Varsavia, una delle capitali dell’Europa orientale dalla storia travagliata e suggestiva. Situata sulle rive del fiume Vistola, la città sorse come insediamento commerciale già in epoca medievale, diventando nel XVI secolo una delle principali città della Confederazione Polacco-Lituana.
Nel corso dei secoli Varsavia conobbe un periodo di grande splendore artistico e culturale, che la portò ad ergersi come uno dei principali centri politici, economici e intellettuali del continente. Symbole ne erano i magniifici palazzi reali e nobiliari disseminati per il centro storico, oltre alle maestose chiese barocche che ancora oggi ne ornano le piazze.
Purtroppo tutto cambiò con lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale. Varsavia fu una delle città europee più colpite dai bombardamenti e dalle violenze del conflitto. L’Esercito Nazista rase quasi completamente al suolo il centro della città tra il 1939 e il 1945, nel tentativo di cancellarne definitivamente l’identità e la cultura.
Al termine del conflitto, lo scenario era quello di una desolazione totale: solo il 15% degli edifici era sopravvissuto e gran parte degli abitanti erano stati sterminati. Iniziò così la lunga opera di ricostruzione, che portò alla rinascita di Varsavia come simbolo di resistenza e capacità di riscatto dopo le tragiche vicende belliche.
Oggi la città è uno dei centri culturali, economici e commerciali più dinamici dell’Est Europa. Nonostante le ferite del passato ancora ben visibili, Varsavia ha saputo ricostruire il proprio splendore attraverso l’arte, l’architettura e la vita quotidiana dei suoi abitanti.
É una meta affascinate da scoprire, per conoscere una storia fatta di sofferenze ma anche di coraggio e capacità di rinascita. Negli itinerari tra i suoi palazzi, parchi e quartieri si possono ancora percepire l’anima e lo spirito del popolo polacco. Decido di concedermi una settimana alla scoperta di questa città così intrigante.
Giorno 1
Arrivo nel tardo pomeriggio in una Varsavia ancora vivace nonostante l’ora. Entro nella maestosa Piazza del Castello, lastricata in pietra chiara e circondata su tre lati da edifici storici dalle tipiche facciate rosse. Mi soffermo incantato ad ammirare la Casa dei Viaggiatori, con le sue colonne e balaustre in stile barocco, e il grande Palazzo Reale che domina la piazza con i suoi porticati magnificamente ornati. Rimango affascinato dalla maestosa Cattedrale gotica di San Giovanni, il cui imponente interno, riccamente decorato, è pervaso da un senso di raccolta spiritualità nonostante le evidenti cicatrici delle bombe.
Giorno 2
La mattina la dedico a visitare quello che un tempo era il vivace quartiere ebraico. Cammino tra le vie un tempo affollate e ora desolatamente vuote, fermandomi ad ammirare le sinagoghe dalle candide facciate decorate da complessi motivi geometrici, testimonianze di una cultura che un tempo animava queste strade e ora è svanita. Nel pomeriggio raggiungo il moderno quartiere di Praga, caratterizzato da vivaci edifici in mattoni rossi o in cemento dal design pulito e funzionale. Pranzo quindi in una tipica młynówka, assaporando il gustoso bigos, speziato stufato di carne e verdure, e i deliziosi pierogi farciti, fagottini di pasta ripieni di carne, formaggio o verdure.
Giorno 3
La mattina decido di scendere a Powiśle, il quartiere che si affaccia sulle sponde del fiume Vistola. Rimango incantato dal panorama sulle acque dorate del fiume, la cui luce dona all’intera zona un’atmosfera quasi sospesa. Nel pomeriggio trascorro alcune ore nell’oasi verde di Łazienki, tra viali alberati, ampie radure erbose e specchi d’acqua popolati di cigni. Ammiro in particolare la Casa di Vetro, dalla trasparenza cristallina che sembra quasi emergere dal paesaggio circostante.
Giorno 4
Dedico l’intera mattinata alla visita del celebre Palazzo della Cultura e della Scienza, meglio noto come Pałac Kultury. Salgo con curiosità sulle ampie torri gemelle, che mi regalano una vista mozzafiato sulla città che si estende sotto di me, dai tetti aguzzi dei palazzi storici alle moderne avenue e piazze. La sera decido di cenare in riva al fiume, godendo dell’aria frizzante e del panorama sulle acque che si tingono d’oro al calare del sole.
Giorno 5
Prendo un treno regionale che in un paio d’ore mi porta poco lontano da Varsavia, nella tranquilla cittadina di Malbork. Giunto a destinazione, rimango estasiato all’ingresso della gigantesca fortezza gotica, circondata da possenti mura merlate lunghe oltre un chilometro. Trascorro il pomeriggio ad esplorare i bastioni a pianta stellata, camminando lungo i cordoli di pietra da cui un tempo si lanciavano frecce e pietre bollenti contro gli assedianti. Rimango incantato dalle alte torri circolari, dentro le quali scorgo i resti di scale a chiocciola in legno. Entro poi nel mastodontico castello vero e proprio, ammirando con stupore le arcate cuspidate, i soffitti a volte e le sale un tempo affrescate.
Giorno 6
Il mattino lo trascorro interamente al Museo della Resistenza, immergendomi tra allestimenti immersivi e pannelli esplicativi. Le drammatiche testimonianze fotografiche e i documenti d’archivio mi aiutano a comprendere la disperata battaglia combattuta dai cittadini nell’estate del ’44 contro le truppe naziste. Il pomeriggio è dedicato ad una lunga passeggiata nel Parco Reale di Łazienki, che al tramonto si tinge di toni dorati. Rimango incantanto dal gioco di luci sulle chiome degli alberi secolari e sulle acque dei laghetti.
Arrrivederci Varsavia
Approfitto dell’ultima mattina per gironzolare senza fretta nel vicino Parco delle Sculture, rimanendo affascinato dalle opere d’arte moderne che si ergono tra il fogliame. Tra queste sculture in cemento, marmo e metallo sembra di cogliere nuove sfumature della società polacca. A malincuore lascio poi Varsavia, portando con me il ricordo della sua bellezza e del coraggio dei suoi abitanti.
Varsavia è una città che colpisce per rinascita, per la ricchezza culturale nonostante le ombre del passato. Racchiude segni delle sue ferite ma anche la voglia di riscatto di un popolo. Raccomando caldamente di non perdere l’occasione di scoprirne le bellezze e l’anima incredibile.