Scenari ispirati all’Islanda, colonna sonora dei Low Roar, e attori del calibro di Norman Reedus, Mads Mikkelsen e Léa Seydoux, la partecipazione straordinaria del regista Guillermo del Toro. Una rivisitazione del “mito della frontiera” in chiave post apocalittica, fra piogge acide, predoni, consegne postali, creature mostruose e la memoria delle atrocità commesse dall’uomo nella sua storia. Tutto questo è Death Stranding ultimo gioco del game designer giapponese Hideo Kojima, mega produzione in uscita tra pochi giorni su Sony PlayStation 4.
Il gioco si apre con alcuni scenari sconfinati dell’Islanda e un’umanità sull’orlo dell’estinzione, con l’accompagnamento musicale dei Low Roar, band fondata a Reykjavík dal musicista americano Ryan Karazija.
Kojima nell’ultimo periodo aveva dato più volte segni di insofferenza nei confronti della saga di Metal Gear nella quale si sentiva intrappolato. Aveva creato la saga nel 1987 sul microcomputer Msx2 , ma dopo nove capitoli principali e ben 25 fra spin-off e contenuti aggiuntivi di varia natura per un totale di 53 milioni di copie, voleva andare “oltre”. Abbandonato lo storico produttore Konami, è passato a Sony che gli ha dato carta bianca per il nuovo progetto.