La celiachia è un’intolleranza permanente al glutine presente negli alimenti.
Il glutine è un complesso proteico presente in alcuni alimenti in alcuni cereali, quali frumento, segale, orzo, farro, spelta, grano Khorasan (commercialmente distribuito come KAMUT), triticale.
La principale proteina del glutine estratta dal frumento viene denominata gliadina, proteine simili, con il medesimo effetto sul celiaco, si trovano anche in orzo, segale e sono chiamate rispettivamente, ordeina e secalina.
Il consumo di avena non è per ora consigliato ai celiaci perché l’AIC (associazione italiana celiachia) attende maggiori chiarimenti sulle tipologie di avena più adatta alla dieta senza glutine.
Dunque quando questi cereali vengono assunti da un celiaco e quindi entrano all’interno dell’organismo e vanno a contatto con la mucosa intestinale si verificano reazioni contrarie.
Abbiamo voluto approfondire l’argomento con la presidente dell’AIC della Campania, la Sig.ra Teresa D’Amato rivolgendole delle domande.
D: Presidente, come si scopre di essere celiaco?
R: La diagnosi di celiachia nei bambini come negli adulti si fa con un semplice prelievo di sangue con il quale si verifica il dosaggio di anticorpi anti–transglutaminasi ed anti-endomisio e solo successivamente ove occorre si esegue una biopsia intestinale per un’indagine definitiva.
I celiaci in Italia diagnosticati sono 150mila ma dovrebbero essere circa 600mila.
Si valuta che l’incidenza sia di 1 persona su 100.
D: Quali sono i sintomi?
R: I sintomi intestinali più frequenti nei bambini al di sotto dei due anni sono: vomito, arresto della crescita, diarrea cronica, distensione addominale, debolezza muscolare, anoressia e irritabilità.
Con l’aumento dell’età sono stati evidenziati anche altri sintomi extraintestinali in assenza di sintomatologie intestinali e che coinvolgono tutti gli organi: osteoporosi, infertilità, aborti ripetuti, bassa statura, anemia sideropenica, ipoplasia dello smalto dentario, diabete mellito, tiroide autoimmune, alopecia, epilessia con calcificazioni cerebrali e il temutissimo linfoma intestinale.
D: Se si hanno dei sospetti, si può iniziare subito una dieta priva di glutine?
R: Mai iniziare una dieta priva di glutine senza essersi prima sottoposti a controlli medici in grado di confermare la celiachia che comporta l’impossibilità della vera diagnosi di celiachia.
Oltretutto non si avrebbero ne certezze della propria patologia e ne la possibilità di accedere all’erogazione gratuita tramite SSN (Servizio Sanitario Nazionale) per i buoni mensili.
D: Quali sono le terapie oggi?
R: La dieta senza glutine, osservata con rigore e per tutta la vita è l’unica terapia disponibile.
L’invito che rivolgiamo a tutti è …. Se avete dubbi rivolgetevi all’AIC Campania o ad uno dei presidi di rete per Celiachia, il cui elenco è sul sito del Ministero della Salute.
Contatti:
Associazione Italiana Celiachia Campania
campania@celiachia.it
Tel: 089 792 648
Avviso: Importante studio multicentrico: CDGEMM
Cerchiamo cicogne!!!
È partito un grande studio internazionale per il monitoraggio dei neonati appartenenti a famiglie di celiaci.
Se conosci “donne in attesa o che hanno appena partorito” , celiache oppure mogli o madri di celiaci, contattaci subito!!!
Ti spiegheremo cosa fare.
Grazie a tutti per la collaborazione!!!
“30 famiglie italiane e 53 famiglie americane stanno già partecipando allo studio!”
dott. Basilio Malamisura
Specialista in Pediatria
Perfezionato in Gastroenterologia Pediatrica
Direttore U.O. di Pediatria e Ass. neonatale
Centro di Riferimento Regionale per la diagnosi di Celiachia
Azienda Ospedaliera Universitaria di Salerno
Polo di Cava de’ Tirreni
Riferimenti:
Dott. Basilio Malamisura 3286928280
Dott.ssa Paola D’Angelo 3485488302
Segreteria Scientifica CDGEMM: 089/9260140 – cdgemmita@mgh.harvard.edu