Year Zero , pubblicato negli Stati Uniti dall’etichetta indipendente AWA Studios, contribuisce a lanciare il nuovo marchio ASTRA di StarComics . E’ scritto da Benjamin Percy autore di romanzi e di importanti serie fumettistiche pubblicate da Marvel e DC, disegnato da Ramon Rosanas, anche lui collaboratore Marvel e colorato dal talentuoso Lee Loughridge.
Il fumetto catapulta il lettore in un modo di sopravvissuti nell’ennesima apocalisse zombie che ha portato nel caos l’intera l’umanità, una storia horror a cui non manca una buona dose d’azione che lascia spazio a diversi momenti di riflessione.
I protagonisti sono una ricercatrice nel Circolo Polare Artico, un orfano di Città del Messico, un discendente dei samurai a Tokyo, una interprete a Kabul e un nerd paranoico pronto all’apocalisse nel cuore del Minnesota.
Già dal primo capitolo, l’opera si distingue dalle mille altre simili seguendo una strada estremamente originale. La presentazione dei cinque protagonisti è un continuo susseguirsi di eventi e cambi repentini di scena, con un senso di angoscia per qualcosa di terribile che sta per accadere. Cosa avranno in comune queste cinque persone, così diverse tra loro e così tanto lontane geograficamente?
Questo è sicuramente uno degli elementi che spingono il lettore a cercare di capire di più ed a proseguire la lettura con curiosità; senza questa scelta il fumetto potrebbe sembrare la solita storia di sopravvissuti. Ma Benjamin Percy, da buon sceneggiatore qual è, stupisce il lettore destabilizzandolo verso la fine del primo capitolo. Geniale, inoltre, la scelta di collocare i cinque protagonisti in altrettanti luoghi lontani, ognuno dei quali avrà la propria preparazione alla sopravvivenza, ma avranno un clamoroso “punto di unione”.
I disegni di Ramon Rosanas sono estremamente dettagliati, l’artista di esprimere il meglio di sé, spaziando nelle atmosfere, attraverso anche i cambiamenti di stile delle diverse città. Questi ultimi enfatizzati grazie al lavoro del colorista Lee Loughridge.
Year Zero è composto da cinque capitoli, la trama è suddivisa in più linee narrative, una per ognuno dei cinque protagonisti: questo rende la lettura interessante e parecchio intrigante. L’ambientazione è, per questo motivo, varia e non circoscritta ad un’area limitata. Intervallando la narrazione attraverso le varie località, l’autore ha il pretesto di variare non solo l’ambientazione, ma anche le trame e la contemporaneità degli eventi. Molti leggendo una storia o guardando un film sugli zombie avranno pensato cosa sta accadendo dall’altra parte del mondo? Come hanno reagito le persone in quel luogo? L’autore soddisfa, quindi, coloro che hanno sempre voluto conoscere più di quel che normalmente veniva mostrato.
Year Zero è un racconto che si conclude con un infinito potenziale narrativo: ci sono le basi per diventare quel che è stato The Walking Dead. L’opera ha tutte le carte in regola per poter avere diversi seguiti che raccontino evoluzione degli eventi narrati. Non si tratta della solita storia di zombie con al centro un gruppo di superstiti all’apocalisse, ma un intreccio di vite, ognuna arricchita dai problemi personali che non sono spariti, come normalmente si crederebbe, dall’arrivo della fine dell’umanità. I problemi non se ne vanno, ma devono stringersi per lasciar spazio ad altri ancora peggiori.
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