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© 2022 Senzalinea testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Napoli n. 57 del 11/11/2015.Direttore Responsabile Enrico Pentonieri
Musica

Vercingetorige e il suo omonimo album illuminano la primavera.

Bianca Gammieri
Bianca Gammieri 1 anno fa
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11 Min Lettura
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E’ uscito il nuovo album di Fabio Ripanucci, in arte Vercingetorige, da cui l’omonimo album. Un album ricco di sonorità e di innovazione rispetto ai precedenti lavori di Fabio. Sette tracce introspettive ma che non tralasciano l’importanza del suono e della sperimentazione, non solo estetica ma anche della propria persona.

Ciao Fabio complimenti per il tuo lavoro. Il tuo ultimo singolo, “Comunione”, è un estratto dell’ultimo album, “Vercingetorige” appunto. Com’è nata l’idea di questo brano?

Ciao e grazie per aver ascoltato il lavoro. Non è semplicissimo spiegare in poche parole di cosa tratta la canzone. Posso dire che il testo del brano nasce in seno alla lettura dell’I Ching; libro oracolare cinese dalla storia plurimillenaria. Nel libro compare più volte questo “superare la grande acqua”; dove la “grande acqua” è vista sempre come la grande prova, il momento estremo e temibile. La lezione dell’oracolo cinese insegna molto ed è ben inscritta nel testo. Ho sempre considerato l’emotività come qualcosa di fluido, come qualcosa di indefinito e cangiante. Dal mio punto di vista questa “grande acqua” è la mia emotività che costantemente cerco di superare senza annegare. I miei tentativi sono sempre superamenti di fortuna, improvvisati come appunto “ponti di barche”; non stabili e mai definitivi. Ma il brano da anche la chiave di lettura di tutto l’album che è quella simbolista . Il “simbolo” (dal greco: sym-ballo) significa “mettere insieme”, “accostare”, “armonizzare”, “unire”: è un ponte per attraversare il reale nella sua accezione più complessa. Il simbolo e la realtà simbolica deve interpellare e rimandare ad altro; è un “portale”. Il simbolo mette in “comunione”; è il “fulmine”che nel suo barlume istantaneo mette in comunicazione il cielo e la terra.

Qual è il filo conduttore di tutto l’album?

Il filo conduttore è il mio personale tentativo di fare chiarezza di me stesso. E’ il continuo tentare di superare “la grande acqua”, è il cercare l’interpretazione del “reale” sempre in movimento, nella consapevolezza che m’inganno sempre e che ogni interpretazione può essere un’altra. E’ il mio personale viaggio interiore, un viaggio psichico e a volte onirico. Un viaggio che non approda da nessuna parte ma è un volersi bene e rompere a fatica le resistenze e calarsi nelle profondità del proprio io per scoprirsi di più.

Cosa è cambiato rispetto alla tua vita artistica precedente?

E’ cambiato tutto. Prima non sapevo perché scrivevo le canzoni e in parte non sapevo cosa stessi facendo. Era una sorta di affermazione sociale, un alimento per l’ego. Ora lo faccio per me e lo faccio solo nella maniera in cui ho veramente qualche cosa da dirmi e da raccontarmi.
Ora so quello che faccio e come lo faccio. 

Ci sono influenze artistiche che influenzano il tuo approccio
alla composizione e alla produzione di una canzone?
Ovviamente la risposta è si. Io mi considero una spugna; assorbo ogni cosa che ascolto. Potrei dire che tutto Vercingetorige è una sintesi dei miei ascolti. A volte ritrovo molte “citazioni” nei miei stessi brani, rimandi ad altro che sono venuti fuori in maniera del tutto inconscia. Diciamo che copio molto senza sapere che sto copiando. Inutile elencare le influenze musicali che hanno inspirato il disco. Anzi; provate a trovarle ascoltandolo!

Nel tuo percorso artistico c’è anche La cura dischi (studio di registrazione ed etichetta discografica). Ti trovi più a tuo agio fare musica per te o per gli altri?

Amo il lavoro in studio più di qualsiasi altra cosa. Preferisco enormemente tutto il lavoro di produzione musicale piuttosto che tutto quello che riguarda il live e l’esecuzione dal vivo; troppa ansia! Mi trovo sicuramente più a mio agio con la musica degli altri perché c’è inevitabilmente più distacco, sono meno implicato personalmente rispetto alla produzione della mia musica. Per me fare musica è sempre traumatico perciò nel caso della musica degli altri lo è un po’ meno.

Hai un progetto ambizioso: quello di sconfiggere l’ascoltatore medio, il quale si distrae dopo qualche secondo e consigli di ascoltare i tuoi brani almeno cinque volte per comprenderli. Credo tu abbia colto nel segno: possiamo dire che la tua musica non è per tutti?

In realtà non ce l’ho con l’ascoltatore medio. Non pretendo che chiunque abbia una vasta cultura musicale. Io sono questo tipo di musica che si, è difficile, ostica e quant’altro ma sono io. Quindi si. La mia musica non è per tutti. In realtà non è indirizzata a nessuno nello specifico. Si tratta di “risonanza”; chi si troverà in risonanza con la mia musica, la sentirà più o meno intima e familiare. Non si tratta dei testi o nello specifico della parte musicale ma è nel disimpegno a voler arrivare a tutti i costi che forse si trova il punto d’incontro con il pubblico di questa produzione. Io posso dire che sono stato abbastanza sincero in questo lavoro, nei limiti del possibile, in generale non sono sceso a nessun compromesso stilistico. Anzi solo con uno; il mio.

Come hai deciso di pubblicizzare il tuo album?

Sino all’ultimo ero indeciso se pubblicarlo o no, ma poi, una volta deciso devi pensare anche a pubblicizzarlo. Un minimo di promozione bisogna farla, anche perché, ciò che mi preme è sapere se ho fatto un buon lavoro; avere un feedback. Quindi un giro tra gli “addetti ai lavori” e tra gli ascoltatori di nicchia volevo che Vercingetorige lo facesse. Senza grosse pretese ovviamente.

Ci sono live in programma?

Per il momento no anche perché vivo fuori Italia. Forse per il prossimo autunno/inverno, covid permettendo, farò qualche live; non prima però di aver tirato su una piccola band di almeno tre elementi.

Ancora complimenti ho apprezzato molto.

Grazie a te per le domande. Rispondendo alle interviste capisco meglio il lavoro e riesco a razionalizzarlo e a comprenderlo. A presto.

Dopo l’esperienza decennale come cantante, chitarrista e autore nella band La Madonna di Mezzastrada, Fabio Ripanucci riparte con una nuova esperienza che dà il titolo all’album omonimo: Vercingetorige.

 

Dopo essersi dedicato alla produzione di svariati progetti indipendenti, Fabio Ripanucci si presenta con una nuova veste da solista in un progetto puramente sperimentale.

 

Album, che comprende sette brani, è un viaggio introspettivo in un connubio di musica elettronica e pragmatica, pragmatismo che si rispecchia nell’ermetismo dei titoli delle tracce di una trasposizione artistica che, a detta di Vercingetorige “Sono un corollario di rovine ontologiche mai chiare e definite, evocative sia in termini di lirica che di ricerca sonora”. 

 

Un lavoro che vede la collaborazione dello studio di registrazione La cura dischi di Perugia.
L’album si presenta con il videoclip ufficiale di “Comunione” in cui “La musica viene miscelata alle immagini che evocano movimento, danza e dialettica. Il senso della canzone si trova come un mistero da tutti conosciuto e nascosto nei volti dei personaggi del video in cui si susseguono. Dalle azioni più banali alle più significative traspare il “valzer” dell’umano nel tentativo di conoscere ed interpretare il reale.”

 

L’album è disponibile su Spotify: https://open.spotify.com/album/7AxkWMAe9A4vpmODb4gkgc?si=8CUq9C3jT-yt7DDpTEru_A

Facebook: https://www.facebook.com/vercingetorigeofficial/

Instagram: https://www.instagram.com/v_e_r_c_i_n_g_e_t_o_r_i_g_e/

Youtube: https://www.youtube.com/channel/UCUie3RkzgsYFJ-_uZ64IL9g

 

VERCINGETORIGE| BIOGRAFIA

Originario di San Benedetto del Tronto (AP), classe 1984, si trasferisce a Perugia per gli studi filosofici, conseguendo la laurea magistrale nel 2010. 

Durante il percorso di studi universitari inizia a prendere confidenza con i piccoli palchi del capoluogo umbro fino a quando decide di formare La Madonna di MezzaStrada, band post rock cantautorale con la quale pubblicherà 3 album: Cantiche (2012 Videoradio); Lebenswelt (2014 La Fame Dischi); Crono (2017 La Fame Dischi).  Nel 2019 apre a Perugia, insieme a Daniele Rotella, La Cura Dischi, uno studio di registrazione attualmente attivo che vede la produzione musicale di numerosi lavori. Proprio in questo contesto nasce il nuovo progetto solista Vercingetorige, progetto che vede finalmente la luce il 15 marzo 2022 per La cura dischi. Le canzoni sono state scritte e registrate negli ultimi 4 anni. La musica di Vercingetorige ruota interamente intorno ai testi che sono il germe e il fuoco di tutto il lavoro. Estremamente sperimentale, la musica di Vercingetorige è un ibrido di elettronica e musica suonata che rompe con la tradizione di una forma canzone convenzionale. La musica è sempre funzionale alle parole e su queste si adagia avvolgendole come a proteggerle. Ripanucci attualmente vive ad Atene dove lavora come insegnante; diviso tra Perugia e la capitale ellenica aspetta di preparare un live che possa, nel prossimo autunno, rendere fede a quest’ultimo lavoro.

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Bianca Gammieri Apr 22, 2022
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Pubblicato da Bianca Gammieri
Laureata in filosofia nel 2006 lavora come consulente matrimoniale per l'agenzia "legami di vita e non solo". È presidentessa dell'associazione culturale "jailbreak" di San Nicola La Strada.
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