
Esigente, stravagante e determinata. Rosalba Turrisi, product manager di Scommettendo.it, ci racconta la sua esperienza professionale nel settore del betting, sottolineando come questo mondo sia demonizzato in modo eccessivo, perché comunicato in modo sbagliato.
Potresti parlarci di te nella vita personale?
Esigente. È questo il primo aggettivo che mi viene in mente pensando alla mia persona. Non conosco la parola relax, sono in moto continuo e credo di essere un bell’impegno per tutta la mia famiglia. Chi mi conosce sa che sono una persona stravagante, testarda ma anche molto determinata e giusta. Probabilmente sarebbe più giusto chiedere a chi mi vive h24 a casa e al lavoro. Sono pronta a tutto.
Esigente. È questo il primo aggettivo che mi viene in mente pensando alla mia persona. Non conosco la parola relax, sono in moto continuo e credo di essere un bell’impegno per tutta la mia famiglia. Chi mi conosce sa che sono una persona stravagante, testarda ma anche molto determinata e giusta. Probabilmente sarebbe più giusto chiedere a chi mi vive h24 a casa e al lavoro. Sono pronta a tutto.
Sport preferito e squadra del cuore?
Non ho una particolare predilezione, ma da autodidatta posso dire di dilettarmi in tutto (dal tennis, al pattinaggio giusto per darvi un’idea), anche se sinceramente al momento quello che mi tiene in forma sono due marmocchi di 2 e 4 anni che mi danno un bel po’ da fare. Sono una support interista, anche se in realtà più che squadra del cuore è una simpatia tramandata da mio padre e che fa incazzare mio marito milanista.
Ci racconti le tue esperienze professionali, i tuoi attuali progetti e quelli della tua azienda?
Credo che come la maggior parte della gente che lavora nel betting, veniamo da tutt’altra storia. La mia, nello specifico, parte da una laurea in marketing turistico, si evolve con collaborazioni varie con enti pubblici per lo sviluppo di vari progetti comunitari, per poi passare per l’organizzazione di eventi e convegni. Sono approdata per puro caso nel mondo del betting, ma la leva che mi ha spinto più di altre in questa direzione è stata senza dubbio l’opportunità di poter rientrare a lavorare nella mia terra. Devo essere sincera, non è stato amore a prima vista, ma ho imparato ben presto a modellare le mie capacità alle esigenze di questo mondo e, oggi, dopo 8 anni, posso dire di aver fatto bene a prendere questa strada. Il mercato si proietta sempre più verso l’online è vero, ma a noi piace pensare che essendo gli italiani gente a cui piace il contatto umano, il confronto e soprattutto lo sfottò pre e post match, la realtà del gioco fisico in agenzia continuerà ad esserci sempre. Per questo ci proponiamo come una realtà mista che punta a soddisfare con alti standard, sia le esigenze dei giocatori online che quelle del gioco fisico, sempre nel pieno rispetto delle normative ADM. Inoltre, è arrivato il momento di dare il giusto messaggio alla gente. Il nostro mondo è eccessivamente demonizzato, la gente dimentica che facciamo intrattenimento, solo perché il mondo dei concessionari viene comunicato in maniera sbagliata. Spesso si dimentica che quello che facciamo noi è creare una community, gente che si conosce, si confronta, si diverte, si incazza, vince. Noi siamo sempre qui a cercare di offrire il meglio del mercato, ad ascoltare i nostri clienti.
Credo che come la maggior parte della gente che lavora nel betting, veniamo da tutt’altra storia. La mia, nello specifico, parte da una laurea in marketing turistico, si evolve con collaborazioni varie con enti pubblici per lo sviluppo di vari progetti comunitari, per poi passare per l’organizzazione di eventi e convegni. Sono approdata per puro caso nel mondo del betting, ma la leva che mi ha spinto più di altre in questa direzione è stata senza dubbio l’opportunità di poter rientrare a lavorare nella mia terra. Devo essere sincera, non è stato amore a prima vista, ma ho imparato ben presto a modellare le mie capacità alle esigenze di questo mondo e, oggi, dopo 8 anni, posso dire di aver fatto bene a prendere questa strada. Il mercato si proietta sempre più verso l’online è vero, ma a noi piace pensare che essendo gli italiani gente a cui piace il contatto umano, il confronto e soprattutto lo sfottò pre e post match, la realtà del gioco fisico in agenzia continuerà ad esserci sempre. Per questo ci proponiamo come una realtà mista che punta a soddisfare con alti standard, sia le esigenze dei giocatori online che quelle del gioco fisico, sempre nel pieno rispetto delle normative ADM. Inoltre, è arrivato il momento di dare il giusto messaggio alla gente. Il nostro mondo è eccessivamente demonizzato, la gente dimentica che facciamo intrattenimento, solo perché il mondo dei concessionari viene comunicato in maniera sbagliata. Spesso si dimentica che quello che facciamo noi è creare una community, gente che si conosce, si confronta, si diverte, si incazza, vince. Noi siamo sempre qui a cercare di offrire il meglio del mercato, ad ascoltare i nostri clienti.
Quale personaggio del passato ha influenzato e ispirato di più le tue azioni? E perché?
Tutti quelli che si sono esposte in prima linea per cercare di migliorare le condizioni dell’uomo, chiunque abbia lottato per eliminare ogni sorta di disparità, cercando di far prevalere l’aspetto umano: l’umanità appunto. Perché, parliamoci chiaramente, non ci sono scoperte scientifiche, tecnologiche o di qualsiasi altro genere se non c’è un società pronta ad accoglierla, se non c’è una società educata, scolarizzata, proiettata verso il futuro che possa fare bagaglio delle esperienze passate per migliorare il presente. Il rispetto del prossimo è la condizione base che pongo nei miei rapporti, è quello che insegno ai miei figli e che pretendo da chi mi circonda.
Tutti quelli che si sono esposte in prima linea per cercare di migliorare le condizioni dell’uomo, chiunque abbia lottato per eliminare ogni sorta di disparità, cercando di far prevalere l’aspetto umano: l’umanità appunto. Perché, parliamoci chiaramente, non ci sono scoperte scientifiche, tecnologiche o di qualsiasi altro genere se non c’è un società pronta ad accoglierla, se non c’è una società educata, scolarizzata, proiettata verso il futuro che possa fare bagaglio delle esperienze passate per migliorare il presente. Il rispetto del prossimo è la condizione base che pongo nei miei rapporti, è quello che insegno ai miei figli e che pretendo da chi mi circonda.
Ognuno ha un definizione diversa della parola successo. Che cos’è per te il vero successo? Come si è evoluto il tuo concetto di successo nel tempo?
Beh, si è evoluto molto ed è in continua evoluzione anche in questo momento. Ho tantissimi progetti che mi frullano per la testa, ma la vera cosa che mi interessa raggiungere non è il successo, ma l’equilibrio. Secondo me avere successo nella vita significa proprio questo: individuare il punto di equilibrio tra la vita famigliare e lavorativa, e la scommettendo mi ha permesso di raggiungerlo: lavoro in un ambiente sereno e tranquillo, siamo una grande famiglia, cerchiamo di raggiungere all’unisono gli obiettivi aziendali confrontandoci. Hanno sempre ascoltato le mie esigenze, i miei progetti e si sono dimostrati molto più avanti di altre grandi aziende, ma soprattutto mi ha permesso di costruire la mia famiglia, la mia storia nella mia terra vicino alla mia grande famiglia che mancava come l’aria quando ero costretta a lavorare fuori.
Parlaci del tuo ruolo e di come hai conseguito i tuoi risultati professionali
Semplicemente mi sono proposta. Ho convinto i miei superiori che mi hanno dato fiducia e ho ricambiato, spero, lavorando al meglio delle mie capacità.
Semplicemente mi sono proposta. Ho convinto i miei superiori che mi hanno dato fiducia e ho ricambiato, spero, lavorando al meglio delle mie capacità.
Qual è la cosa che ti piace di più del tuo lavoro?
La mancanza di routine che per una come me è vitale.
La mancanza di routine che per una come me è vitale.
Cosa cerchi nelle persone con cui lavori?
Come già detto in precedenza, in primis il rispetto e poi il confronto aperto e la trasparenza.
Qual è stata la più grande sfida che hai dovuto superare nella tua carriera?
Quella che affronto tutti i giorni insieme a miliardi di donne: l’essere una donna in un mondo ampiamente capeggiato da uomini, ma sono positiva e vedo che, pur lentamente, anche la voce delle donne inizia a farsi sentire.
Quella che affronto tutti i giorni insieme a miliardi di donne: l’essere una donna in un mondo ampiamente capeggiato da uomini, ma sono positiva e vedo che, pur lentamente, anche la voce delle donne inizia a farsi sentire.
“C’è un solo modo per conquistare e costruire la fiducia: essere onesti, gentili, rispettosi mentre raggiungiamo risultati funzionanti e verificabili.” Ci spieghi la scelta di questa vostra filosofia?
Se ti mostri nel migliore dei tuoi aspetti, diventi vulnerabile, ma senza alcun dubbio conquisti la fiducia di chi ti sta di fronte. Potresti trovare chi approfitta della tua trasparenza, ma probabilmente lo avrebbe fatto a prescindere, invece per tutti coloro i quali sono lì per lavorare seriamente stanne certo che li hai conquistati.
Se ti mostri nel migliore dei tuoi aspetti, diventi vulnerabile, ma senza alcun dubbio conquisti la fiducia di chi ti sta di fronte. Potresti trovare chi approfitta della tua trasparenza, ma probabilmente lo avrebbe fatto a prescindere, invece per tutti coloro i quali sono lì per lavorare seriamente stanne certo che li hai conquistati.
Secondo te cosa serve per essere un buon manager?
La conoscenza di tutti i punti di forza e debolezza del tuo prodotto, del tuo mercato, una buona dose di propositività e provare ad essere lungimiranti.
La conoscenza di tutti i punti di forza e debolezza del tuo prodotto, del tuo mercato, una buona dose di propositività e provare ad essere lungimiranti.
Che cambiamenti prevedi che la pandemia porterà nel mondo del gioco?
Forse può rappresentare un’occasione, l’occasione giusta per fare ordine nel settore, soprattutto per il gioco fisico.
Forse può rappresentare un’occasione, l’occasione giusta per fare ordine nel settore, soprattutto per il gioco fisico.
In che modo le aziende del mondo del gioco possono dare un concreto supporto a creare un mondo migliore?
Beh, dare a noi l’onere di creare un mondo migliore anche per me che sono un’inguaribile ottimista è troppo utopistico. Quello che possiamo fare è, senza dubbio, educare la gente al gioco, combattere la ludopatia, dare posti di lavoro, intrattenere e soprattutto far sognare.
Immagini che si svilupperà di più il concetto di responsabilità sociale dell’impresa e di solidarietà dopo la pandemia?
Da ottimista spero entrambi. Da realista, però, credo che si raggiungerà prima la responsabilità sociale dell’impresa, ma solo perché l’uomo va educato e all’inizio avendo delle regole da seguire gli sembrerà più facile e magari con il tempo diventerà una normale prassi.
Se domani vincessi al Super Enalotto e potessi realizzare un tuo progetto di beneficenza quale faresti? E perché?
Da mamma, il primo pensiero va ai bambini e alla loro scolarizzazione. Se vogliamo uomini in grado di costruire una società migliore dobbiamo permettergli di costruirselo un futuro migliore. La scolarizzazione, l’educazione rendono liberi. Liberi di scegliere la propria strada e di costruire la loro storia, apre le menti e combatte le ingiustizie. Ognuno deve avere la propria chance.
Da mamma, il primo pensiero va ai bambini e alla loro scolarizzazione. Se vogliamo uomini in grado di costruire una società migliore dobbiamo permettergli di costruirselo un futuro migliore. La scolarizzazione, l’educazione rendono liberi. Liberi di scegliere la propria strada e di costruire la loro storia, apre le menti e combatte le ingiustizie. Ognuno deve avere la propria chance.
Conosci delle associazioni che stanno portando avanti dei bei progetti di solidarietà?
Personalmente sostengo diverse ong e tutte hanno dei nobili motivi. Credo che chiunque a suo modo cerchi di migliorare la situazione altrui non può che essere lodato per le sue iniziative.
Che libro suggeriresti ad un giovane manager? E perché?
All’università, durante la stesura della tesi ho conosciuto Seth Godin e mi sono subito innamorata delle sue teorie, dei punti di vista, del suo osare per farsi notare, della sua “chiave di svolta”. Sì, credo che suggerirei questi due testi: “La mucca viola” e “La chiave di svolta”. Se poi sono manager in pausa, consiglio vivamente i romanzi di un mio conterraneo, Carofiglio, che riesce sempre a dare molteplici letture di una stessa situazione, parafrasando la vita quotidiano di tutti noi.