Trama: «Di questi tempi i bambini sono tutti imbranati» sostiene Pelogrigio. Ma due bambini, Anna e Andrea, smentiranno quasta sua certezza e affronteranno con coraggio la pericolosa avventura che li attende nell’isola di Mostrilia!
Fascia di età: dai 6 anni
Babalibri
Recensione: I giovani A. e R. erano elettrizzati al pensiero di un libro dove i mostri fanno da sfondo. La loro è un’età (9 e 6 anni) in cui queste creature bruttarelle e spaventose affascinano molto. Neanche ho aperto il libro che mi hanno subissata di domande: “Ma fa paura?”, “E’ un libro del terrore?”, “Sono mostri cattivi?”. Tutte domande accompagnate da saltelli, occhi spalancati e brividi d’impazienza.
La storia vede protagonisti Andrea ed Anna, due bambini che si recano in riva al fiume per giocare. Decidono di salire su una barchetta incustodita, ma Pelogrigio, uno dei due topi che osservano la scena, decide di tranciare la corda che assicurava l’imbarcazione alla riva lasciandola in balia delle correnti. A questo punto, i miei figli si sono profusi in esclamazioni che sottolineavano il pericolo a cui andavano incontro i bambini e di quanto fosse stato cattivo il topo. Hanno seguito con attenzione il viaggio non proprio tranquillo dei protagonisti ed il fatto che l’altro roditore, Pelorosso, avesse proposto di seguirli per non lasciarli soli. Anna ed Andrea approdano su una strana isola e costruiscono alla bella e meglio un riparo per la notte e dalla pioggia, sempre sotto l’occhio vigile dei topi che chiamando a raccolta Leo, il peluche di Anna, li aiutano a trovare della legna. Pelogrigio era scettico: lui, topo di altri tempi è convinto che i bambini di adesso non siano in grado di cavarsela, ma dovrà ricredersi. Il pericolo è dietro l’angolo. Di notte un mostro spaventoso cerca di attaccare i ragazzini che svegliati da Leo e dai due sorveglianti segreti riescono a scappare dall’isola.
Anche le illustrazioni meritano. Eseguite dallo scrittore stesso. Molto precise e riccamente particolareggiate.
Quello che trovo sia molto interessante in questa storia è che il mostro sia solo marginale. La tensione è data dal pericolo e dalla paura dell’ignoto. Il controllo è sempre presente ed è rappresentato da Pelorosso e Pelogrigio, un po’ come quando si lasciano i figli liberi di giocare, ma l’occhio del genitore è sempre vigile su di loro, anche se non se ne accorgono.
A. e R. ne sono rimasti entusiasti, anche se il mostro si è visto poco. Hanno commentato ogni piccolo movimento dei protagonisti aggiungendo quello che avrebbero fatto loro in una situazione simile comunicandomi che avrebbero avuto molta paura e concludendo: “Questa sì che è una gran bella avventura!”
Yvan Pommaux: nasce a Vichy nel 1946. Segue gli studi di Belle Arti a Bourges e a Clermont-Ferrand. Nel 1970 entra nel mondo dell’editoria per l’infanzia come maquettista e due anni dopo comincia la sua carriera di autore e illustratore per bambini. Grazie a lui il fumetto esce dal contesto tradizionale: immagini a piena pagina, il testo libero di muoversi all’interno di essa, i personaggi presi in prestito dall’immaginario infantile.