadio San Paolo: come non accadeva da tempo, infatti, il Napoli rifila sei gol al malcapitato Genoa di Maran, regalando un pomeriggio di puro divertimento ai propri tifosi, costratti tutti in casa da un meteo a dir poco inclemente.
E’ un Napoli diverso con tanta qualità specie dalla tre quarti in su: stavolta Mister Gattuso mette dentro tutte le proprie bocche di fuoco e, al netto di una fase di scarso equilibrio nelle prima frazione, il resto sono tutte buone notizie.
Il gol del vantaggio lo realizza il rivitalizzato Lozano: il messicano, con un taglio alla Callejon, realizza il suo primo gol in campionato e, dopo l’ottima prestazione a Parma, dimostra di non essere il brocco che volevano farci credere. Il Genoa tiene il campo anche se sono sempre i padroni di casa a sfiorare la seconda segnatura con lo stesso Lozano e con Osimhen che tiene in apprensione tutta la difesa del Grifone, lasciando ampi spazi ai frombolieri in maglia azzurra. La brutta notizia di giornata è l’infortunio muscolare occorso al capitano Insigne che, a causa di un problema muscolare, è costretto a lasciare il posto ad Elmas.
Nelle ripresa il Napoli parte a testa bassa e, dopo soli 26 secondi, raddoppia. E’ di Zielinski il gol che, di fatto, chiude i giochi: il polacco parte in percussione e, assistito da un bellissimo assist di tacco Osimhen, fa due a zero. I rossoblu crollano e il Napoli dilaga. In quindici minuti i partenopei colpiscono altre 4 volte: Mertens, ancor Lozano, Elmas ed il neoentrato Politano trasformano la gara in una divertente passeggiata. Quando mancano ancora circa venti minuti alla fine il primo set è già finito. I napoletani rallentano per non infierire, nonostante la voglia matta di gol del centravanti nigeriano. Il nervosismo dei liguri è evidente e l’ex Berhami non trova meglio da fare che colpire gratuitamente Fabian, nel finale è Masiello che se la prende con Osimhen, evidentemente reo di volersi ancora impegnare nonostante una gara chiusa da tempo… certe abitudini e mentalità evidentemente non passano nemmeno dopo lunghe squalifiche.
Saltando a piè pari i giudizi di quelli che reputano i due test azzurri contro Parma e Genoa non attendibili (chissà per quale motivo), confermando la tendenza dei napoletani al tafazzismo più estremo, le prime due giornate hanno mostrato un Napoli di certo ancora in cerca di equilibri definitivi, ma anche una squadra che ha enorme qualità in attacco; anche la retroguardia azzurra, imbattuta nelle prime due giornate, dimostra di dover pian piano metabolizzare la minore copertura assicurata dalla presenza di due centrocampisti con spiccata propensione offensiva.
La prossima gara allo Stadium contro la Juve dirà molto sul livello raggiunto da questa squadra, soprattutto a livello di convinzione e capacità di gestire gare in cui non si avrà un possesso palla tanto continuativo per tutti i novanta minuti. Una gara tutta da godere, senza rinunciare all’esperimento dei quattro in avanti, anche se l’infortunio di Insigne potrebbe regalare una maglia da titolare all’ottimo Elmas, centrocampista poliedrico in grado di giocare in più ruoli, anche da esterno, garantendo una copertura migliore.