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© 2022 Senzalinea testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Napoli n. 57 del 11/11/2015.Direttore Responsabile Enrico Pentonieri
Cucina

CAMPANIA: L’AGRICOLTURA DEL FUTURO È DI PRECISIONE, AD IMPATTO ZERO, ALTAMENTE COMPETITIVA

Redazione
Redazione 3 mesi fa
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7 Min Lettura
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Sensori, tecnologie ICT, intelligenza artificiale per monitorare le produzioni di qualità, per ridurre i costi energetici delle imprese agricole e per prevenire gli incendi

Si chiude con successo il Corso in “Tecniche di Agricoltura di Precisione” con la consegna dei diplomi, in un dibattito tra accademia, agronomi, titolari di aziende, ingegneri e istituzioni

 

UNIVERSITÁ DI SALERNO. L’agricoltura del futuro è di precisione, altamente competitiva, con utilizzo di tecnologie informatiche e ingegneristiche, con l’applicazione in campo di sensori e di intelligenza artificiale per monitorare e analizzare le prestazioni. L’innovazione scientifica diventa, così, un asset strategico per lo sviluppo dei territori, in sinergia con la visione tradizionale dell’agricoltura, per realizzare produzioni di elevata qualità, in una visione sostenibile ad impatto zero.

Si chiude con successo il primo Corso in “Tecniche di Agricoltura di Precisione”, organizzato dal Consorzio Osservatorio dell’Appennino Meridionale in sinergia con l’Assessorato all’Agricoltura della Regione Campania e l’Osservatorio Regionale Agricoltura di Precisione (ORAdP). Finalità del Corso è quella di fornire le basi per la conoscenza delle applicazioni delle tecniche di agricoltura di precisione e delle tecnologie digitali nei diversi settori: agricolo, zootecnico, forestale, fitopatologico e dell’analisi dei rischi meteorologici, mediante lezioni teoriche e applicative direttamente in campo.

Un’agricoltura che risponde alla difesa dell’ambiente, con la riduzione dei costi per le aziende agricole in termini di approvvigionamento energetico: le tecniche di precisione diventano, infatti, uno strumento determinante per accrescere il valore delle cultivar, ma anche per ridurre la spesa idrica, in fitofarmaci, concimazioni ed energia, relativa alle colture erbacee a quelle arboree, alla zootecnia (con animali più sani).

«Mi piace sottolineare la strategicità di questo corso che vede la sinergia tra università e territorio – sottolinea il ProRettore Mario Vento – È una ricerca estremamente innovativa con la convergenza tra le applicazioni legate all’agricoltura di precisone e i settori emergenti dell’intelligenza artificiale, dell’informatica e dell’ICT, che consentiranno di cambiare radicalmente il modo in cui l’agricoltura viene interpretata, con un monitoraggio puntuale della produzione per intervenire sulle cause che possono determinare cali di redditività produttiva e agire a livello previsionale. Il campo del futuro sarà monitorato giorno per giorno, con la convergenza di ambiti multidisciplinari».

«La sinergia con la Regione Campania – dichiara il Presidente dell’Osservatorio dell’Appennino Meridionale, Prof.ssa Mariagiovanna Riitano – è molto proficua e sono molte le iniziative realizzate insieme. La Regione considera l’Osservatorio una sorta di braccio operativo. In questo caso, lo stretto rapporto con l’Osservatorio Regionale Agricoltura di Precisione – ORAdP ha consentito la realizzazione, in tempi brevi, di un Corso che ha visto il coinvolgimento di docenti di tutte le Università campane, oltre che del CNR – IISAFORM e del CREA (Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’Analisi dell’Economia Agraria). Il Corso è stato articolato per metà in lezioni frontali e per metà in attività applicative in campo, svolte per la gran parte presso aziende all’avanguardia nel settore agricolo e zootecnico».

Alla giornata conclusiva del Corso, in cui sono stati consegnati gli attestati ai discenti, ha partecipato anche l’Assessore all’Agricoltura della Campania, Nicola Caputo: «L’agricoltura di precisione va incentivata nella nostra regione; anche le prossime misure del Psr saranno incentrate su questo tema.  Stiamo rafforzando il rapporto con le università e con gli ordini professionali per sviluppare questo format pilota, aumentando le ore in campo, perché è fondamentale il contatto con la terra e con l’agricoltura vera per migliorare le pratiche agricole. Ho riscontrato tra i giovani che hanno aderito al corso un grande entusiasmo. Siamo sulla strada giusta. La vivacità dell’impresa campana c’è, le competenze le stiamo fornendo. Siamo pronti a migliorare la nostra competitività».

«È un Corso rivolto ai tecnici che operano nell’agricoltura 4.0 – afferma Flora Della Valle, Dirigente U.O.D. “Ambiente Foreste e Clima” e “Valorizzazione, tutela e rintracciabilità del prodotto agricolo” Regione Campania – Partner strategico di lunga data è l’Osservatorio dell’Appennino Meridionale, sinergico alle esigenze della Regione e del territorio. La vera novità, oltre alle lezioni frontali classiche, è stata la fase didattico-applicativa in campo. Visto il grande interesse manifestato dai discenti abbiamo intenzione di replicare il prossimo anno, migliorando questa formula, con ulteriori esperienze dirette ‘in the farm’».

«Solo con un’agricoltura che limita il consumo delle risorse ambientali disponibili possiamo raggiungere un’alta competitività. La tradizione campana va rispettata ma coadiuvata dalle tecnologie a disposizione – evidenzia Giovanna Battipaglia, rappresentante dell’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli” presso l’ORAdP – Oggi abbiamo una fortissima digitalizzazione nel campo dell’agricoltura, ancora poco applicata: è indispensabile trasferirla a tutti gli interessati, agronomi, forestali e aziende».

«L’agricoltura di precisione studia la variabilità che esiste nei sistemi agricoli e realizza interventi finalizzati a risparmiare risorse, carburante, elementi nutritivi e ottenere prodotti di qualità. Tende alla sostenibilità ambientale, economica e sociale – dichiara Giuseppe Celano, Difarma/Agraria Università di Salerno – Il Corso è stato luogo di collegamento tra produttori, tecnici del settore agricolo e docenti universitari. Attività formative come questa ci aiutano a diffondere le conoscenze prodotte dalla ricerca dell’Università».

«Rispetto alle criticità dell’epoca che stiamo vivendo, come crisi energetica, conflitti e disponibilità di prodotti di primaria importanza sulle nostre tavole, le tecnologie digitali sono di primaria importanza in agricoltura – aggiunge Domenico Ronga, Difarma/Agraria – Ci permettono di approfondire la conoscenza del campo e di coltivazioni estensive come grano e mais, salvaguardando gli interessi degli agricoltori, offrendo uno stimolo ai giovani ad entrare in agricoltura».

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